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TI FACCIO UN AMAZON COSÌ - A PIACENZA C’È IL GIGANTESCO MAGAZZINO DEL GRUPPO DI BEZOS GRANDE COME 12 CAMPI DI CALCIO, DOVE 830 GIOVANI SMISTANO MERCI A RITMO DI ROCK - CHI GESTISCE IL LAVORO? UN MISTERIOSO ALGORITMO CHIAMATO “IL SISTEMA”

Nunzia Penelope per il “Fatto Quotidiano”

 

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L' aspetto è quello di un emporio di paese. Merce gettata alla come capita su scaffali privi di glamour: pentole e smalti per unghie, scarpe e macina caffè, cellulari, catene da neve, gelatiere, biancheria, giocattoli, libri. Ma questo emporio è grande come 12 campi da calcio, le merci esposte su chilometri di scaffalature sono milioni, e vengono consegnate ai clienti al ritmo di una ogni 4 secondi. Benvenuti all' everything store, il negozio di tutto, Amazon. La "bottega'' italiana è a Castel San Giovanni, periferia di Piacenza, mezz' ora da Milano. In 86.000 metri quadri lavorano 830 persone, età media 31 anni, ma a colpo d' occhio sembra di entrare in un liceo: sono tutti ragazzini.

 

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Giovani e molto occupati: smistare merci otto ore al giorno richiede concentrazione. E solo perché sono ragazzi riescono a farlo, malgrado un rock sparato dagli altoparlanti. "Scelta loro. Sa, sono giovani", quasi si scusa Tareq Rajjal, ad di Amazon Logistica Italia: giordano, 50enne, la guida nel meraviglioso mondo di Jeff Bezos.

 

Da giugno Amazon ha avviato l'operazione porte aperte, una volta al mese si può visitare lo stabilimento. Vogliono mostrare come lavorano: l'onta da cancellare è un articolo del New York Times che descrive l' azienda come una Cayenna dai metodi disumani.

 

Jay Carney, vicepresidente del gruppo, ha replicato accusando il NYT di aver dato voce a dipendenti estromessi per vari reati e di non aver verificato i fatti: "Se lo avessero fatto, la loro storia sarebbe stata molto meno sensazionale. Non avrebbe meritato la prima pagina, ma avrebbe detto la verità''.

 

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L'attenzione al politicamente corretto, alla sicurezza (qui quasi ossessiva) alla privacy, sono d' altra parte tipicamente americane. Meno scontata è la decisione del gruppo di mettersi in regola col fisco: unico, per ora, tra i giganti del Web. Anticipando le nuove regole Ocse sulla fiscalità delle multinazionali, approvate dall' ultimo G20 e destinate a entrare in vigore tra breve, già a maggio Amazon ha aperto una partita Iva nel nostro paese, rassegnandosi a pagare le tasse come un qualunque negozio italiano. Chiaro: con 86 mila metri quadrati di magazzino e 1.300 dipendenti, era difficile sostenere di non avere stabile organizzazione in Italia.

 

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Ma tant' e': Amazon si è adeguata, gli altri - da Apple a Facebook e via dicendo - ancora no. La pace fiscale era però necessaria anche per un altro motivo. Sull' Italia Amazon punta parecchio, solo a Piacenza il gruppo ha investito negli ultimi due anni oltre 70 milioni di euro. Un nuovo magazzino è stato appena aperto a Milano per il servizio Prime Now, la consegna in un' ora.

 

Cresciuta in modo esponenziale anche l' occupazione: dai 65 dipendenti del 2011 a 1.300, la maggior parte nel centro logistico, il resto tra Milano e il call center di Cagliari. Tutti assunti a tempo indeterminato ben prima del Jobs Act, stipendio d' ingresso 1.450 euro lordi, mensa gratuita, chance di carriera all' americana: oggi sgobbi, tra due anni puoi essere team leader con 50 persone sotto di te, in futuro chissà.

 

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L' organizzazione del lavoro è definita da quello che qui chiamano Il Sistema: il misterioso algoritmo che governa ciò che altrimenti sarebbe Il Caos. E tuttavia, anche Il Sistema deve per forza coordinarsi con menti e corpi umani: la merce dagli scaffali non si muove da sola, non ancora. Le funzioni dei dipendenti sono solo tre: Stower, Picker, Packer. Il primo registra la merce in entrata, il secondo la mobilita sugli scaffali, il terzo la impacchetta e invia ai nastri trasportatori, dai quali cade direttamente nei contenitori destinati ai corrieri. Semplice e assolutamente efficace, consente di gestire in una sola giornata quasi 400 mila ordini.

 

Non esiste divisione merceologica, solo quella più elementare: oggetti piccoli e grandi. Ma il casino sugli scaffali è in realtà apparente, perché il Sistema sa dove trovare ogni cosa: fosse pure uno spillo. Si lavora con Pc e codici a barre, tutto è automatizzato, perfino la scelta dell' imballaggio è determinata dal Sistema.

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Che sa, anche, quanto deve pesare il pacco di ogni cliente: qualche grammo in più o in meno significa errore, ed è subito segnalato. L' etichettatura del destinatario viene applicata in automatico, e solo dopo la chiusura del pacco: così la privacy è salva, e se avete ordinato un completino da bondage non lo saprà nessuno.

 

Solo il Sistema sa. Il capannone è luminoso, pulito, silenzioso (zona rock a parte), climatizzato estate e inverno; e non è banale, data l' enorme cubatura. La forza lavoro è un mix interessante: per oltre un terzo femminile, molte etnie diverse, moltissimi ragazzi al primo impiego, ma anche gente che ha perso un precedente lavoro, o ex negozianti costretti dalla crisi a chiudere. Il profilo preferito è quello del laureato: non che serva il 110 e lode per lavorare qui, ma "sono più intelligenti, più problem solving''. I rapporti col sindacato sono buoni, ma riguardano solo l' applicazione del contratto.

jeff bezosjeff bezos

 

In azienda la rappresentanza dei lavoratori manca. E del resto sono tutti giovanissimi, del sindacato ne sanno poco, o ne fanno a meno. A fine turno gli amazonians-ragazzi sciamano sotto il motto della casa che campeggia all' ingresso: "Work hard. Have fun. Make history''. Lavora duro, divertiti, fai la storia. Resta la sensazione che a tutti loro toccherà la prima parte, a qualcuno forse la seconda, a nessuno l' ultima. Però qui siamo nel sogno americano, chissà.

 

 

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