cristiana lauro champagne salon

BEVI E GODI CON CRISTIANA LAURO - GUIDA AGLI CHAMPAGNE PER LE FESTE: QUALI COMPRARE, QUALI REGALARE, I MIGLIORI PER QUALITÀ/PREZZO, I LIBRI DA SEGUIRE E LA RISPOSTA ALLA DOMANDA CHE ATTANAGLIA GLI ENOFIGHETTI: PICCOLO È BELLO? IN GENERALE LA RISPOSTA È NO. SALVO RARE ECCEZIONI…

cristiana lauro champagne

 

 

Cristiana Lauro per Dagospia

 

L'idea enosnob di "piccolo è bello" come postulato definitivo - dilagante negli ambienti dei wine lover più infoiati con le nicchie esclusive - è una cagata pazzesca. Non è vero, non è detto, dipende. 

Dopo numerosi assaggi e vari blind tasting, ecco una mia classifica dei migliori 10 champagne d’entrata, ovvero scelti fra le basi di buon rapporto qualità/prezzo, che potete trovare facilmente nelle enoteche per i vostri acquisti natalizi. Nessuno fra questi è un piccolo produttore.

 

  1 Louis Roederer - Champagne Brut Premier

  2 Drappier - Champagne Brut Nature

  3 Delamotte - Champagne Brut                       

  4 Charles Heidsieck - Champagne Brut Réserve

  5 Pol Roger - Champagne Brut Rèserve

  6 Philipponat - Champagne Brut Royale Réserve Non Dosé

  7 Lanson - Champagne Brut Black Label

  8 Deutz - Champagne Brut Classic

  9 Fleury - Champagne Fleur de l’Europe Brut Nature

10 Bruno Paillard - Champagne Extra Brut Premiér Cuvée

 

 Se invece cercate etichette affidabili fra i piccoli produttori, non date retta un po' a casaccio, che l'ambiente è infestato di ciarlatani. Vi suggerisco una piccola guida molto ben fatta: "Le migliori 99 maison di Champagne" di Edizioni Estemporanee. Luca Burei, Alfonso Isinelli e Fabrizio Pagliardi sono fra i più grandi conoscitori della meravigliosa Champagne e dei suoi piccoli produttori.

louis roederer champagne brut premier

 

 

E' tempo di decidere le bollicine per festeggiare Natale e Capodanno. Scegliere non è facile, circola tanta di quella "monnezza" che non immaginate. Sarebbe bene sostenere le etichette italiane, come quelle della Franciacorta, zona che produce un bel po' di spumanti di ottima qualità a prezzi convenienti rispetto alla blasonata Champagne, sempre molto costosa.

 

Ma ci sono ottimi prodotti anche in Trentino, in Alta Langa, nell' Oltrepò Pavese e in Emilia, già nota per i suoi vini frizzanti e per il Lambrusco, bevuta piacevole che non impegna, seppur bistrattata dagli enofighetti entro i nostri confini. Insomma le buone bollicine in Italia si producono in diversi territori, da nord a sud, fino alla Puglia, alla Sicilia e alla zona dell'Etna, particolarmente vocata per la produzione di vini unici per carattere fine ed elegante.

 

Tuttavia dedicare una bottiglia di champagne a un'occasione speciale, per chi se lo può permettere, è sempre un'ottima scelta, anche se mediamente più costosa. Occorre rispettare la storia dello champagne (prodotto nell'omonima regione francese) che è di gran lunga più importante della nostra, tant'è, facciamoci pace.

 

A quali etichette conviene affidarsi? Blasonate e di grandi maison o piccoli produttori?

cristiana lauro

La fissazione per il lancio sul mercato di piccoli produttori di champagne è diventata negli ultimi anni una mania ed è sfuggita al controllo della qualità. Forse semplicemente per noia anche se può sembrar banale, ma la genesi non rileva, l'importante è che sia piccolo, ignoto e forestiero. Insomma per molti wine lover infoiati "piccolo è bello". Ma non è vero o, quanto meno, non sempre.

 

Invero i casi di piccoli produttori (récoltant manipulant) considerati assoluti, sono pochi e ci sarà una ragione se Salon e Selosse producono vini eccezionali. Perché rappresentano l'eccezione, appunto, si vede che la regola parla d'altro.

Il chiodo fisso per i piccoli produttori, l'infatuazione collettiva all'interno della comunità dei wine lover, ha scatenato bizzarri fenomeni radicali di oltranzismo che, oltre a sdoganare tanti vini mediocri con svariate cuspidi scadenti, manderebbe al rogo alcuni nomi di grandi maison che tramandano da qualche secolo la storia di questa importante regione produttiva: Moët & Chandon, Veuve Clicquot, Krug, Bollinger, Mumm, Taittinger, e Roederer. 

 

drappier champagne brut nature

Alcuni champagne di questi grandi produttori sono capolavori inimitabili soprattutto dai più piccoli, i quali non dispongono delle risorse fondamentali come solidità economica, e – soprattutto –tecnologia. Audace dirlo, ma è così.

 

 Inoltre non dimentichiamoci della costanza qualitativa, elemento fondamentale per qualsiasi produttore di vino, non solo di champagne, della pulizia del vino e dello stile produttivo. Sono tre elementi essenziali e inderogabili.

 

 

Alcuni numeri sulla Champagne

delamotte champagne brut

Un buon metodo di lettura oggettivo, deve passare attraverso un po' di dati fondamentali.

 

 

Numero dei produttori di champagne: 15.800 proprietari di vigna, 5.000 Récoltant Manipulant, 340 Négociant Manipulant e 150 Coopérative.

 

Numero di bottiglie prodotte: 320 milioni ca.

 

Principali paesi consumatori di champagne nel mondo, con esclusione della Francia: UK, USA, Germania, Belgio, Giappone e Italia

 

charles heidsieck champagne brut reserve

Paese con maggiore numero di produttori di champagne importati: UK

 

Numero maison de champagne importati in Italia: 240 ca.

 

Le prime 5 aziende di champagne per bottiglie prodotte: Möet & Chandon, Veuve Clicquot, Nicolas Feuillatte, Mumm, Laurent-Perrier

 

Numero di bottiglie prodotte di Dom Pérignon: si stima sopra i 5.000.000 di bottiglie

 

Numero di Récoltant Manipulant e Négociant Manipulant: 5.000 RM, 340 NM

 

Numero di bottiglie prodotte dalle cooperative di champagne: circa 29.000.000

champagne selosse

 

Ettari vitati per numero bottiglie prodotte: 33.805 ha

 

Stock annuo di bottiglie totale: 1,17 miliardi

 

Prezzo medio dello champagne: 26,72 al litro, senza tasse, franco cantina

 

Numero di km di gallerie per lo stoccaggio: 250 km ca.

champagne salon

 

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