sondaggio iowa donald trump kamala harris

TRUMP HA SVELATO LA FAZIOSITÀ DEI SONDAGGISTI AMERICANI – LA NETTA VITTORIA DEL TYCOON NON ERA STATA PREVISTA DALLE PRINCIPALI RILEVAZIONI. IL CASO PIÙ CLAMOROSO È QUELLO DI ANN SELZER (LA PRIMA A RILEVARE L’ASCESA DI OBAMA NEL 2008) CHE, DUE GIORNI PRIMA DEL VOTO, AVEVA DATO KAMALA HARRIS IN VANTAGGIO DI 3 PUNTI IN IOWA, STATO STORICAMENTE REPUBBLICANO: È FINITA CHE TRUMP HA STRAVINTO DI 13 PUNTI – BECHIS: “DIMOSTRA CHE NELLA CONTESA TRUMP-HARRIS I PROPRI DESIDERATA O LE SCELTE POLITICHE ED EDITORIALI DELLE TESTATE HANNO AVUTO LA MEGLIO SULLA REALTÀ DEI FATTI...”

1. ANN SELZER, L’ILLUSIONE SVANITA DELL’IOWA

A. Ma. per il “Corriere della Sera”

 

DONALD TRUMP - VITTORIA IN IOWA

Le speranze dem di un recupero sul finale – nonché la rabbia di Donald Trump – erano state innescate domenica dall’Iowa Poll, rispettato sondaggio di Ann Selzer che assegnava a Kamala Harris un margine di tre punti nello Stato considerato saldamente repubblicano: la vicepresidente risultava in vantaggio con il 47% contro il 44% del rivale, spinta dagli indipendenti e dalle donne.

 

Selzer era stata la prima a rilevare l’ascesa di Obama nel 2008, aveva fatto predizioni accurate nelle ultime due elezioni misurando con precisione l’impatto di Trump, e si pensava che i suoi dati potessero dare indicazioni anche per altri Stati simili demograficamente. Invece in Iowa Trump ha preso il 56% dei voti. «Studierò i dati di varie fonti per capire cosa è successo», ha detto, «nella speranza di imparare qualcosa».

 

2. «SVOLTA PER KAMALA HARRIS, A DUE GIORNI DAL VOTO AVANTI IN IOWA DI 3 PUNTI». IL SONDAGGIO PIÙ SBAGLIATO DELLA STORIA: DONALD TRUMP L’HA BATTUTA DI 13 PUNTI

Estratto dell’articolo di Franco Bechis per www.open.online

 

SONDAGGIO SBAGLIATO SULL IOWA

Il Des Moines Register è un quotidiano dell’Iowa che ha una lunghissima storia: nato nel 1849 con il nome di Iowa Star, è stato fin dai suoi primi anni vicino al partito democratico, ed ha continuato ad esserlo quando nel 1915 la testata assunse l’attuale nome.

 

Dal 1985 appartiene al gruppo editoriale Gannett, proprietario anche di Usa Today, e nella sua lunga vita ha ottenuto ben 17 premi Pulitzer. Nelle elezioni Usa 2024 però passerà alla storia per il più clamoroso infortunio giornalistico, avendo pubblicato un sondaggio sulle presidenziali in Iowa che aveva un risultato sorprendente, ma lontanissimo dalla verità.

 

KAMALA HARRIS IN VANTAGGIO IN IOWA

A 48 ore dal voto vero, infatti, secondo il sondaggio Des Moines Register/Mediacom nell’Iowa Kamala Harris avrebbe superato di tre lunghezze il rivale Donald Trump: 47% a 44%. La notizia ha fatto il giro del mondo ed è finita sulle prime pagine anche dei quotidiani italiani (anche sulla home page di Open.online, e me ne scuso con i lettori).

 

Siccome lo Iowa era sempre stato repubblicano e nel 2020 Trump vinse su Joe Biden di 6,2 punti (54,1% a 44,9%), il sorpasso è stato interpretato da tutti gli analisti come il segno di una riscossa della Harris con serie possibilità che la candidata democratica trionfasse alle imminenti presidenziali.

 

Quel sondaggio si è rivelato uno dei più sbagliati della storia. Perché nel voto reale Trump nell’Iowa ha prevalso di 13,2 punti sulla avversaria battendola 55,8% a 42,6%. Tecnicamente un infortunio di proporzioni gigantesche, perché a due giorni dal voto sbagliare di 20 punti le proporzioni significa avere sbagliato completamente il campione di rilevazione dei dati.

 

Ann Selzer

[…] Il piccolo caso (l’Iowa forniva appena 6 voti presidenziali) è però la cartina al tornasole di un infortunio globale che ha coinvolto gran parte del mondo dell’informazione sulla contesa Trump-Harris. Dove i propri desiderata o le scelte politiche ed editoriali delle testate hanno avuto la meglio sulla realtà dei fatti che pure sotto quella coltre di ideologia ogni tanto era possibile anche scorgere.

 

Proprio sul caso Iowa che ha scatenato entusiasmi nella maggiore parte dei media e dei commentatori che evidentemente tifavano per la Harris in Italia ho ascoltato una sola voce scettica e prudente. È accaduto alla fine della puntata di Zapping di martedì 5 novembre, con le urne ancora aperte in tutti gli Stati Uniti (erano passate da poco le 20 ora italiana).

 

LORENZO RUFFINO SUL SONDAGGIO SBAGLIATO SULL IOWA

La voce scettica era quella di Lorenzo Ruffino, collaboratore di YouTrend e di Pagella Politica, che ha spiegato come andasse «preso con molta cautela» quel sondaggio nell’Iowa con la Harris avanti di 3 punti. «È un sondaggio molto strano», ha spiegato Ruffino, «l’idea che l’elettorato si sia spostato così tanto non è così realistica. Faccio presente che nello stesso giorno un altro autorevole istituto di sondaggi ne ha pubblicato uno nell’Iowa che dà Trump avanti di 10 punti sulla Harris».

 

Di quel sondaggio però non c’era traccia nei titoli dei media italiani, che avevano optato tutti per l’altro. Onore dunque a Ruffino, che è restato ancorato alla realtà.

Ann Selzer DONALD TRUMP BARCOLLA A DES MOINES IN IOWA

Ultimi Dagoreport

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. LA QUESTIONE DELLA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA SI INGARBUGLIA – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…