SIAMO ARRIVATI ALLA “SUBURRA TEEN” - AD ACILIA UNA GANG DI MINORENNI, GUIDATA DA UNA 15ENNE ROMENA SOPRANNOMINATA “LA PERFIDA”, HA TERRORIZZATO LA BORGATA CON FURTI, ESTORSIONI, RAPINE E PESTAGGI: 40 RAID IN SOLI 5 MESI - GLI AGGUATI ALLA STAZIONE DEL TRENO, VITTIME ADULTI E BAMBINI - A SETTEMBRE DANNEGGIARONO UNA VOLANTE - QUANDO SONO ANDATI AD ARRESTARLI, IN TRE AVEVANO APPENA MESSO A SEGNO UN COLPO IN UN BAR...
A. Mar. per “il Messaggero”
Furti, rapine, estorsioni, pestaggi, autobus danneggiati, persino una volante assaltata e un poliziotto ferito: nella mente il modello sballato dei boss di quartiere, da quelli della Magliana ai Casalesi che ad Acilia hanno messo radici, in testa solo la voglia di fare soldi e conquistare il territorio con la violenza. Loro erano la gang che terrorizzava la borgata tra Roma e il mare, una spietata batteria ma composta da minorenni - il più grande compie 18 anni ad aprile - e capeggiata da una ragazzina romena di 15, soprannominata la perfida.
Lei, altri due connazionali e un egiziano, sono stati arrestati e portati nel carcere minorile dagli agenti del Commissariato di Ostia. Pensavano di passarla liscia proprio perché minori, tante erano state le volte in cui erano stati riconosciuti e denunciati, ma sempre a piede libero. E per questo convincevano a unirsi alle scorribande altri ragazzini, alcuni italiani, soggiogati dal fascino della banda: «Tranquilli, non ci succede niente». In otto sono stati denunciati dalla polizia, tra questi un minore che ogni giorno arrivava ad Acilia da San Lorenzo, per mettere a segno i colpi in trasferta.
IN PIAZZA CAVOUR
Invece, i poliziotti hanno continuato a lavorare nell' ombra ricostruendo i loro raid in un faldone che, giorno dopo giorno, si riempiva sempre di più. All' interno le segnalazioni dei dipendenti Atac della stazione della Roma Lido di Acilia, attorno alla quale la baby gang imperversava; la denuncia di una ragazza, picchiata e derubata, ai tornelli del metrò; quella di un 60enne gonfiato di botte e lasciato nel sangue per avere tentato di difendere un bambino a cui avevano rapinato 8 euro; la rabbia dei titolari cinesi del bar della stazione a cui avevano minacciato di dare fuoco. In alcuni casi se l' erano presa con dei bambini e a volte cambiavano zona: la volante la danneggiarono a settembre in piazza Cavour all' uscita di un locale.
L'ESCALATION
Quaranta episodi documentati in 5 mesi. Alla fine, la Procura dei minori si è convinta che non erano bulli ma criminali. Per cui l' esigenza di spedirli nel carcere minorile. «Parlare di baby gang - spiega il dirigente del commissariato del Lido, Eugenio Ferraro - in effetti è riduttivo del profilo di questi ragazzi tanto strafottenti quanto spietati».
Quando sono andati ad arrestarli, in tre avevano appena messo a segno un furto notturno in un bar dell' Infernetto e in un appartamento e avevano ancora addosso la refurtiva. Un quarto si era dileguato, ma è stato notato su un autobus da un agente fuori servizio e inseguito. Quando il ragazzino ha capito che lo stavano portando in carcere, solo allora, ha pianto.