cafonalino giovanna d arco

CAFONALINO LIRICO - GRANDI APPLAUSI AL TEATRO DELL'OPERA DI ROMA, GREMITO DI PUBBLICO NON PIÙ DISTANZIATO, PER LA ''GIOVANNA D'ARCO'' DI VERDI, FIRMATA DAVID LIVERMORE - AD ASSISTERE ALLE ATMOSFERE DEMONIACHE EVOCATE DAL MAESTRO DANIELE GATTI SI SONO PRESENTATI CARLO FUORTES, RENATO ZERO, GIANCARLO DE CATALDO, SANDRA CARRARO, MAURO MASI, PAOLO FLORES D'ARCAIS, GIOVANNI GRASSO E… - FOTO

Foto di Luciano Di Bacco per "Dagospia"

Luca Della Libera per "Il Messaggero"

 

sandra carraro renato zero carlo fuortes berta zezza foto di bacco

Una Giovanna d'Arco stilizzata conquista il Teatro dell'Opera, finalmente gremito e senza distanziamento. Domenica sera il titolo verdiano è andato in scena in un nuovo allestimento dopo oltre cinquant'anni d'assenza dalle scene capitoline con grandi applausi.

 

nkaepe lisk carew natasha nyanin foto di bacco (2)

Lo spettacolo, che utilizza elementi scenici del Palau de les Arts Reina Sofia di Valencia, è firmato da Davide Livermore per regia e coreografie. Le scene sono di Giò Forma, i costumi di Anna Verde, le luci di Antonio Castro, i video di D-Wok.

 

giancarlo de cataldo con la moglie tiziana foto di bacco

IL CONFLITTO

Sul podio il direttore musicale della Fondazione romana, Daniele Gatti. Giovanna d'Arco, composta nel 1845, ha una drammaturgia fatta di poca azione e di molta narrazione epica nella quale trovano posto da un lato il misticismo e il demonismo e dall'altro il conflitto padre/figlia.

 

Livermore ha puntato tutto sul conflitto interiore della protagonista, le sue pulsioni visionarie, spirituali e fisiche. Per farlo, da un lato ha messo in scena accanto alla protagonista un suo doppio, dall'altro ha scelto un impianto scenico fisso immerso in una luce cupa.

 

giovanni grasso ilaria manzione foto di bacco (1)

Al centro del palcoscenico c'è una struttura a cerchi concentrici che evocano un gorgo dove sprofondare negli abissi o salire in cielo. Il fondale è invece occupato da un grande ledwall, una parete video di forma sferica.

 

Al suo interno sono riprodotte immagini che raccontano la vita interiore della protagonista: all'inizio vediamo una farfalla, poi la sfera si trasforma in una specie di grande oblò con proiezioni di nuvole in bianco e nero.

 

LA CATTEDRALE

Nel terzo atto non mancano i riferimenti storici nei quali si svolge la vicenda della Pulzella d'Orleans, con le proiezioni delle vetrate della cattedrale di Chartres. Lo spettacolo funziona, peccato solo per l'eccessivo affollamento in scena di angeli e demoni che talvolta distraggono dall'ascolto.

 

LO SCAVO MUSICALE

eleonora albrecht eleonora abbagnato foto di bacco

Daniele Gatti ha lavorato di fino con uno scrupolo e uno scavo musicale di alto profilo, mettendo in luce le atmosfere demoniache della partitura ma anche lasciando il giusto respiro ai momenti di espansione sentimentale, nelle pagine solistiche ma anche in quelle d'insieme ed in quelle corali, sempre ben coadiuvato da cantanti, Coro e Orchestra della Fondazione.

 

federica tittarelli cerasi alessio vlad foto di bacco (2)

Le voci: il soprano georgiano Nino Machaide, al debutto nel ruolo del titolo, ha le carte in regola quanto a mezzi vocali, intonazione e omogeneità nei registri, come ha dimostrato nella cavatina del primo atto Sempre all'alba ed alla sera: unico neo, una certa mancanza di sfumature nell'emissione.

 

annarosa mattei claudio strinati foto di bacco

Il tenore Francesco Meli, nei panni di Carlo VII (ruolo che lo aveva visto trionfare alla Scala nell'inaugurazione del 2015) ha voce calda e timbrata: una prova magnifica la sua, a partire da Sotto una quercia parvemi.

 

Roberto Frontali, nel ruolo di Giacomo, il padre di Giovanna, è una garanzia non solo sotto il profilo vocale, ma anche per la qualità della recitazione e degli accenti. Buona la prova di Dmitry Beloselskiy nei panni di Talbot. Grande successo per tutti, in particolare per Meli, Frontali e Gatti.

 

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