1. L’UNICREDIT DI GHIZZONI VUOLE LA LINEA DURA DELLE BANCHE NELLA TRATTATIVA CON I DE BENEDETTI SUL SALVATAGGIO DEL GRUPPO CHE SPROFONDA SOTTO 1,8 MLD DI DEBITI 2. “O LA FAMIGLIA CI METTE PIU’ SOLDI, OPPURE SE NE VANNO”, E’ IL DIKTAT DELLA BANCA 3. UNICREDIT AI FERRI CORTI ANCHE CON IL MONTE DEI PACCHI: “MA COME, CON I CONTI CHE AVEVANO A SIENA, HANNO TROVATO PURE IL MODO DI DARE TUTTI QUEI MILIARDI A SORGENIA?” (SI TRATTA DI 600 MILIONI, UN TERZO DEI DEBITI BANCARI DELLA SOCIETÀ ELETTRICA) 4. LO STUPORE PER LE USCITE DI CDB CHE HANNO FATTO ARRABBIARE GIORGIO NAPOLITANO

DAGONEWS

Non parlate di Sorgenia e dei De Benedetti a Federico Ghizzoni. Il gran capo della banca di piazza Cordusio, che ai tempi di Arrogance Profumo fu assai generosa con gli editori di Espresso-Repubblica, ha dato mandato ai suoi manager di tener duro nella trattativa tra le banche e la Cir sul salvataggio del gruppo gravato da 1,8 miliardi di debiti.

La linea di Unicredit, detta in modo grossolano, è questa "O la famiglia ci mette più soldi, o se ne vanno". E vedere che Carlo De Benedetti, in una situazione del genere, trova anche il tempo per far arrabbiare Giorgio Napolitano predicendo le sue dimissioni per ottobre, è una cosa che ha lasciato sbigottito più di un banchiere.

Ma i bene informati raccontano che Ghizzoni sia furioso soprattutto con il Monte dei Paschi di Siena, che con circa 600 milioni in ballo è il gruppo bancario più esposto con Sorgenia. Non si capacita, il numero uno di Credit, di come una banca che aveva già i conti vicini al dissesto abbia potuto essere così generosa con Sorgenia e guidare allegramente tutti i pool di finanziamento.

E' anche per questo, per mettere di fronte alle loro responsabilità i senesi, che Unicredit insiste per la linea dura.

 

 

ASSEMBLEA GENERALI DI BANCA DITALIA FEDERICO GHIZZONI E LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO FOTO LA PRESSE FEDERICO GHIZZONI A BAGNAIA RODOLFO DE BENEDETTI ALLA PRESENTAZIONE DEL MESSAGGERO FOTO OLYCOM ALESSANDRO PROFUMO E FABRIZIO VIOLA CARLO DE BENEDETTI E CORRADO PASSERASILVIO BERLUSCONI CARLO DE BENEDETTI

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