PIAZZA AFFARI +0,8%, MALE MEDIOBANCA PER NAGEL INDAGATO (-1,8%) - SPREAD 445 - GERMANIA: S&P CONFERMA LA TRIPLA “A”, OUTLOOK STABILE - ITALIANI PIÙ POVERI: IN 10 ANNI, REDDITO PRO CAPITE (REALE) SCESO DI 1.800 € - A MILANO REDDITO PIÙ ALTO, MAGLIA NERA A VIBO VALENTIA - GRECO: TRA POCHI MESI IL NUOVO PIANO - AGRUSTI(GENERALI) AVVISA: SEGUIAMO ATTENTAMENTE TELECOM - MIRAFIORI, LA FABBRICA FIAT PIÙ A RISCHIO - GIANNI DI GIOVANNI NUOVO PRESIDENTE AGI…
1 - BORSA MILANO: IN RIALZO (+0,81%) CON TELECOM E UNICREDIT
(ANSA) - Piazza Affari in rialzo a metà seduta con il Ftse Mib che guadagna lo 0,81% a 14.044 punti. Riduce le perdite Mediobanca (-1,77%) anche se resta debole con Parmalat (-2,08%) e A2a (-2,03%) . Prosegue, invece, la corsa di Telecom (+2,5%) dopo i conti. Ben comprata, tra i bancari, Unicredit (+2,45%) alla vigilia della semestrale. Negli assicurativi buon rialzo per Generali (+1,66%) che ha diffuso i conti dei sei mesi.
2 - SPREAD SCENDE IN AREA 445 PUNTI, MINIMO DA QUASI UN MESE
Reuters - Stringe ai minimi di quasi un mese lo spread tra Btp e Bund a metà mattinata in attesa della conferenza stampa di Mario Draghi. Su piattaforma Tradeweb il differenziale di rendimento tra decennali italiani e tedeschi scende a 444,50 punti base il livello più basso dopo il 433,5 punti base del 5 luglio, in calo dalla chiusura ieri a 456 pb. Parallelamente il rendimento sul dieci anni italiano scende a 5,829% dal 5,94% dell'ultima chiusura.
3 - GERMANIA: S&P CONFERMA TRIPLA 'A', OUTLOOK 'STABILE'
Radiocor - Standard & Poors ha reso noto di avere confermato il rating massimo, la tripla 'A', sul debito a lungo termine della Germania. L'outlook e' 'stabile'. A conforto della decisione, ha spiegato l'agenzia di valutazione, c'e' soprattutto la capacita' del Paese nell'affrontare la crisi economica e finanziaria. Inoltre, ha aggiunto l'agenzia, la nota di merito riflette 'un'economia moderna, altamente diversificata e competitiva e la sua posizione di forte creditore', cosi' come la sua 'disciplina di politica fiscale della spesa'. Le prospettive 'stabili' riflettono invece 'la nostra aspettativa che le finanze pubbliche continueranno a resistere a potenziali crisi economiche e finanziarie' e con il Paese che continuera' ad avere una politica economica prudente.
4 - CONFCOMMERCIO: REDDITO PROCAPITE REALE CALATO DI 1.800 EURO IN 10 ANNI
(LaPresse) - Il reddito reale pro capite degli italiani è calato di circa 1.800 euro tra il 2002 e il 2012 (-9,8% reale a testa). Le famiglie hanno quindi dovuto aumentare la quota di reddito destinata ai che è passata dall'86,8% del 2002 al 91,6% del 2012. E' quanto riporta il rapporto su 'Economie territoriali e il terziario di mercato' presentato dall'ufficio studi di Confcommercio. Stando così le cose, Confcommercio ipotizza "un moderato decremento della propensione al consumo nel biennio 2013-2014".
5 - CIG:INPS,TORNA A SALIRE,+21,3% SU MESE,+44,2% SU ANNO
(ANSA) - Le ore di cig autorizzate a luglio sono state 115,7 milioni, in aumento del 21,3% rispetto a giugno (quando sono state 95,4 milioni di ore) e del 44,2% rispetto a luglio dello scorso anno (80,3 milioni di ore). Lo comunica l'Inps. A giugno, le ore erano calate del 9,6% rispetto al mese precedente.
