SI PLACANO LE TENSIONI UCRAINE E PIAZZA AFFARI VOLA (+3,6%) CON SPREAD GIU' A 182 PUNTI - BALZANO BANCO POPOLARE (+11%) E BPM (+8%) - IL CREDITO VALTELLINESE (+4,6%) ANNUNCIA UN AUMENTO DI CAPITALE DA 400 MLN

Carlotta Scozzari per Dagospia

L'appianarsi, seppure parziale, delle tensioni in Ucraina, con il ritiro delle truppe russe ai confini del paese, ha innescato il rimbalzo delle Borse mondiali, che sono così tornate a salire dopo il tracollo della vigilia. A Piazza Affari, l'indice di riferimento Ftse Mib è balzato del 3,62% chiudendo a 20.475,12 punti. Lo spread tra Btp e Bund, dal canto suo, ha ripreso a calare con decisione per terminare la giornata a 182 punti.

All'interno del paniere principale di Piazza Affari, in volata le banche, complice anche il forte ridimensionamento del differenziale tra titoli di Stato italiani e tedeschi. Il migliore titolo del listino è stato il Banco Popolare, che ha messo a segno un balzo a doppia cifra dell'11,27% nel giorno in cui gli analisti di Bofa Merrill Lynch hanno promosso l'azione e il consiglio di amministrazione ha definitivamente approvato l'aumento di capitale da 1,5 miliardi.

Tra le banche, ma fuori dal Ftse Mib, rialzo del 4,6% per le azioni del Credito Valtellinese, che oggi, annunciando un aumento di capitale da 400 milioni, si è andata ad aggiungere al nutrito gruppo di istituti di credito in cerca di soldi. Alcuni operatori segnalano che qualcuno, nei giorni scorsi, potrebbe avere fiutato l'operazione, visto che i contratti per differenza (cfd) sul Creval, istituto guidato da Miro Fiordi, si sono mossi in maniera anomala.

Tornando al Ftse Mib, sempre tra le banche, in volata Bpm (+7,95%), Bper (+6,08%) e Unicredit (+5,36%), la quale ieri aveva scontato fortemente l'esposizione all'Ucraina. Rialzo di oltre il 6% anche per Telecom Italia (+6,17 per cento).

In deciso progresso, poi, la cassaforte della famiglia Agnelli Exor (+5,29%) e la controllata Fiat, che ha guadagnato il 4,39 per cento. Oggi, al Salone dell'auto di Ginevra, l'amministratore delegato, Sergio Marchionne, ha spiegato che il gruppo automobilistico ha deciso di rinviare almeno al quarto trimestre del 2014 l'operazione di rafforzamento del capitale necessaria per il gruppo, che potrebbe assumere la forma di una quotazione di Ferrari e Maserati e/o di un bond convertendo.

 

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