finta frontiera

TRUFFE SENZA FRONTIERE – UN RUSSO PROMETTEVA AI MIGRANTI L'INGRESSO NELL'UNIONE EUROPEA MA, DOPO AVER PRESO I SOLDI,  RIFILAVA IL PACCO: AVEVA CREATO UN FINTO CONFINE CON LA FINLANDIA, PIANTANDO PALETTI E CARTELLI - IL FURBACCIONE AVREBBE CHIESTO PIÙ DI 10 MILA EURO A QUATTRO DISGRAZIATI CHE PENSAVANO DI ESSERE IN EUROPA MENTRE ERANO ANCORA IN TERRITORIO RUSSO...

Giu. Agl. per “la Stampa”

 

finta frontiera

Un abitante di San Pietroburgo aveva escogitato uno stratagemma per far soldi rapidamente e in maniera disonesta: chiedere ingenti somme di denaro per valicare di nascosto la frontiera tra la Russia e la Finlandia ed entrare così in Unione Europea. Peccato che il confine che intendeva far attraversare a coloro che si erano affidati alla sua guida fosse falso: lo aveva fabbricato lui stesso piantando nel terreno tutta una serie di paletti e cartelli.

 

I migranti ingannati avrebbero così pensato di trovarsi in Finlandia mentre erano invece ancora in territorio russo. I servizi di sicurezza russa li hanno fermati in prossimità del falso confine e assieme a loro hanno fermato anche il creativo imbroglione.

La vicenda risale a giovedì scorso e a svelarla sono stati proprio i servizi di intelligence russi (Fsb), da cui dipende la Guardia di frontiera.

 

L' uomo, ora indagato per truffa, avrebbe chiesto più di 10.000 euro a quattro persone provenienti dal Sud-Est asiatico che erano arrivate a San Pietroburgo a fine novembre e volevano raggiungere il territorio europeo.

 

Lui si è calato perfettamente nella parte. Ha portato le sue vittime nel distretto di Vyborg, non lontano dalla vera frontiera con la Finlandia.

 

finta frontiera

Poi le ha guidate attraverso la foresta fino al falso confine. La sfortunata avventura del gruppetto però è finita lì, con l' intervento delle guardie russe. Un tribunale ha già ordinato l' espulsione dei quattro migranti, che a quanto pare non erano in regola con i documenti necessari per il soggiorno in Russia.

 

La rotta verso l' Europa che il gruppo voleva sfruttare non è del tutto nuova. Nell' estate dell' anno scorso la Russia ha ospitato i Mondiali di calcio e il Cremlino ha lanciato un programma che permetteva ai tifosi di entrare nel Paese senza visto. Decine di persone hanno così raggiunto la Russia per poi cercare di entrare in Unione Europea. Molti sono però stati fermati al confine con la Polonia, con la Finlandia, con i Paesi Baltici o con la Norvegia (che non fa parte dell' Ue).

 

La Russia usa spesso il pugno di ferro con i migranti e a volte persino con i richiedenti asilo a cui l' Onu ha riconosciuto la necessità di protezione internazionale. È il caso di Bozobeyidu Batoma, un ex militare della Guardia presidenziale togolese che la scorsa estate è stato costretto dalle autorità russe a tornare in patria nonostante il parere contrario delle Nazioni Unite. Pare che in Togo, Batoma avesse aiutato a fuggire due dissidenti che le autorità volevano giustiziare e si fosse poi rifiutato di partecipare a un' operazione per assassinare uno dei leader dell' opposizione. Incarcerato e torturato, era riuscito a scappare e si era rifugiato in Russia. Mosca lo ha però rispedito indietro infischiandosene dei gravissimi rischi a cui andava incontro.

 

finta frontiera

 

Una settimana fa, invece, un tribunale russo ha respinto la richiesta di asilo di due fratelli uiguri che temono di essere rinchiusi nei campi di rieducazione cinesi dello Xinjang.

Ultimi Dagoreport

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. LA QUESTIONE DELLA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA SI INGARBUGLIA – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…