colazione al bar

IL MATTINO HA L’ORO IN BOCCA: FARE COLAZIONE AL BAR COSTA SEMPRE DI PIÙ - IN ITALIA, NEL 2023, I PREZZI DEL CORNETTO, CAFFÈ E CAPPUCCINO SONO AUMENTATI DEL 3%, PASSANDO DA 2,95 EURO DEL 2022 AGLI ATTUALI 3,07 - I RINCARI PIÙ ALTI SI REGISTRANO AL CENTRO E AL SUD (+6%)...

Estratto dell'articolo di Luca Puccini per “Libero quotidiano”

 

colazione 3

[…] Sei di fretta, ti sei dimenticato di comprare il latte al super, sei rimasto senza biscotti e hai lasciato l’ultimo pacchetto ai bambini ché loro hanno la scuola ma prima di entrare al lavoro il tuo stomaco inizia a brontolare, oppure è semplicemente un’abitudine, fai così da sempre, dopotutto perché sporcare scodelle e cucchiai per una colazione veloce? Bar, santi bar.

 

[…] Sì, d’accordo, ma quanto ti costa? Risposta breve: sempre di più. Risposta più articolata: l’Onf, che è l’osservatorio nazionale di Federconsumatori, ossia l’associazione a difesa degli utenti, ha mappato e monitorato il costo dei principali prodotti da colazione o pausa o spuntino mattutino; li ha confrontati coi prezzi che erano in vigore, mediamente, nel 2023; ed è venuto fuori che il rincaro ci tocca pure lì, nel primo pasto della giornata, ed è all’incirca un più 3% a livello nazionale.

 

colazione 2

È che il buongiorno si vede dal mattino (per restare sui motti popolari), ma così si parte col piede sbagliato. E attenzione: i rincari più alti si registrano nel Centro e nel Sud, non nel Nord del Paese dove, con la sola eccezione del cornetto schizzato a un significativo più 6%, sostanzialmente si resta in pari (più 1% per caffè e cappuccino e tramezzino e spremuta). Vero, lo scontrino dei bar del Settentrione è storicamente più salato (e lo è ancora oggi, nonostante i rincari nelle altre parti d’Italia): però alla fine è la percezione quella che conta e la percezione, qui, ci dice, che una tazzina di arabica nelle Isole è salita, tariffario alla mano, del 5% (nel 2023 costava 1,10 euro e adesso viene 1,15), mentre al Nord appena dell’1% (era 1,34 euro e adesso è 1,36).

 

aumento dei prezzi nei bar

[…] Senza parlare del Centro del Paese, con i suoi aumenti medi del più 4% che si aggiungono, come se non bastasse, a quelli fotografati negli scorsi anni, che pure erano numeri a doppia cifra. Prendi la spremuta d’arancia. Succosa, con o senza zucchero, mi -raccomando -la -polpa: come fai a resistere? Nelle Regioni del Centro l’esborso per le spremute è aumentato addirittura dell’8% (nessun altro prodotto fa così tan to), passando dai 3,24 euro ai 3,50 tondi tondi.

 

Sul fronte spremuta sono però gli abitanti del Meridione che festeggiano (o brindano) perché per loro la tariffa resta la stessa. Ed è anche l’unica che non subisce alcuna rivisitazione (3,60 euro, contro i 4.45 che deve sborsare chi abita al Nord). Ancora. L’acqua, quella bottiglietta da mezzo litro che non si nega a nessuno, frizzante o naturale che sia: al Nord e al Sud cresce di un solo punto percentuale (costa ben 2,42 euro a Milano e 1,62 a Palermo), ma nel Centro il rincaro è il doppio, cioè del 2% (a Roma te la vendo a 1,69 euro).

 

colazione 4

Dati alla mano, colazione sul piattino: per una completa all’italiana (il classico cappuccino e cornetto) il costo medio è lievitato dai 2,95 euro del 2022 agli attuali 3,07 (e lasciamo perdere il confronto con gli anni del Covid, ossia col 2021, quando te la cavavi con meno di due euro e mezzo, 2,43 per essere precisi al centesimo). Vuol dire, e i conti li fa ancora Federconsumatori, che calcolando cinque colazioni alla settimana fuori casa, che poi è la settimana lavorativa, spendiamo a testa quasi trenta euro (29.46).

 

colazione 1

Va un pochino meglio per chi non riesce a rinunciare al break mordi-e-fuggi: l’aggravio medio è di 10,95 euro in più all’anno, tutto sommato poteva andare peggio. L’inflazione, certo. Le guerre e anche gli strascichi della pandemia: con un dettaglio da non trascurare. I prezzi descritti da Federconsumatori si riferiscono alle consumazioni al banco. […]

Ultimi Dagoreport

fazzolari meloni giorgetti salvini poteri forti economia

DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE DAI LORO INVESTIMENTI MILIARDARI IN ITALIA - I VARI BLACKSTONE, KKR, MACQUARIE, BLACKROCK, CHE ALL’INIZIO AVEVANO INVESTITO IN AZIENDE DI STATO, BANCHE, ASSICURAZIONI, RITENENDO IL GOVERNO DUCIONI STABILE E AFFIDABILE, DOPO APPENA DUE ANNI SI SONO ACCORTI DI AVER BUSCATO UNA SOLENNE FREGATURA - DAL DECRETO CAPITALI AD AUTOSTRADE, DALLA RETE UNICA ALLE BANCHE, E’ IN ATTO UN BRACCIO DI FERRO CON NOTEVOLI TENSIONI TRA I “POTERI FORTI” DELLA FINANZA MONDIALE E QUEL GRUPPO DI SCAPPATI DI CASA CHE FA IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO A PALAZZO CHIGI, IGNORANDO I TAPINI DEL MANGANELLO, COSA ASPETTA LORO NELL’ANNO DI GRAZIA 2025...

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' GIORGIA E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO