YOU NEXI THING – IL TITOLO DI NEXI VOLA IN BORSA DOPO LE INDISCREZIONI DI UN INTERESSAMENTO DEL FONDO AMERICANO CVC: I RUMOR SULL’EX CARTASI HANNO RIACCESO LE SPECULAZIONI SU UN POSSIBILE RISIKO DEI PAGAMENTI DIGITALI (PARTITO CON L’OPERAZIONE DEL DUO TAMAGNINI PIGNATARO SU BCC, LA MONETICA DI BPM E BANCOMAT) – COMPRARE NEXI PUÒ INOLTRE NON ESSERE FACILE, VISTO L’ALTO DEBITO E IL POSSIBILE RICORSO DEL GOVERNO AL GOLDEN POWER…
Estratto dell’articolo di Giuliano Balestreri per www.lastampa.it
Nexi scommette sul risiko dei pagamenti digitali e vola in Borsa dove chiude in rialzo del 13,2% a 6,51 euro. Ancora lontana, però, dai massimi dell’anno e distante anni luce da quei 19 euro cui veniva scambiata nel 2021.
Tradotto: il mercato crede che la società italiana di pagamenti, guidata da Paolo Bertoluzzo, viaggi a forte sconto e per questo potrebbe far gola a diversi investitori pronti a subentrare agli attuali azionisti (gli americani di H&F sono il primo socio con il 19,9% seguiti da Cdp con il 13,5%), ma anche a qualcuno capace di lanciare un’Opa scommettendo su una capitalizzazione che ieri è salita a 8,5 miliardi, ma che fino a pochi giorni fa era di 5,25 miliardi.
Ad accendere l’entusiasmo degli investitori verso Nexi è stata, martedì sera, l’indiscrezione lanciata da Bloomberg secondo cui il fondo Cvc starebbe valutando un’offerta per la società.
Ieri, dopo una mattinata in cui titolo faticava a fare prezzo per eccesso di rialzo, fonti vicine a Cvc hanno fatto sapere che Nexi è uno dei molti dossier sotto osservazione […]. Tuttavia, secondo le stesse fonti, non ci sarebbero stati contatti e nessuna offerta sarebbe in preparazione.
Di certo, i rumor hanno riacceso l’interesse per un settore in forte crescita. L’accordo della scorsa estate tra Fsi e Bancomat aveva confermato il ruolo della società guidata da Bertoluzzo come fornitore tecnologico […]. Ma […] Bancomat e Nexi potrebbero trovarsi da alleate ad avversarie, alimentando quel risiko del mercato dei pagamenti digitali sempre più nel mirino dei grandi investitori internazionali.
Secondo gli analisti, l’interesse dei fondi per Nexi fa sicuramente bene a un titolo “depresso”, ma un’operazione sulla paytech sarebbe «complessa» in quanto gli attuali azionisti difficilmente sarebbero disponibili ad uscire alle attuali valutazioni, senza considerare il possibile esercizio del golden power da parte del governo e il fardello di un debito elevato in un contesto di tassi alti.
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