6 - A MILANO REDDITO PRO-CAPITE PIU' ALTO; VIBO 'MAGLIA NERA'
(AGI) - Avanza la crisi e aumenta il divario tra Nord e Sud del paese, anche in termini di reddito pro-capite prodotto. Nel 2011 Milano, Bolzano e Bologna sono state le province con il reddito prodotto pro-capite piu' elevato, rispettivamente 33,9, 33,4 e 31,2 migliaia di euro. In coda alla classifica Vibo Valentia con 13mila euro; seguono Agrigento (13,2mila) e Crotone (13mila). Lo riferisce il rapporto Confocommercio "Economie territoriali e il terziario di mercato".
7 - GENERALI: GRECO, IN ALCUNI MESI NUOVO PIANO STRATEGICO
Radiocor - Il nuovo Group ceo di generali, Mario Greco, sviluppera' e presentera' al cda il nuovo piano strategico del gruppo 'nei prossimi mesi', concentrando lo 'sul tasso di crescita dei profitti e sul rafforzamento del bilancio'. Nell'aprire la conference call con gli analisti per la presentazione dei conti semestrali, Greco ha ricordato che al momento di contattarlo, il cda di Generali ha indicato 'come principale priorita' quella del miglioramento del ritorno degli azionisti'.
Questo, ha detto Greco, 'insieme con il forte marchio internazionale di Generali, la cultura con forte radicamento internazionale, l'eccellente qualita' delle persone che ne fanno parte nel mondo e la forza del brand che raggiunge 65 milioni di clienti nel mondo, sono gli elementi che mi hanno convinto ad accettare la posizione in Generali. Sono orgoglioso di essere qui oggi - ha aggiunto - e aspetto con ansia di affrontare le sfide e le opportunita' di questo ruolo'.
8 - TELECOM: AGRUSTI (GENERALI), ATTENTI AD ANDAMENTO TITOLO
(ANSA) - "Seguiamo con attenzione l' andamento del titolo sottostante". E' quanto ha detto il Cfo di Generali, Raffaele Agrusti, sull'investimento in Telco, la holding che controlla Telecom, e sull'indicazione del socio Telefonica relativa all'ipotesi di una ulteriore svalutazione della propria partecipazione. "Riguardo al discorso di Telefonica, ha la quota a un livello di costo molto più alto del nostro. Ci sono problematiche diverse", ha spiegato Agrusti in conference call.
9 - FIAT: DI MAULO, MIRAFIORI FABBRICA PIU' A RISCHIO
(ANSA) - "Mirafiori è il cuore del problema, lo stabilimento più in pericolo perché è quello che fa meno auto e per questo l'unico che Marchionne potrebbe chiudere senza abbandonare la produzione in un segmento di mercato". E' l'opinione di Roberto Di Maulo, segretario generale del sindacato autonomo Fismic, che ieri ha partecipato all'incontro fra l'ad della Fiat e i sindacati, "Per questo a settembre - ha detto - lanceremo la campagna Salviamo il soldato Mirafiori. L'incontro di ieri è andato meno bene di quanto speravamo, ma meglio di quello che temevamo. Questo non vuol dire che non siamo preoccupati. A Mirafiori il cantiere è fermi, i lavori previsti per agosto non si faranno, ma tecnicamente il ritardo potrebbe essere recuperato".
10 - EDITORIA: GIANNI DI GIOVANNI NUOVO PRESIDENTE DI AGI
(AGI) - Gianni Di Giovanni e' il nuovo presidente di Agi. Lo ha nominato il Consiglio di amministrazione che ha inoltre confermato Daniela Viglione amministratore delegato. Di Giovanni continuera' a rafforzare la strategia di internazionalizzazione dell'agenzia intrapresa alcuni anni orsono. Ulteriore stimolo e spinta sara' data al management dell'Agi impegnato nel percorso di digitalizzazione e sviluppo di internet che l'Agenzia Italia ha intrapreso e sta percorrendo. Gianni Di Giovanni, 49 anni e 3 figli, si e' laureato in Scienze Politiche presso l'Universita' 'La Sapienza' di Roma.
