sangiuliano boccia tarchi

"IL CASO SANGIULIANO-BOCCIA RIVELA UN MISTO DI INGENUITÀ E IMPROVVISAZIONE CHE POCO SI ADDICE AL TITOLARE DI UN MINISTERO" - IL POLITOLOGO MARCO TARCHI, IDEOLOGO DELLA "NUOVA DESTRA" E CREATORE DELLA VOCE DELLA FOGNA", PARAGONA LA VICENDA DEL "BOMBOLO DEL GOLFO" A QUELLA DI CLINTON E MONICA LEWINSKY E MENA DURO SU "GENNY DELON" (CHE SI E' APPENA DIMESSO) - "ERA EVIDENTE CHE DIETRO DI LUI NON C’ERA UNO STAFF IN GRADO DI RIVOLUZIONARE ASSETTI INCROSTATI DA MOLTI ANNI..."

Estratto dell’articolo di Flavia Amabile per “La Stampa”

 

MARCO TARCHI

“L’episodio rivela un misto di ingenuità e improvvisazione che poco si addice al titolare di un ministero”, è il commento senza sconti sulla vicenda Boccia-Sangiuliano da parte di Marco Tarchi, professore emerito dell’Università di Firenze e una lunga storia di militanza nella destra.

 

Il ministro Sangiuliano ha spiegato in un’intervista di un quarto d’ora al Tg1 la sua versione. Che cosa pensa di questo uso della televisione pubblica per fini privati?

«Che è l’ennesimo segno di una tendenza deplorevole – ma, temo, inarrestabile – della personalizzazione della comunicazione politica, importata anche questa dallo scenario americano (difficile non ricordare il caso Clinton-Levinsky). Non un bello spettacolo».

MEME SULLE LACRIME DI GENNARO SANGIULIANO AL TG1

 

Al momento di insediarsi alla guida del ministero della Cultura Gennaro Sangiuliano aveva promesso un cambiamento di paradigma e la costruzione di un nuovo immaginario italiano. C’è stato questo cambiamento secondo lei?

«[…]  Un ministro deve assicurare il migliore funzionamento del settore che gli è stato affidato. Che ci fosse necessità di maggiore pluralismo nelle istituzioni culturali, non c’è dubbio, e in questo senso qualche passo avanti è stato fatto. Resta da verificare se i nominati nei vari istituti di cultura sapranno fare meglio di chi li ha preceduti. Me lo auguro. Sul cambiamento di paradigma al momento non ho notizie».

 

marco tarchi

Al contrario di altri, fin dall’inizio, proprio al nostro giornale lei aveva spiegato di non avere fiducia nella possibilità di Sangiuliano di imprimere davvero un nuovo corso. Che cosa glielo aveva fatto capire?

«Per raggiungere obiettivi così ambiziosi occorrono veri organizzatori di cultura, capaci di muoversi nei settori più vari avendo in mente un progetto organico e coerente.

 

Non basta avere esperienza giornalistica e aver scritto libri, né sono sufficienti la buona volontà e la smania di farsi vedere iperattivi, che a volte possono sortire effetti contrari a quelli sperati. Al di là della valutazione della persona, che non conoscevo personalmente, era evidente che dietro di lui non c’era uno staff in grado di rivoluzionare assetti incrostati da molti anni».

 

Aveva ragione però il ministro Sangiuliano a parlare di un’egemonia culturale della sinistra da combattere?

MARIA ROSARIA BOCCIA CON GENNARO SANGIULIANO IL 5 AGOSTO 2023 (IL GIORNO IN CUI SI SAREBBERO CONOSCIUTI)

«Su questo non posso dargli torto, anche per esperienza personale. Solo che, per combatterla con efficacia, occorrono energie intellettuali all’altezza del compito.

 

E l’ambiente politico da cui il ministro proviene non ne disponeva, essendo stato costretto da sempre al ruolo di outsider ed avendo, per reazione, trascurato – se non, in alcuni casi, osteggiato – la crescita culturale delle sue componenti giovanili, le uniche che avrebbero potuto creare un laboratorio di idee e competenze a cui attingere». […]

 

MARCO TARCHI

Un anno e mezzo fa lei aveva dato un giudizio interlocutorio ed era anche giusto così. E adesso che di anni ne sono passati due?

«[…] Ma, come era prevedibile, le iniziali velleità di cambiamento si sono ridimensionate e il progetto di riforma istituzionale basato sull’ipotesi di premierato non è partito con il piede giusto». 

 

IL SANGIULIANO GATE - VIGNETTA BY ELLEKAPPA

 

Ultimi Dagoreport

giorgia arianna meloni massimiliano romeo matteo salvini

RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA FACCIA HA RITIRATO DALLA CORSA PER LA SEGRETERIA DELLA LEGA IN LOMBARDIA IL SUO CANDIDATO LUCA TOCCALINI. E ORA IN LIZZA C’È SOLO MASSIMILIANO ROMEO, UNA VOLTA SUO FEDELISSIMO - UNA MOSSA SOSPINTA SOPRATTUTTO DALL’ASSOLUTO BISOGNO DI SALVINI DI AVERE PIÙ UNITI CHE MAI I CAPOCCIONI DELLA LEGA: PER IL 20 DICEMBRE È ATTESA LA SENTENZA PER IL PROCESSO OPEN ARMS - IL CAPITONE SPERA IN UNA SENTENZA DI CONDANNA: DIVENTARE "MARTIRE DELLA GIUSTIZIA" SUL TEMA DELLA MIGRAZIONE POTREBBE TRASFORMARSI IN UNA MEDAGLIA SUL PETTO PER RISALIRE NEL CUORE DEI LEGHISTI SEMPRE PIÙ DELUSI - DOPO LE SCONFITTE ALLE POLITICHE E ALLE REGIONALI, CON LA LEGGE SULL’AUTONOMIA FATTA A PEZZI, ORA LE SORELLE MELONI VOGLIONO SALIRE ANCHE SUI TRENI, DOVE SALVINI, COME MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, VUOL FARLA DA PADRONE. IL BORDELLO CONTINUA: FINO A QUANDO?

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...