NATALE (AL BUIO) A CORTINA – BLACK-OUT TOTALE NELLA PERLA DELLE DOLOMITI E I RICCONI COSTRETTI A FARSI LUCE CON I LUMINI DEI CIMITERI (UNA BUONA IDEA PER IL PROSSIMO CINEPANETTONE)

Massimo Spampani per il "Corriere della Sera"

Un viaggio all'indietro nel tempo. Un giorno senza luce, a lume di candela; senza la possibilità di caricare telefoni e computer. La grande nevicata ha provocato un blackout a Cortina, regina delle Dolomiti. Ieri i tecnici hanno lavorato tutto il giorno per installare i gruppi elettrogeni e in serata la luce è tornata nel municipio, nel comando dei Vigili del Fuoco e in alcune limitate aree della cittadina.

Ma gran parte di Cortina d'Ampezzo, affollata di turisti arrivati per trascorrere in montagna i giorni di Natale, è rimasta al buio e senza riscaldamento per l'intera giornata. Tutto a causa della forte nevicata di Santo Stefano, oltre 60 centimetri in centro e più di un metro in quota: gli alberi appesantiti sono caduti sulle linee abbattendo cavi e tralicci.

La sera di Natale tutto lasciava presagire il peggio (visto dalla parte degli sciatori) acqua a catinelle, rivoli lungo le strade, piste che si scioglievano, temperature di parecchi gradi sopra la norma. Poi verso le 21 la pioggia si è trasformata in neve. Su Cortina e una vasta area del circondario dalla notte è calato il buio.

Niente luce, niente riscaldamento. Solo gli alberghi e l'ospedale con gruppo elettrogeno hanno resistito. Alla Cooperativa, il grande shopping center, la gente è stata costretta a riporre la spesa perché le casse e le bilance erano bloccate.

Strade intasate, passi chiusi al transito per pericolo di valanghe. Soltanto qualche chilometro è rimasto percorribile a una sola corsia per raggiungere alcune abitazioni periferiche. Gli impianti di risalita si sono fermati quasi tutti, funzionavano con il loro generatore alcune seggiovie a Socrepes.

A Cortina chi ha la stufa o il caminetto se la passa bene. Ma non è possibile riscaldare la totalità delle case che invece necessitano dell'energia elettrica per far funzionare le caldaie a metano. Ristoranti e caffè per molte ore hanno potuto preparare solo cose fredde. I negozi che vendevano candele sono stati presi d'assalto.

La gente si contendeva le ultime rimaste e sono finiti anche i lumini rossi, quelli che di solito si usano nei cimiteri. I mezzi spazzaneve sono entrati subito in azione, trovando in paese parecchio intralcio dovuto alle macchine seppellite. Qualcuno, soprattutto i bambini, ne ha approfittato per giocare tra i cumuli di neve nelle strade del centro, normalmente sgombre.

Guido Barilla e la sua famiglia hanno vissuto la giornata di blackout. «Abbiamo trascorso tutto il giorno a spalare la neve - racconta l'industriale -. Facciamo quello che bisogna fare in montagna in queste occasioni. Siamo stati costretti a utilizzare le pale e a fare tutto a mano perché anche la piccola fresa che possediamo si è bloccata. Ma vivere a lume di candela è stato bellissimo e mi fa ricordare atmosfere d'altri tempi. Quando poi una situazione del genere capita a Natale allora la poesia è ancora più intensa».

Oltre sette tecnici Enel sono intervenuti fin falle prime ore di ieri mattina nelle zone del Cadore rimaste senza corrente per installare una decina di gruppi elettrogeni di grande taglia. Erano stati fatti arrivare nei giorni scorsi, dopo l'allerta della Protezione Civile. È grazie a uno di questi macchinari cha parte del centro di Cortina ha riavuto la luce. Le operazioni sono state coordinamento dalla Prefettura di Belluno che segnala le aree in emergenza. Ma gli interventi sono molto rallentati dalla viabilità, bloccata da incidenti.

 

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