LA CASSAZIONE CASSA NORDIO – LA PROCURA GENERALE DELLA CORTE DICE NO ALL’AZIONE DISCIPLINARE PROMOSSA DAL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA VERSO I GIUDICI CHE MANDARONO ARTEM USS AI DOMICILIARI (DA DOVE IL RUSSO FU ESFILTRATO A MARZO 2023): L’ORDINANZA, “SINTETICA” E ANCHE “CRITICABILE”, FU “RESA NEL PERIMETRO DI LEGGE” – NORDIO SOSTENEVA CHE DA GUARDASIGILLI NON POTEVA CHIEDERE IL RIPRISTINO CAUTELARE DEL CARCERE. MA SECONDO IL PG…
Estratto dell’articolo di Luigi Ferrarella per il “Corriere della Sera”
L’ ordinanza con cui il 25 novembre 2022 la Corte d’Appello di Milano mise agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico il russo Artem Uss, dopo 40 giorni di carcere in attesa dell’iter di estradizione negli Stati Uniti, fu un’ordinanza «sintetica», ex post magari anche «criticabile» perché «non compiutamente ragionevolmente attenta al complessivo contesto» e «non implausibilmente viziata» nell’apparato motivazionale;
ma «resa nel perimetro» di legge e «sufficiente ad escludere» nei giudici quell’«errore macroscopico» o quella «grave inescusabile negligenza» che, uniche, possono essere fonti di responsabilità disciplinare in una decisione.
Nel chiedere alla sezione disciplinare del Csm il non luogo a procedere per i tre giudici, la Procura generale di Cassazione ci mette 13 mesi, tre magistrati […] e tutto l’impegno di un ingorgo di avverbi per non far fare brutta figura al ministro della Giustizia del governo Meloni, Carlo Nordio.
Quello cioè che il 18 aprile 2023 per la prima volta (come neppure i Guardasigilli dei governi Berlusconi) aveva promosso l’azione disciplinare contro i giudici Caramellino, Curami e Fagnoni sindacando il contenuto stesso di un provvedimento, a fronte di circostanze che per Nordio, «se opportunamente ponderate, avrebbero potuto portare ad una diversa decisione» su Uss, evaso il 18 marzo 2023.
Ma l’uso stesso in Nordio del condizionale e dell’avverbio — rileva il Pg della Cassazione — segnala margini di opinabilità della valutazione certo incompatibili con una grave negligenza: tanto più che nei 4 mesi sino all’evasione di Uss il ripristino cautelare del carcere non fu mai chiesto da alcuno dei soggetti legittimati, e cioè né dalla Procura generale milanese né dallo stesso Guardasigilli, constata il Pg di Cassazione con osservazione che collide con l’asserto per il quale Nordio in Parlamento sostenne la mancanza di questo potere in capo al ministero.
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