elly schlein giuseppe conte

CONTE IN FUGA DALLA SCHLEIN – PEPPINIELLO NON SI FA VEDERE A FIANCO DELLA LEADER DEM. ALLA PRESENTAZIONE DELLE FIRME PER IL REFERENDUM DELL’AUTONOMIA DIFFERENZIATA HA FATTO DISCUTERE ANCHE LA MANCATA STRETTA DI MANO – CONTE, CHE HA COME UNICO OBIETTIVO QUELLO DI TORNARE A PALAZZO CHIGI, FA DI CONTO: “LA SOMMA DI M5S E AVS È UGUALE AL PD” - MA IL LEADER PENTASTELLATO ASSICURA: "NON HO ALCUNA DIFFICOLTA' A FARE LA CHIUSURA DELLA CAMPAGNA ELETTORALE CON SCHLEIN..."

Conte, nessun problema a chiudere campagna con Schlein 
(ANSA)  "Se abbiamo un progetto in comune, non ho alcuna difficoltà a fare la chiusura della campagna elettorale con Schelin e con altri che sono coinvolti in questo progetto politico coordinato che ha come candidato Andrea Orlando". Lo ha detto il leader del movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, a margine del sopralluogo sullo scolmatore del Bisagno a Genova.

 

CONTE

Tommaso Labate per il "Corriere della Sera" - Estratti

 

RICCARDO MAGI - GIUSEPPE CONTE - ANGELO BONELLI - ELLY SCHLEIN - NICOLA FRATOIANNI - FOTO LAPRESSE

 

(...) Giuseppe Conte s’è mosso nei confronti di Elly Schlein con lo stesso piglio con cui il brasiliano Garrincha affrontava i malcapitati che trovava a sfidare sulla sua stessa fascia del campo di calcio: dribbling a rientrare, a uscire, finte di corpo, di tutto, insomma, pur di non ritrovarsela accanto. Tutto pur di non finire vicino a lei nella sua stessa inquadratura.

 

Perché va così, per adesso, il rapporto tra 5 Stelle e Pd.

 

GIUSEPPE CONTE - NICOLA FRATOIANNI - ANGELO BONELLI - ELLY SCHLEIN - - RICCARDO MAGI - FOTO LAPRESSE

Con Conte che ricalibra (senza smentirlo) il messaggio contenuto in una sua chiacchierata col Foglio (in cui ha ricordato che la somma tra M5S e Alleanza verdi sinistra vale aritmeticamente il Pd), autocertifica che «il Movimento conserva la sua vocazione maggioritaria nella misura in cui non è diventato una struttura di potere o di clientelismo», insiste nel prendere le distanze dal campo largo salvo poi chiudere (quasi) l’accordo per l’Emilia-Romagna, certo; ma con quell’elemento di novità, il dribbling nei confronti della segretaria del Pd, l’evitarla in tutti i modi e a tutti i costi.

GIUSEPPE CONTE E ELLY SCHLEIN

 

Fosse un film, sarebbe una sorta di «2024, Fuga dalla Schlein». Le scene principali, tutte già girate, si sono viste — o, meglio, non viste — negli ultimi giorni. Il gelo durante la presentazione delle firme per il referendum dell’autonomia differenziata, con tanto di mancata stretta di mano, con Conte che, pur di distanziarsi dalla segretaria del Pd nella foto finale, era andato a occupare lo spazio davanti al renziano Luciano Nobili;

 

l’assemblea del comitato referendario andata in scena sabato scorso nel quartiere romano di San Lorenzo, dove l’ex presidente del Consiglio, avvisato della contemporanea presenza di Schlein, ha marcato visita lamentando un invito con scarso preavviso (gli organizzatori hanno precisato che gli inviti erano stati mandati due settimane prima, ma tant’è);

 

conte renzi schlein

la presentazione del settimo rapporto sul sistema sanitario della Fondazione Gimbe, appuntamento in cui l’organizzazione presieduta da Nino Cartabellotta aveva riservato ai leader due sedie affiancate di cui soltanto quella di Schlein è stata occupata dalla titolare, con Conte che ha preferito girare al largo e rimanere in piedi.

 

Il numero uno dei 5 Stelle, insomma, sembra aver ripassato la storia recente delle foto del centrosinistra, soprattutto quelle poco fortunate, che spesso hanno inchiodato i leader di partito ad alleanze poco gradite, sgradite, indigeste: dallo scatto di Vasto, che perseguitò Pier Luigi Bersani, Nichi Vendola e Antonio Di Pietro durante tutta la marcia di avvicinamento alle elezioni del 2013; fino alla più recente foto di Narni, quando all’alba delle regionali umbre del 2019 (poi vinte dal centrodestra) lo stesso Conte, insieme a Luigi di Maio, accettò per la prima volta di posare accanto a un leader del Pd, che all’epoca era Nicola Zingaretti.

 

IL CAMPO LARGO VISTO DA ALTAN

Quanto andrà avanti la fuga dalla Schlein non è dato saperlo. Certo, col passare delle settimane e il moltiplicarsi degli appuntamenti della campagna elettorale per il trittico Liguria-Umbria-Emilia, le acrobazie di Conte per non farsi inquadrare con la leader pd potrebbero diventare più complicate. Ad alcuni, nel Pd, sembra il remake di quando Renzi, segretario all’epoca del Patto del Nazareno, faceva i salti mortali pur di non finire mai nella stessa foto di Berlusconi (c’è un solo scatto in cui si vedono assieme, con tanto di stretta di mano, a Parma, 2019). Intanto, tra finte e controfinte, il dribbling contiano prosegue.

 

ELLY SCHLEIN CONTE

Chissà per quanto tempo, ancora .

elly schlein giuseppe conte genova, manifestazione per le dimissioni di giovanni toti

Ultimi Dagoreport

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…