jeanne du barry

IL CINEMA DEI GIUSTI - ESCE IN PIENO AGOSTO IL POMPOSO POLPETTONE SENZA SUGO “JEANNE DU BARRY” DIRETTO DA MAÏWENN. IL FILM È SOLO UN’ALTRA DI QUESTE TROMBONATE ALLA "ASTERIX" O "I TRE MOSCHETTIERI", COSTOSISSIME MA DEL TUTTO PRIVE DI COSTRUZIONE NARRATIVA E DI FASCINO, CON DUE ATTORI CHE GIRANO A VUOTO E NON SI INCONTRANO MAI, LEI, A METÀ TRA TIZIANA ROCCA E MILLY CARLUCCI, UNA DU BARRY INDEFINIBILE, SENZA IDENTITÀ - UNO DEI PEGGIORI FILM D’APERTURA CHE SI SIANO VISTI A CANNES...

 

Marco Giusti per Dagospia

 

jeanne du barry 6

“Grottesco!” – “No, è Versailles!”. Esce in pieno agosto il pomposo polpettone senza sugo targato LaPacte diretto da Maïwenn  “Jeanne Du Barry” con la stessa Maïwenn nel ruolo della Du Barry e il gonfio Johnny Depp come Luigi XV, attualmente il bersaglio preferito di maschio violento odiato dalla più agguerriti femministe francesi, che aveva aperto il Festival di Cannes con grande enfasi, ma scarso risultato.

 

Anche se alla prima di Cannes il film venne salutato con sette minuti di ovazioni riparatrici a Johnny Depp al Theatre Lumière. Detto questo, mi spiace, ma ridateci subito Rossellini e il suo gelido ma altissimo “La presa di potere di Luigi XIV”. Visto in sala, al di fuori della parata di star sul red carpet, “Jeanne Du Barry" è quanto di più lontano possa esserci dal cinema europeo dei grandi maestri.

jeanne du barry 7

 

E’ solo un’altra di queste trombonate alla "Asterix" o "I tre moschettieri", costosissime ma del tutto prive di costruzione narrativa e di fascino, con due attori che girano a vuoto e non si incontrano mai, lei, a metà tra Tiziana Rocca e Milly Carlucci, una Du Barry indefinibile, senza identità, quando pensavamo alla scoppiettante Lucille Ball di "Du Barry Was a Lady”, il musical con Gene Kelly del 1943, lui fa qualche faccetta, ma oltre a roteare gli occhi e a riempirsi di bolle del vaiolo che lo porteranno all’altro mondo non fa nulla, sembra imbalsamato, pronto per il museo delle cere di Madame Tussauds.

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Se il pubblico ancora lo ama, i critici non hanno amato il film. “Un egotrip imbarazzante”, scrive Les Inrock, “Più frustante che sbagliato”, scrive Indiewire, “rischia di trasformare un possibile scandalo in una noia regale”, scrive Variety”. Ecco, si muore di noia. Gran parte del cast, Melvil Poupaud, Pierre Richard, Pascal Greggory, Noémie Lvovsky, è sprecato. Uno dei peggiori film d’apertura che si siano visti a Cannes, oltre che di fatto il peggior film di Maïwenn. Da noi, magari, grazie all’aria condizionata, qualche spettatore potrebbe farlo.

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