bosco verticale milano

IL BOSCO VOLA IN ALTO - IL BOSCO VERTICALE DI MILANO È STATO UFFICIALMENTE INSERITO NELLA LISTA DEI 50 GRATTACIELI PIÙ ICONICI DEL MONDO DEGLI ULTIMI 50 ANNI – IL “COUNCIL ON TALL BUILDINGS AND URBAN HABITAT” HA PREMIATO LE DUE TORRI DI BOERI CON LE SUE FACCIATE CHE OSPITANO 711 ALBERI, 5MILA ARBUSTI DI GRANDI DIMENSIONI E 15 MILA PIANTE…(VIDEO)

 

Da "www.corriere.it"

 

bosco verticale

Il Bosco Verticale è stato ufficialmente inserito nella lista dei 50 grattacieli più iconici del mondo degli ultimi 50 anni. È il nuovo riconoscimento che arriva dal «Council on Tall Buildings and Urban Habitat», che già nel 2015 aveva indicato come il più bel grattacielo al mondo quello di Boeri Studio, realizzato da Manfredi Catella in Porta Nuova a Milano.

 

BOSCO VERTICALE A MILANO - STEFANO BOERI

Le due torri sono alte 110 e 76 metri, e le facciate ospitano 711 alberi, 5 mila arbusti di grandi dimensioni e 15 mila piante perenni e ricadenti, sino a ricoprire un’area equivalente a due ettari di forestazione.

 

«Questo riconoscimento è prima di tutto un premio alla sperimentazione in architettura, in secondo luogo è un premio all’idea che la natura vivente possa diventare in futuro una componente essenziale dell’architettura e le foreste una componente essenziale delle nostre città», afferma l’architetto Stefano Boeri (che ha raccontato al Corriere di aver fatto il primo disegno sotto il sole del deserto di Dubai).

bosco verticale di la varra barreca boeri 7

 

«Questo ulteriore riconoscimento a Porta Nuova e al Bosco Verticale riafferma la reputazione dell’architettura italiana nel mondo attraverso progetti innovativi che comprendono nuove sfide del costruire in tema di sostenibilità», dichiara Manfredi Catella, fondatore e Amministratore Delegato di Coima.

bosco verticale di la varra barreca boeri 5

 

Nel 2014 anche la giuria internazionale del premio «International Highrise Award», promosso dal Museo di Architettura di Francoforte, che ogni due anni premia l’edificio alto più bello e innovativo del mondo, aveva scelto come vincitore il Bosco Verticale. 

bosco verticale di la varra barreca boeri 4

 

Il premio, nato nel 2003 grazie allo sforzo congiunto della città di Francoforte, del Museo dell’architettura di Francoforte (DAM) e di DekaBank che finanzia il progetto, è riservato ad architetti e developer le cui opere raggiungano almeno i 100 metri di altezza e che siano state terminate negli ultimi due anni.

bosco verticale di la varra barreca boeri 3milano unicredit e bosco verticalebosco verticale di la varra barreca boeri 1bosco verticaleBosco verticalei giardinieri del bosco verticale i giardinieri del bosco verticale bosco verticale milanoBOSCO VERTICALEbosco verticale di la varra barreca boeri 2

 

i giardinieri del bosco verticale i giardinieri del bosco verticale

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)