1- PER LA CENTOSETTESIMA PRESENTAZIONE DEL MILIONESIMO LIBRO RAI-MONDADORI DI BRUNEO VESPA, SI RISVEGLIA UN CAINANO PIÙ MINACCIOSO CHE MAI: “MUSSOLINI AVEVA RAGIONE QUANDO DICEVA CHE È IMPOSSIBILE GOVERNARE GLI ITALIANI E MONTI È DISPERATO E DEBOLE, TANTO CHE NON C´È CERTEZZA CHE ARRIVI ALLA FINE DELLA LEGISLATURA” 2- POI, IN UNA SALA DOVE PER LA PRIMA VOLTA NON CI SI ACCALCA PER SEDERSI (AH, IL CONO D’OMBRA), IL BANANA SBROCCA SUL FASCISMO. “E’ STATA UNA DEMOCRAZIA MINORE”. CERTO, COME NO, ANCHE EBREI E CONFINATI VARI, HANNO SUBITO DANNI “MINORI” 3- IL CAVALIERE FIUTA LE ELEZIONI ANTICIPATE, INVITA I SUOI TENERSI PRONTI. “PERCHÉ QUESTO GOVERNO PUÒ CADERE DOMANI O DOPODOMANI” (A UN AMICO, IN PRIVATO, IERI IL MORTO VIVENTE, MA POLITICAMENTE VIVO, HA DETTO CHE SI VOTERÀ A MAGGIO 2012)
1- ANALISI
Jena per "la Stampa" - Dopo aver svolto un'accurata analisi, avevo concluso che Berlusconi fosse politicamente morto: sono un cretino.
BERLUSCONI-SHOCK SUL FASCISMO "Ã STATA UNA DEMOCRAZIA MINORE"
DUETTO CON BOSSI: "SILVIO FA RIDERE". "E LUI PIANGERE"
L´EX PREMIER: PER LE FREQUENZE MEDIASET NON OFFRIRà NULLA SANTORO: NOI PRONTI A PARTECIPARE CON UN MILIONE
Francesco Bei per "la Repubblica"
Massì, diciamocelo: aveva ragione Lui. «Questo paese è ingovernabile. Mussolini aveva ragione quando diceva che è impossibile governare gli italiani». à tornato, anche se la folla non è quella delle grandi occasioni e in sala - per la prima volta in queste liturgie Mondadori - non ci si accalca per sedersi. Berlusconi è tornato, dopo giorni di assenza, per presentare il nuovo libro di Vespa. A modo suo, come se non c´entrasse niente con lo stato di semi-bancarotta in cui ha lasciato l´Italia: «Non ho nulla di cui chiedere scusa».
L´unica differenza con Monti è che «io sono stato oggetto di un linciaggio da parte di certa stampa», mentre il premier «ha dalla sua parte tutti i giornali». E si può quindi permettere di «fare retromarcia su tutto» senza che nessuno obietti alcunché. «Mentre a me - ricorda il Cavaliere - quando provai a cambiare il decreto ad agosto mi accusarono di voler annacquare la manovra». Berlusconi contro Monti, un «disperato», debole, tanto che «non c´è certezza che arrivi alla fine della legislatura».
Monti che sbaglia tutto anche in Europa. «All´ultimo Consiglio europeo - sostiene il Cavaliere - io avrei posto il veto a questa assurda politica recessiva». Quindi «ha fatto bene Cameron», a restarsene fuori. Insomma, l´ex premier gongola nel vedere il suo successore alle prese con le grane della politica. Poi cita nuovamente i diari di Mussolini e le lettere della Petacci al Duce (sono anni che assicura di tenerli sul comodino) per dimostrare che nessuno in Italia è in grado di governare «a meno che gli italiani non gli diano il 51 per cento».
«In quelle lettere - spiega Berlusconi citando le confidenze del Duce a Claretta - io mi ci ritrovo. Chi governa l´Italia non ha potere, può al massimo chiedere una cortesia, ma non può dare ordini». Nemmeno una raccomandazione riusciva a fare Mussolini, «che democrazia è questa? si chiedeva il Duce». E infatti, fanno notare a Berlusconi, era una dittatura. «Be´... era una democrazia minore», replica il leader del Pdl. Che già in passato aveva promosso il confino fascista a «villeggiatura». Frasi shock stigmatizzate da Idv e Pdci.
Il Cavaliere fiuta le elezioni anticipate, invita i suoi tenersi pronti. A un amico, in privato, ieri ha detto che si voterà a maggio 2012. «Perché questo governo - osserva da Vespa - può cadere domani o dopodomani». E il centrodestra «è sotto soltanto di 1,2% rispetto alla sinistra. Un niente, se vi ricordate che nel 2006 recuperai 13 punti in poche settimane». Certo, il rapporto con la Lega resta un problema. Bossi ha detto che Berlusconi lo fa «ridere» e lo ha esposto a un´umiliazione pubblica negandogli un incontro. Il capo del Pdl replica in maniera "zen", consapevole che l´alleanza con il Carroccio è una necessità .
«Sarei capace anch´io - minimizza - di rispondere "Bossi mi fa piangere", ma non lo farò». Ben altro trattamento viene riservato a Tremonti. «Non ne vorrei proprio parlare per evitare conseguenze negative. Diciamo che alle manifestazioni della Lega ci andava e a quelle del Pdl no».
Berlusconi torna infine capo azienda e annuncia che, in caso di asta sulle frequenze tv, «non credo che Mediaset farà offerte perché i costi per occupare le poche frequenze rimaste sono elevati». Si fa sotto invece Santoro, che offre attraverso il suo Servizio Pubblico «un milione di euro per avere sei canali».
SILVIO BERLUSCONI SIMONETTA MATONE SILVIO BERLUSCONI SILVIO BERLUSCONI SILVIO BERLUSCONI ROMANA LIUZZO SANDRA CARRARO BRUNO VESPA PAOLO BONAIUTI MARIA ROSARIA ROSSI