BERGOGLIO COME NON L’AVETE MAI VISTO – LE FOTO INEDITE DI PAPA FRANCESCO: BAMBINO CON IL “CIUFFETTO”, CON L’AMATA MAMMA REGINA E GIOVANE SEMINARISTA – I PRIMI (E UNICI) AMORI DEL PONTEFICE: “ANCH’IO PROVAI ATTRAZIONE PER DUE RAGAZZE IN QUEL TEMPO...MA NON FURONO FIDANZAMENTI UFFICIALI, USCIVAMO IN COMPAGNIA, ANDAVAMO A BALLARE IL TANGO. AVEVO 17 ANNI, E DENTRO DI ME GIÀ C’ERA L’INQUIETUDINE DELLA VOCAZIONE E DEL SACERDOZIO... MA PRIMA ANCORA CI FU…”
Estratto dell'articolo di Maria Giuseppina Buonanno per “Oggi”
jorge mario bergoglio giovane seminarista nel 1956
«Ogni volta che un papa sta male si sente soffiare un po’ di vento di conclave, ma la realtà è che neanche nei giorni delle operazioni chirurgiche ho mai pensato alle dimissioni, se non per dire che per tutti è sempre una possibilità, che fin dal momento dell’elezione avevo consegnato al Camerlengo una lettera di rinuncia in caso di impedimento per motivi medici, come del resto fece anche Paolo VI, e che se mai dovesse accadere resterei a Roma, come vescovo emerito».
Così scrive Papa Francesco nel libro Spera, appena pubblicato da Mondadori […]
Il racconto comincia dai nonni Giovanni e Rosa e dal padre Mario che partono per il Sud America nel 1929. Ci avevano già provato nel 1927: avevano comprato i biglietti per imbarcarsi sulla nave Principessa Mafalda.
Ma poi dovettero rimandare la partenza perché non erano riusciti a vendere i loro pochi beni. E per fortuna, perché quel transatlantico non arrivò mai a Buenos Aires: naufragò il 25 ottobre 1927. «Per questo io ora sono qui», sottolinea il Papa nel libro.
«Non immaginate quante volte mi sia trovato a ringraziare la Provvidenza Divina». Anche allora, come accade oggi, i migranti morivano in mare. E oggi le migrazioni sono al centro della pastorale bergogliana. La speciale attenzione di Papa Francesco per i drammi dell’uomo, per le sofferenze che divorano la vita stessa, trova radici profonde nella sua storia personale.
Anche quando in Spera racconta una tragedia riguardante un suo compagno di scuola delle superiori: uno studente brillante e colto che uccide un suo amico e poi viene rinchiuso nel manicomio criminale. Il giovane Jorge andò a trovarlo. «E fu terribile. Ne restai profondamente turbato», ricorda Bergoglio. Anni dopo, venne a sapere che, dopo essere uscito dal riformatorio, l'amico si era suicidato, a 24 anni.
bergoglio in un ritratto di famiglia
«A volte, come dice il salmo, il cuore dell’uomo è un abisso», scrive nel libro il Pontefice. E ritrova nella memoria anche altri drammi, come quello di un ragazzino che conosceva e che a 15 anni uccise la mamma con un coltello.
«Ricordo la veglia funebre in quella casa, il volto terreo del padre, il suo dolore doppio, senza pace», annota in Spera Papa Francesco. E chi legge ritrova il suo sguardo di oggi sui carcerati, sui mali del mondo, sulla complessità dell’esistenza, sulla fatica di vivere, sui poveri, sugli emarginati. Accade anche nelle pagine dedicate alla zia Rosa, sorella maggiore della nonna materna di Bergoglio. «Viveva un’esistenza randagia, travolta dagli oggetti che aveva ammassato e continuava ad accumulare… Zia Rosa era stata cancellata dalla vita della famiglia. Era la mia zia “barbona”».
BARZELLETTE E AMORI GIOVANILI
Nell’autobiografia gli eventi dolorosi si affiancano a quelli giocosi. Ed ecco sulla scena delle pagine l’importanza della risata. «È anche una bambina spiritosa, la speranza. Sa che l’umorismo, il sorriso sono lievito dell’esistenza e strumento per affrontare le difficoltà, perfino le croci, con resilienza», scrive. E non mancano nel libro accenni agli amori giovanili.
Bergoglio ne parla così. «Anch’io provai attrazione per due ragazze in quel tempo... Ma non furono fidanzamenti ufficiali, uscivamo in compagnia, andavamo a ballare il tango. Avevo diciassette anni, e dentro di me già c’era l’inquietudine della vocazione e del sacerdozio... Ma prima ancora, da bambino, ci fu l’infatuazione infantile per una ragazzina...
Era una mia compagna di scuola della primaria, Amalia Damonte. Le scrissi una lettera in cui le dicevo che ci saremmo dovuti sposare, tu o nessuna, e per dar forza a quella proposta disegnai pure la casetta bianca che avrei comprato e dove un giorno saremmo andati ad abitare, un disegno che incredibilmente quella bambina ha conservato per tutta la vita».
visita di papa francesco in iraq 1
[…] Nell’autobiografia, Bergoglio ripercorre anche alcuni momenti del conclave che ha portato, nel 2013, alla sua elezione. Ricorda che il primo atto da Pontefice è stato un inciampo: dopo aver indossato la talare bianca, uscito dalla sagrestia della Sistina va a salutare il cardinale Ivan Dias, in sedia a rotelle, e inciampa in un gradino. «All’inizio del pontificato avevo la sensazione che sarebbe stato breve: pensavo tre o quattro anni, non di più», scrive nel libro. «La verità è che è il Signore l’orologio della vita. Intanto, io vado avanti. Sento che tutta la mia esistenza è impastata di speranza e anche nei momenti più bui mai ho sentito di averla persa».
jorge mario bergoglio a 1 anno BERGOGLIO - MESSA DI NATALE 2024 video tiktok di bergoglio sul tiktok di mondadori papa francesco con il braccio immobilizzato 4jorge mario bergoglio con mamma regina