"QUESTA POTREBBE ESSERE LA MIA ULTIMA STAGIONE. UN FUTURO IN TV? SONO CURIOSA DI CAPIRLO" - LA CAMPIONESSA DI BIATHLON, DOROTHEA WIERER, APPARECCHIA LA SUA "LAST DANCE": "L’UNICO ORO CHE MI MANCA È QUELLO OLIMPICO E SE ANDRÒ AVANTI SARÀ PER TENTARE DI CONQUISTARLO. LA VOGLIA È DI “MENARE” ANCORA" - "UN FUTURO ALLA ILARIA D'AMICO O FEDERICA MASOLIN? MAGARI IL MIO ACCENTO MARCATO, CHE A QUALCUNO DÀ UN PO’ FASTIDIO E AD ALTRI NO, MI CARATTERIZZERÀ E POTRÀ…"
Estratto dell'articolo di Flavio Vanetti per il “Corriere della Sera”
Dalla durezza del biathlon al fascino della tv: potrebbe essere questo il passaggio che Dorothea Wierer, la Calamity Jane delle nevi, affronterà nel futuro. Già in questa stagione (Coppa del Mondo al via sabato a Oestersund, in Svezia) inizierà la collaborazione con Eurosport […] A 33 anni prepara sci e fucile per un’altra sfida: dimostrare di essere ancora competitiva ad alto livello in una carriera costellata da 3 bronzi olimpici, 12 medaglie iridate (4 d’oro), 2 Coppe del Mondo assolute e 4 di specialità.
Dorothea, quindicesima stagione. Potrebbe essere l’ultima?
«Non lo so. E aggiungo: meglio non pensarci. Ma potrebbe essere. A metà dell’annata prenderò una decisione».
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Nel caso dovesse lasciare, non le dispiacerebbe non poter riprovare, nel 2026, un’ultima chance olimpica, oltretutto in Italia?
«Sicuramente sarei dispiaciuta: l’unico oro che mi manca è quello olimpico e se andrò avanti sarà per tentare di conquistarlo. Ma dall’altro lato sarei perfino contenta perché non sarei più sotto pressione».
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Nuova stagione all’attacco o in passerella?
«La voglia è di “menare” ancora. Però il biathlon è uno sport di fatica, quindi le più giovani saranno avvantaggiate. Ma la fame c’è ancora».
A ritiro avvenuto l’impegno in tv sarà a tempo pieno?
«Non posso ancora dirlo: servono verifiche, anche dal mio punto di vista. Ma sono curiosa di capirlo».
Dorothea come Ilaria D’Amico o Federica Masolin?
«Non credo che sarò così brava».
Però lei è spigliata, non le manca nulla.
«Magari il mio accento marcato, che a qualcuno dà un po’ fastidio e ad altri no, mi caratterizzerà, mi renderà simpatica e potrà essere un marchio di fabbrica».
C’è una nuova Wierer all’orizzonte nel biathlon azzurro?
«Alla fine ogni atleta è unico, con pregi e difetti. Si vede qualcosa di interessante? Sì. E mi auguro che queste ragazze sappiano anche diventare dei personaggi». […]
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