
FENOMENO BONOMI - NON TUTTO QUELLO CHE TOCCA IL FINANZIERE CHE PUNTA ALLA CONQUISTA DI RCS SI TRASFORMA IN ORO - LA SNAI DI BONOMI, DAL 2009, HA SEMPRE CHIUSO IN ROSSO ACCUMULANDO PERDITE PER 280 MILIONI E HA DEBITI PER QUASI MEZZO MILIARDO
Fa.P. per “Il Sole24 Ore”
A vederlo da lontano il business di giochi, lotterie e scommesse sembra il mercato ideale per un operatore. I giocatori non mancano e il mercato vale nel suo insieme sugli 80 miliardi. Invece non è affatto così: gli operatori non guadagnano. Al contrario. La Sisal che è passata di mano in questi giorni non ha mai chiuso un bilancio in positivo dal 2010 in poi.
Negli ultimi 6 anni ha cumulato perdite per 220 milioni di euro, ha debiti per oltre 900 milioni e ha chiuso il 2015 con capitale netto negativo per 8 milioni. L’altro operatore, la Snai quotata e posseduta dall’InvestIndustrial di Andrea Bonomi, ha trend analogo.
Dal 2009 ha sempre chiuso in rosso accumulando perdite per 280 milioni, ha debiti per quasi mezzo miliardo su ricavi per 600 milioni. Non un affare come si vede. Le due società hanno redditività industriale ragguardevole ma pesano molto per entrambe sia gli elevati ammortamenti che gli oneri per gli alti debiti. Il mercato non gradisce. Dall’ingresso di Bonomi in Snai nel 2011 il titolo ha perso oltre il 60% del suo valore. Mercato ghiotto solo per l’Erario non per gli investitori.