etihad air berlin

SÒLE IN VOLO - DOPO ALITALIA, ETHIAD PRENDE UNA FREGATURA PURE DAI TEDESCHI: AIR BERLIN IN BANCAROTTA - INTERVIENE LA MERKEL CON UN PRESTITO DA 150 MILIONI. LE DUE COMPAGNIE ERANO PARTECIPATE AL 49% DAGLI EMIRATINI. ANCHE IN QUESTO CASO, SPUNTA L’INTERESSE DI LUFTHANSA

 

Nicola Lillo per La Stampa

 

AIR BERLIN 1AIR BERLIN 1

La compagnia aerea tedesca Air Berlin ha chiesto l’apertura di una procedura di insolvenza, dopo che il suo azionista di maggioranza Etihad ha deciso di non volerla più «sostenere finanziariamente». La società, ha comunicato il governo tedesco, riceverà ora un prestito pubblico da 150 milioni di euro per garantire i voli delle prossime settimane.

 

«Siamo in un momento - ha detto il ministro dell’Economia, Brigitte Zypries - in cui decine di migliaia di viaggiatori e turisti si trovano i molteplici luoghi di vacanza in tutto il mondo» e per questo il governo ha deciso di garantire un prestito statale per assicurare ai viaggiatori i voli di ritorno in Germania.

 

SOLUZIONE SIMILE A QUELLA DI ALITALIA 

HOGAN AIR BERLINHOGAN AIR BERLIN

La soluzione, quindi, è simile a quella che è stata trovata per Alitalia a fine aprile, dopo il referendum tra i dipendenti che hanno bocciato un accordo sindacale che avrebbe potuto garantire altro ossigeno al vettore. Con il No dei lavoratori infatti gli azionisti (tra cui anche in questo caso Etihad, che aveva il 49 per cento della compagnia) si sono detti non più disponibili a finanziare l’azienda, che è entrata in amministrazione straordinaria, ricevendo un prestito statale da 600 milioni: soldi pubblici che finora non sono stati ancora toccati dai tre commissari di Alitalia, visto il buon andamento delle vendite dei biglietti per l’estate, periodo migliore per gli affari delle compagnie aeree.

 

L’AZIONISTA ETIHAD CAMBIA STRATEGIA IN EUROPA 

ALITALIA RENZI HOGANALITALIA RENZI HOGAN

L’esperienza in Europa degli emiri di Etihad, che avevano quote importanti proprio in Alitalia e in Air Berlin, non è andata quindi secondo le aspettative e non a caso nelle scorse settimane i vertici hanno comunicato di voler cambiare strategia.

 

Mohamed Mubarak Fadhel Al Mazrouei, chairman del board di Etihad Aviation Group, ha infatti spiegato che «il consiglio di amministrazione e il top management hanno lavorato nell’ultimo anno per affrontare le sfide attraverso un’ampia review della strategia volta a generare una migliore performance di gruppo, inclusa una revisione completa della nostra strategia di equity partnership».

 

Etihad ha infatti pagato a caro prezzo gli investimenti in Europa: l’azienda con sede ad Abu Dhabi ha archiviato il 2016 con una perdita di 1,87 miliardi di dollari contro un utile di 103 milioni dell’anno precedente a causa dei bilanci in rosso delle due compagnie.

 

LUFTANSALUFTANSA

LUFTHANSA È INTERESSATA AD ALCUNE ATTIVITÀ 

Tra Alitalia e Air Berlin c’è però una differenza. Per l’ex compagnia di bandiera italiana, che è ora in amministrazione straordinaria (procedura che verrà applicata anche ad Air Berlin), è in corso la gara per la vendita dell’azienda, che dovrebbe concludersi a novembre. Ma è ancora incerto l’esito.

 

Per la seconda compagnia aerea tedesca, invece, c’è già chi si sarebbe fatto avanti per prendersi le parti più profittevoli: l’esecutivo ha spiegato che «il governo, Lufthansa e altri partner sosterranno Air Berlin nei suoi sforzi di ristrutturazione». In particolare, Lufthansa si è detta interessata «all’acquisto di alcune attività» della compagnia.

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