ARRIVA LA CARNE IN PROVETTA – IL DIPARTIMENTO DELL’AGRICOLTURA E LA “FOOD AND DRUG ADMINISTRATION” AMERICANI DANNO IL VIA LIBERA ALLA BISTECCA SINTETICA – È PRODOTTA DA CELLULE STAMINALI PRELEVATE DA POLLAME E BOVINI E TRASFORMATE IN TESSUTO MUSCOLARE. IL SONDAGGIO: ECCO COSA NE PENSANO GLI ITALIANI
Attilio Barbieri per “Libero Quotidiano”
La carne artificiale ha ottenuto il semaforo verde negli Stati Uniti. A dare il via libera sono stati il Dipartimento dell' Agricoltura e la Food and drug administration (Fda in sigla), cui spetta l' ultima parola in termini di sicurezza alimentare. Le due istituzioni, fanno sapere in una nota congiunta, collaboreranno per «promuovere questo genere di prodotto alimentare innovativo e mantenere i più elevati standard di salute pubblica».
A darne notizia l' edizione online di Newsweek, che ha pure confermato le indiscrezioni circolate negli States nelle ultime settimane. Nulla a che vedere con l' hamburger vegetale annunciato il mese scorso da Bill Gates, il fondatore della Microsoft, come panacea per risolvere al tempo stesso il problema della fame nel mondo e quello delle emissioni di anidride carbonica, frettolosamente imputate all' allevamento intensivo di bovini.
Il Beyond Burger sponsorizzato dal miliardario americano contiene piselli come fonte di proteine, barbabietola che gli conferisce una colorazione rossa fin troppo accesa, olio di cocco e amido di patate per renderlo appetibile.
CELLULE STAMINALI
In quest' ultimo caso, invece, si tratta proprio di carne coltivata in laboratorio. Carne di sintesi. E la Fda sarà incaricata di regolamentare la raccolta, la conservazione e la «riproduzione» delle cellule utilizzate per produrre la carne artificiale, mentre il Dipartimento dell' Agricoltura svilupperà un sistema di etichettatura che consenta di distinguere gli hamburger nati in laboratorio da quelli naturali.
Le due istituzioni sono fiduciose «che questo quadro normativo possa essere attuato con successo e assicurare la sicurezza dei nuovi prodotti». Non mancano infatti le voci dubbiose se non proprio fortemente critiche verso la carne sintetica.
Nel 2013 gli scienziati hanno creato il primo hamburger di carne «coltivata». Da allora i finanziamenti sulla carne artificiale sono letteralmente esplosi, con aziende e investitori istituzionali che hanno fatto a gara per investire nel business nascente.
Questo tipo di carne deriva da cellule staminali prelevate da pollame e bovini e trasformate in tessuto muscolare. Dunque, in teoria, oltre che per gli hamburger, potrebbe essere impiegata pure per realizzare finte bistecche o petti di pollo altrettanto artificiali.
In realtà non mancano le voci critiche, anche fra le associazioni dei consumatori.
Non a caso l' amministrazione federale Usa ha annunciato che sulla carne da laboratorio sarà attiva fino al 26 dicembre una consultazione pubblica, aperta a chiunque voglia esprimere il proprio parere.
CONSUMATORI PERPLESSI
Da noi la maggioranza dei consumatori è decisamente contraria. Tre italiani sui quattro che esprimono una opinione al riguardo giudica negativamente l' arrivo sul mercato di carne sintetica. Il dato emerge da una indagine condotta dall' istituto Ixè assieme alla Coldiretti.
Gli italiani sono preoccupati per le ripercussioni dell' applicazione di queste nuove tecnologie ai prodotti alimentari per le quali alle forti perplessità di natura salutistica si aggiungono quelle di carattere etico.
«L' annuncio è la dimostrazione che dietro ai ripetuti e infondati allarmismi sulla carne rossa c' è una precisa strategia delle multinazionali», ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che «si tratta di una abile operazione di marketing che punta a modificare stili alimentari naturali fondati sulla qualità e la tradizione».
hamburger fatto in laboratorio
Perplessità esistenti anche negli Stati Uniti, dove alcune associazioni di categoria e ancora di più dei consumatori hanno chiesto l' introduzione di una simbologia per differenziare in maniera inequivocabile i tagli naturali dalla «carne frankenstein».
Mentre gli allevatori segnalano che nel mondo l' allevamento è all' origine appena del 15-18% delle emissioni globali di gas serra, non mancano le proteste perfino da parte dei vegani che vedono nella carne sviluppata in provetta una concorrenza sleale ai loro prodotti vegetali, ritenuti gli unici veramente politically correct .
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