bomba h atomica

GLI USA CI HANNO RIEMPITO DI BOMBE - SONO 40 GLI ORDIGNI NUCLEARI AMERICANI STOCCATI TRA L’AEROPORTO PAGLIANO E GORI DI AVIANO E LA BASE DI GHEDI NEL BRESCIANO - LO DICE IL “BULLETTIN OF THE ATOMIC SCIENTISTS” ANCHE SE LE FORZE ARMETE STATUNITENSI NON HANNO MAI CONFERMATO - NEL 2022 ARRIVERANNO LE NUOVE BOMBE “B61-12”

Donatella Schettini per “il Messaggero veneto”

 

Sono 40 le bombe nucleari americane stoccate tra l’aeroporto Pagliano e Gori

aviano

di Aviano e la base di Ghedi nel Bresciano, secondo il “Bulletin of the atomic scientists”, della Fas, Federazione degli scienziati americani, pubblicato pochi giorni fa da Hans M. Kristensen e Matt Korda che tratta della forza nucleare degli Stati Uniti. Secondo il bollettino anche nella Pedemontana pordenonese ci sono bombe, con una stima ridotta rispetto al passato, pronte a essere rimodernate con ordigni di maggior precisione.

 

Nonostante interrogazioni parlamentari, numerose soprattutto in questi ultimi anni, e ricerche non è mai stata confermata la presenza di ordigni nucleari all’aeroporto di Aviano. Supposizioni tante, risposte ufficiali nemmeno una. La loro presenza è una certezza per la Fas, la Federation of American Scientists nata nel 1945, che periodicamente pubblica il bollettino con il conto atomico statunitense.

aerei Usa in decollo da aviano

 

Nell’ultima versione, pubblicata il 29 aprile, si tirano le somme della forza atomica statunitense: all’inizio del 2019 secondo il bollettino, il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti mantiene una scorta di 3 mila 800 testate nucleari. Si ritiene che siano stoccate in 24 luoghi, 11 negli Stati Uniti e 6 in cinque Paesi europei: Aviano e Ghedi in Italia, Büchel in Germania, Icirlik in Turchia, Kleine Brogel in Belgio e Volkel nei Paesi Bassi dove complessivamente sarebbero stoccate 150 bombe.

 

LA BASE DI AVIANO

Dei cinque siti europei, quello con il maggior numero di bombe è Incirlik, con 50, sebbene ci siano voci, non confermate, che potrebbero essere state ritirate dopo la crisi del 2016 nel Paese. Tra Aviano e Ghedi le bombe sarebbero 40, un numero in diminuzione se riferite a stime effettuate nel passato quando, solo per la provincia di Pordenone, si era ipotizzata la presenza di addirittura 50 testate. Secondo lo studio il numero degli ordigni nucleari in Europa è diminuito dal 2009 «in parte a causa della riduzione della capacità di stoccaggio operativo di Aviano e Incirlik».

 

Si tratta di armi nucleari non strategiche, bombe nucleari a gravità B61, ordigni all’idrogeno di fabbricazione statunitense, prodotte nell’epoca della Guerra Fredda, ancora oggi negli arsenali a stelle e strisce. Esistono in due versioni, la B61-3 e B61-4, presenti in Europa, ma con i tempi contati. L’amministrazione Usa da tempo, infatti, ha avviato un programma di ammodernamento con il passaggio alle B61-12 che prevede un investimento di svariati miliardi di dollari. Le B61-12 secondo la Fas saranno schierate in Europa dal 2022 al 2024 e a quel punto le vecchie B61 saranno ritirate dagli Stati Uniti.

scorie nucleari

 

Ordigni con una aumentata capacità di precisione per ridurre i danni collaterali, con una capacità di penetrazione nel terreno, nel caso di obiettivi sotterranei. Non solo bombe nuove, ma sarà anche realizzato un intervento anche per i siti di stoccaggio: «La Nato - prosegue il bollettino di Kristensen e Korda - sta lavorando a un’ampia modernizzazione delle posizioni nucleari in Europa che prevedono l’ammodernamento delle bombe, aerei e del sistema di stoccaggio delle armi».

 

«In circostante normali - prosegue il bollettino - le armi nucleari sono tenute sotto controllo del personale della Us Air Force. Il loro uso in guerra deve essere autorizzato dal presidente degli Stati Uniti». La Nato ha anche progettato una estensione della vita dei sistemi di sicurezza per lo stoccaggio delle armi nei prossimi quattro anni: «Il lavoro - prosegue il bollettino - aggiornerà il comando, il controllo e la sicurezza su sei basi attive, Aviano, Buchel, Kleine Brogel, Incirlik e Volkel, e una base di addestramento, Ramstein in Germania».

Ultimi Dagoreport

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…