L’EDITORIA RIPARTA DAI GIOVANI – LE SCUOLE SONO RICOMINCIATE E TORNA ANCHE IL PROGETTO EDUCATIVO “IL QUOTIDIANO IN CLASSE”, PROMOSSO DALL’OSSERVATORIO PERMANENTE GIOVANI-EDITORI, INIZIATIVA SOSTENUTA DA ANNI DA 18 FONDAZIONI DI ORIGINE BANCARIA – IL PRESIDENTE DELL’OSSERVATORIO, ANDREA CECCHERINI: “CREDIAMO IN UNA SCUOLA CHE ALLENI I GIOVANI A RAGIONARE, NON SEMPLICEMENTE A MEMORIZZARE”
R. Cro. per il “Corriere della Sera”
lezione il quotidiano in classe (1)
Con il nuovo anno scolastico torna nelle scuole secondarie superiori «Il quotidiano in classe», il progetto educativo promosso dall'Osservatorio permanente giovani-editori. In decine di migliaia di classi gli insegnanti riprenderanno la lezione settimanale dedicata alla lettura critica e comparata di tre diverse fonti giornalistiche, per sviluppare la capacità di pensiero dei ragazzi e fornire quel pluralismo delle opinioni utile a far capire ai ragazzi i diversi punti di vista su uno stesso fatto e di maturarne uno proprio.
In questa edizione partecipano al progetto il Corriere della Sera , La Repubblica , Il Sole 24 Ore , La Stampa, La Nazione, Il Giorno, Il Resto del Carlino, Il Messaggero, Il Secolo XIX, Il Gazzettino, Gazzetta di Parma, L'Arena, Il Giornale di Vicenza, Bresciaoggi, Gazzetta del Sud, Il Giornale di Sicilia, Corriere delle Alpi, Gazzetta di Mantova, Messaggero Veneto, La Provincia Pavese e la Tribuna di Treviso .
L'adesione al «Quotidiano in classe» prevede che l'insegnante interessato possa partecipare a corsi di formazione gratuiti per illustrare i modelli didattici. Terminata questa fase i prof inizieranno le lezioni in classe mostrando agli studenti come la stessa notizia possa esser letta diversamente dalle testate. Un istituto di ricerca monitorerà gli effetti del progetto.
L'iniziativa è da anni sostenuta da 18 fondazioni di origine bancaria, oltre all'Acri. «Crediamo in una scuola che alleni i giovani a ragionare, non semplicemente a memorizzare», commenta il presidente dell'Osservatorio permanente giovani-editori Andrea Ceccherini.
«Abbiamo bisogno di fornire agli studenti strumenti critici senza data di scadenza, metodi e processi intellettuali innovativi che migliorano nel tempo, capaci di far trovare loro le soluzioni ai problemi complessi che affronteranno nella vita, usando la propria testa, l'ultima assicurazione che gli resta se vorranno essere più liberi». «Questo progetto - dice Ceccherini - vuole essere uno strumento in più nelle mani di quegli insegnanti visionari che vogliono cambiare la scuola italiana».
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