attentati terrorismo germania russia vladimir putin michael sturzenberger mannheim

PUTIN ALLUNGA LE SUE MANI SULLA GERMANIA? – UN’INCHIESTA DELLA TV PUBBLICA TEDESCA “ZDF” SVELA CHE, QUATTRO GIORNI PRIMA DELL’ATTENTATO A MANNHEIM CONTRO L’ESPONENTE DI ESTREMA DESTRA MICHAEL STURZENBERGER, IL 31 MAGGIO 2024, DIVERSI ACCOUNT RUSSI HANNO FATTO RICERCHE PROPRIO SU STURZENBERGER, CON PAROLE CHIAVE COME “ATTACCO CON IL COLTELLO A MANNHEIMER” – DA LÌ, IN GERMANIA È INIZIATA UNA SCIA DI EPISODI TERRORISTICI, CHE HA TIRATO LA VOLATA ALLE SVASTICHELLE AFD – LA POLIZIA INDAGA SU “POSSIBILI INDIZI DI UN’INFLUENZA MIRATA DALL’ESTERO” – I CONTATTI TRA IL MONDO ISLAMISTA E L'INTELLIGENCE DI MOSCA

Estratto dell’articolo di Mara Gergolet per www.corriere.it

 

AGGRESSORE CON IL COLTELLO A MANNHEIM - GERMANIA

Per la prima volta, l’ipotesi che dietro gli attentati pre-elettorali ci sia stata una mano russa viene fatta esplicitamente in Germania. La tv pubblica ZDF, domenica sera, ha mandato in onda un servizio in cui si dice che quattro giorni prima dell’attentato a Mannheim, il 31 maggio 2024 – contro l’esponente dell’estrema destra Michael Stürzenberger, alla vigilia delle elezioni europee – sono state fatte ricerche da diversi account localizzati in Russia.

 

Alcune di queste avevano per oggetto proprio «Michael Stürzenberger», un radicale tribuno anti-Islam bavarese, che avrebbe dovuto tenere un comizio il 31 maggio. Le ricerche contenevano parole chiave come «Attacco con il coltello a Mannheim».

 

VLADIMIR PUTIN - SERVIZI SEGRETI RUSSI

L’attentato, compiuto dal 26enne afghano Sulaiman Ataee, avvenne realmente ed ebbe larga eco: fu ucciso un poliziotto che intervenne a difesa di Stürzenberger e quattro persone furono ferite.

 

Da lì, in Germania è iniziata una lunga scia di attacchi terroristici, alcuni alla vigilia di importanti appuntamenti politici. Ieri, un portavoce della polizia ha confermato all’AFP che il governo sta indagando su «possibili indizi di un’influenza mirata dall’estero» e che la questione «viene presa seriamente». E il presidente della commissione di sorveglianza dei servizi al Bundestag, il verde Konstantin von Notz, ha sollecitato un’inchiesta.

 

AGGRESSORE CON IL COLTELLO A Mannheim - GERMANIA ICHAEL STUERZENBERGER Michael Stürzenberger

Come hanno fatto persone dietro ad account in Russia a sapere, con quattro giorni d’anticipo, che l’attentato sarebbe avvenuto e, tra tutte le città tedesche, proprio a Mannheim? Non è l’unico elemento anomalo. A parte l’indicazione di quello che poi sarebbe stato il bersaglio, Stürzenberger, dagli stessi indirizzi IP è stato controllato anche dove fossero piazzate le telecamere pubbliche nella piazza dell’aggressione. [...]

 

[...] Un articolo di marzo su Foreign Affairs, a firma di Andrei Soldatov e Irina Borogan, cita un alto ufficiale dell’intelligence tedesca che, in forma anonima, afferma come nella sua agenzia si ritiene che «agenti dei servizi di sicurezza russi potessero aver istigato questi attacchi allo scopo di aumentare il sostegno all’estrema destra, che si oppone all’aiuto tedesco all’Ucraina».