Dopo una prima esperienza di lavoro nel gruppo Iri, consegue la specializzazione presso la Scuola Superiore di Giornalismo dell'Universita' Cattolica di Milano e un Master in Relazioni Pubbliche Europee patrocinato da Confindustria. Negli ultimi quindici anni, soprattutto nel ruolo di executive director external relation delle telecom Stet, Wind, Tim, Di Giovanni ha lavorato con corporation, media, "opinion makers" e governi di oltre 80 Paesi, in particolare nei grandi mercati emergenti di America Latina, Medio Oriente, Asia e in Turchia, nella stagione piu' importante del settore, quella delle liberalizzazioni del mercato e delle grandi privatizzazioni ed e' tra i precursori sull'utilizzo dei nuovi media.
Da gennaio 2006 e' in Eni dove ricopre il ruolo di Executive Vice President External Communication e coordina il lavoro degli uomini della comunicazione dell'azienda sparsi in quasi tutto il mondo. E' direttore della rivista 'Oil', il nuovo magazine voluto da Eni che si pone come interlocutore privilegiato rispetto alle tematiche in campo energetico.
11 - INDIA: IL BLACK OUT METTE A NUDO UN PRESENTE ARCAICO
Romeo Orlandi per Radiocor - In un tragico crescendo di calamita', un secondo black out elettrico in due giorni ha messo in ginocchio l'India. Dopo le prime interruzioni all'inizio della settimana, un altro inatteso colpo alla distribuzione di energia ha avuto luogo martedi'. Un'area complessiva di 600 milioni di persone, la meta' della popolazione indiana, e' rimasta senza corrente per intere giornate, con momentanei ripristini e frequenti ricadute. Tutto l'immenso territorio da Delhi a Calcutta, il nord del paese tra i suoi estremi, e' stato colpito.
Mancava l'elettricita' nelle case, dove le temperature torride non danno tregua. Negli ospedali l'emergenza era garantita dai generatori. Il traffico e' rimasto immobile per il mancato funzionamento dei semafori; i trasporti, soprattutto quelli ferroviari, sono rimasti bloccati. Le fabbriche hanno funzionato a singhiozzo, contendendosi la poca energia resa disponibile. La situazione e' in palese contrasto con il ruolo al quale l'india ambisce. Anni di svilupp o economico non hanno migliorato la rete elettrica e quella piu' completa delle infrastrutture. Rimane inspiegabile la contraddizione tra la qualita' e la quantita' di ingegneri indiani e queste continue de'faillance. Un paese all'avanguardia per molti settori high-tech e' prigioniero di nodi che altri paesi, anche in via di sviluppo, hanno sciolto da decenni.
La Shining India - slogan coniato per i pur eclatanti successi del paese - troppe volte si scopre prigioniera di un passato arcaico, di una burocrazia inefficiente, di un diffuso disinteresse verso il bene comune. Il Governo ha costituito una commissione di esperti per stabilire le cause del disastro. Le prime dichiarazione dei responsabili pongono l'accento sulle alte temperature, sulla congestione della rete, sul ritardato arrivo delle piogge monsoniche, sull'aridita' della terra negli stati a vocazione agricola come il Punjab. Tutto sembra convergere verso l'eccezionalita' del fenomeno che giustifichi un disastro altrimenti evitabile.
Il Ministro de ll'Energia e' stato promosso a responsabile del dicastero degli interni. Si tratta di uno spostamento previsto - all'interno di un sistemazione di nuovi incarichi - ma la contemporaneita' degli eventi appare ironica. Negli stessi giorni il vicino Pakistan non riesce a vincere la stessa mancanza di forniture elettriche. Una serie incessante di black out ha colpito case, citta', fabbriche. Manifestazioni di protesta sono in corso nel paese. Delhi non dovrebbe rallegrarsene, perche' cio' non risolverebbe i suoi problemi impellenti. Non l'aiuterebbe infatti riconoscere che la tenaglia del sottosviluppo non conosce frontiere nel sub-continente.
ANGELA MERKEL E LA SUA GIACCA ROSA confcommercio logoALBERTO NAGEL mario greco generali AGRUSTIFIAT mirafiorigianni-di-giovanniTRENI FERMI PER IL BLACKOUT IN INDIA BLACKOUT IN INDIA