 

attentato al memoriale dell olocausto a berlino 11

Non è l’unica traccia. Sia il timing che l’esecuzione degli attentati avevano sollevato, tra gli osservatori, delle speculazioni. Quello di Monaco, compiuto da un bodybuilder afghano a poche ore dall’apertura della Conferenza della Sicurezza (in cui poi parlò JD Vance), ha colpito una manifestazione sindacale in una città sotto massima sicurezza: il corteo era protetto e chiuso da una gazzella di polizia, e la manovra è stata elaborata, ben studiata.

 

L’attentato di Berlino, a 36 ore dalle elezioni politiche del 23 febbraio, ha colpito un turista spagnolo al memoriale dell’Olocausto, il luogo più simbolico della capitale: l’attentatore, un siriano, è poi tornato sul luogo del delitto. Entrambi hanno massimizzato l’impatto politico della paura, dell’insicurezza e dell’odio anti-islamico.

 

L'islamismo e i russi

vladimir putin con il mappamondo in mano - immagine generata con l'AI

Tutti gli attentati sono originati nella nebulosa del jihadismo e dell’Isis. Di recente, però, proprio i legami dei jihadisti con i russi sono finiti sotto la lente d’ingrandimento. A gennaio, due afghani residenti in Germania sono stati accusati di far parte di una rete che aveva compiuto attacchi, nel loro paese d’origine, su richiesta dei servizi segreti russi.

 

Un terzo afghano, membro della stessa rete, è stato respinto alla frontiera polacca già ad aprile 2024. Quanto all’Isis, è utile ricordare come le regioni in Siria sulle quali ha regnato il Califfato siano state riconquistate nel 2017 da Assad grazie al sostegno di Mosca: che ha mantenuto sul terreno una ben documentata struttura militare e d’intelligence.

 

attentato al memoriale dell olocausto a berlino 1

Ma ci sono dettagli anche più recenti, o curiosi, che indicano una certa familiarità dei russi con elementi dell’Isis. Al processo inglese contro la rete di spie bulgare, quella che faceva capo al grande fuggitivo Jan Marsalek – l’ex capo di Wirecard e reclutatore per conto di Putin in Austria e Germania – è emerso un singolare dialogo. Dice Marsalek, mentre discute con il bulgaro Roussev su come «neutralizzare» (eliminare, ndr) il giornalista Christo Grozev: «Assumiamo un attentatore suicida dell’ISIS per farlo saltare in aria per strada!». Parole agli atti di un processo.

 

[...]

 

ALICE WEIDEL - AFD

Quanto agli attentati, un ex ufficiale del servizio esterno BND, Gerhard Conrad — oggi commentatore e analista in tv — avverte che questi sono sempre stati i classici metodi del KGB. «Con queste prove direi che certamente abbiamo qui almeno un sospetto iniziale in termini di intelligence — non in termini di procedimenti penali, ma un sospetto iniziale in termini di intelligence — che dobbiamo seguire». E conclude: «Questo tipo di crimine come provocazione violenta si adatterebbe perfettamente alla cassetta degli attrezzi di quella che chiamiamo guerra ibrida al giorno d’oggi».

 

Nessuno in Germania esce allo scoperto, tantomeno lancia accuse. Quel che si può dire con certezza oggi è che la Germania non esclude più nulla. E che, tra fughe di notizie e sospetti, si è aperto un nuovo capitolo della guerra delle spie.

attentato al memoriale dell olocausto a berlino 10attentato al memoriale dell olocausto a berlino 8Germania - attacco con il coltello al raduno dell’estrema destra a Mannheim

Ultimi Dagoreport

donald trump dazi tadazi

DAGOREPORT – LO STOP DI TRE MESI AI DAZI NON SALVERA' IL CULONE DI TRUMP: PER I MERCATI FINANZIARI L’INSTABILITÀ ECONOMICA È PEGGIO DELLA PESTE, E DONALD HA ORMAI ADDOSSO IL MARCHIO DELL’AGENTE DEL CAOS – I FONDI ISTITUZIONALI EUROPEI ABBANDONANO GLI INVESTIMENTI IN SOCIETA' AMERICANE, IL DOLLARO SCENDE, IL RENDIMENTO DEI BOND USA SI IMPENNA, LE AZIENDE CHE PRODUCONO TRA CINA E VIETNAM RISCHIANO DI SALTARE (TRUMP HA SALVATO APPLE MA NON NIKE) - PER QUESTO IL CALIGOLA COL CIUFFO HA RINCULATO SUI DAZI (CINA ESCLUSA) - MA LO STOP DI TRE MESI NON È SERVITO A TRANQUILLIZZARE I POTERI FORTI GLOBALI, CON IL DRAGONE DI XI JINPING CHE RISPONDE DURO ALLE TARIFFE USA A COLPI DI "DUMPING": ABBASSANDO IL COSTO DEI PRODOTTI CHE NON ESPORTA PIU' IN USA (COMPRESO L'EXPORT DELLE RISORSE DELLE TERRE RARE, STRATEGICO PER LE MULTINAZIONALI HI-TECH) – SONDAGGI IN PICCHIATA PER TRUMP: IL 60% DEGLI AMERICANI POSSIEDE AZIONI TRAMITE I FONDI PENSIONE...

veneto luca zaia matteo salvini giorgia meloni elly schlein giuseppe conte

DAGOREPORT – SCAZZO DOPO SCAZZO, IL BIG BANG PER IL CENTRODESTRA SARÀ IN AUTUNNO, CON LE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA, TOSCANA, PUGLIA E MARCHE – SE ZAIA E LA SUA LIGA VENETA SI PRESENTASSERO DA SOLI, SPACCHETTEREBBERO IL VOTO DI DESTRA RENDENDO LA REGIONE CONTENDIBILE: BASTEREBBE SOLO CHE PD E M5S SMETTESSERO DI FARE GLI EGO-STRONZI E CONVERGESSERO SU UN CANDIDATO “CIVICO” (COME DAMIANO TOMMASI A VERONA NEL 2022) – LA PROPOSTA DI MELONI AL "TRUCE" MATTEO: FDI È DISPOSTA A LASCIARE IL VENETO ALLA LEGA, MA A QUEL PUNTO LA REGIONE LOMBARDIA TOCCA A NOI (A FORZA ITALIA, IL SINDACO DI MILANO) - SE SALVINI SI IMPUNTA? S'ATTACCA! E FRATELLI D'ITALIA SI PRENDE TUTTO (MA LE CONSEGUENZE SULLA MAGGIORANZA POTREBBERO ESSERE FATALI PER IL PRIMO GOVERNO MELONI…)

gianfranco zinzilli silvia calandrelli giampaolo rossi rai

FLASH - GRANDE INCAZZATURA NEL CENTRODESTRA, IN PARTICOLARE TRA I FRATELLINI D’ITALIA: TRA OGGI E DOMANI IN RAI DEVONO DECIDERE IL PRESIDENTE DI RAI PUBBLICITÀ E L’AD ROSSI VUOLE NOMINARE SILVIA CALANDRELLI, IN QUOTA PD, COME PRESIDENTE  DELLA CASSAFORTE PUBBLICITARIA DELLA RAI (IL FILOSOFO DI COLLE OPPIO LE AVEVA PROPOSTO LA DIREZIONE DI PUBBLICA UTILITÀ, MA LEI HA RIFIUTATO) - LA LEGA VORREBBE PIAZZARE GIANFRANCO ZINZILLI, ATTUALMENTE VICE DIRETTORE VICARIO DELLA DIREZIONE OFFERTA ESTERO RAI ITALIA...

milano fdi fratelli d'italia giorgia meloni carlo fidanza ignazio la russa francesco gaetano caltagirone duomo

DAGOREPORT - PIJAMOSE MILANO! E CHE CE' VO'! DALL’ALTO DELLE REGIONALI LOMBARDE DEL 2023, CON IL TRIONFO DI FRATELLI D'ITALIA (25,18%), MENTRE LA LEGA SI DEVE ACCONTENTARE DEL 16,5 E FORZA ITALIA DEL 7,23, L’ASSALTO DI FRATELLI D’ITALIA ALLA MADUNINA ERA INEVITABILE - LA REGIONE È IN MANO DEL LEGHISTA ATTILIO FONTANA CHE, CON L’ASSESSORE ALLA SANITÀ GUIDO BERTOLASO, HA SBARRATO LA PORTA ALLE MIRE DELLA MELONIANA FAMIGLIA ANGELUCCI - EPPOI, SAREBBE PURE ORA DI DARE SEPOLTURA A ’STI POTERI FINANZIARI CHE SE NE FOTTONO DI ROMA: ED ECCO L’ASSALTO DI CALTAGIRONE A GENERALI E DI MPS-CALTA-MEF A MEDIOBANCA - IN ATTESA DI PRENDERSI TUTTO, LE MIRE DELLA DUCETTA PUNTANO AD ESPUGNARE ANCHE PALAZZO MARINO: AHÒ, ORA A MILANO CI VUOLE UN SINDACO ALLA FIAMMA! - ALLA FACCIA DEL POTERE GUADAGNATO SOTTO IL DUOMO IN TANTI ANNI DI DURO LAVORO DAI FRATELLI LA RUSSA, IL CANDIDATO DI GIORGIA SI CHIAMA CARLO FIDANZA. UN “CAMERATA” GIÀ NOTO ALLE CRONACHE PER I SALUTI ROMANI RIPRESI DALLE TELECAMERE NASCOSTE DI FANPAGE, NELL’INCHIESTA “LOBBY NERA” - UNA NOTIZIA CHE L’IMMARCESCIBILE ‘GNAZIO NON HA PER NULLA GRADITO…

donald trump friedrich merz giorgia meloni

DAGOREPORT - IL FINE GIUSTIFICA IL MERZ... – GIORGIA MELONI HA FINALMENTE CAPITO CHE IL DAZISMO DI TRUMP È UNA FREGATURA PER L’ITALIA. AD APRIRE GLI OCCHI ALLA DUCETTA È STATA UNA LUNGA TELEFONATA CON IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ - DA POLITICO NAVIGATO, L’EX NEMICO DELLA MERKEL È RIUSCITO A FAR CAMBIARE IDEA ALLA DUCETTA, PUNTANDO SUI GROSSI PROBLEMI CHE HANNO IN COMUNE ITALIA E GERMANIA (TU HAI SALVINI, IO I NAZISTI DI AFD) E PROPONENDOLE DI FAR DIVENTARE FRATELLI D’ITALIA UN PUNTELLO PER LA MAGGIORANZA PPE ALL’EUROPARLAMENTO, GARANTENDOLE L'APPOGGIO POLITICO ED ECONOMICO DELLA GERMANIA SE SOSTERRA' LA ROTTA DI KAISER URSULA, SUPPORTATA DALL'ASSE FRANCO-TEDESCO – CON TRUMP OLTRE OGNI LIMITE (LA FRASE SUI LEADER “BACIACULO” HA SCIOCCATO “AO’, IO SO' GIORGIA”), COME SI COMPORTERÀ A WASHINGTON LA PREMIER, IL PROSSIMO 17 APRILE?

donald trump peter navarro

DAGOREPORT: COME È RIUSCITO PETER NAVARRO A DIVENTARE L’’’ARCHITETTO" DEI DAZI DELLA CASA BIANCA, CHE STANNO SCONQUASSANDO IL MONDO? UN TIPINO CHE ELON MUSK HA LIQUIDATO COME UN “IMBECILLE, PIÙ STUPIDO DI UN SACCO DI MATTONI”, FU ‘’SCOPERTO’’’ GIÀ NEL PRIMO MANDATO DEL 2016 DALLA COPPIA JARED KUSHNER E IVANKA TRUMP - IL SUO “MERITO” È LA FEDELTÀ ASSOLUTA: NEL 2024 NAVARRO SI È FATTO 4 MESI DI CARCERE RIFIUTANDOSI DI TESTIMONIARE CONTRO ''THE DONALD” DAVANTI ALLA COMMISSIONE D’INCHIESTA PER L’ASSALTO A CAPITOL HILL DEL 6 GENNAIO 2021...