UN COMPLOTTO DI FAMIGLIA HA SPINTO ALESSANDRO A SUICIDARSI? – IL 13ENNE CHE S'È LANCIATO DAL BALCONE DI CASA A GRAGNANO, IN PROVINCIA DI NAPOLI, ERA STATO MINACCIATO DALL'EX FIDANZATA DI 14 ANNI, IN CERCA DI VENDETTA, DALLA SORELLA MAGGIORENNE DI LEI E DA UN CUGINO – SEI GLI INDAGATI, UNO DI LORO ERA GIÀ STATO DENUNCIATO PER IL PESTAGGIO DI UN RAGAZZINO DI 12 ANNI – OGGI I FUNERALI DI ALESSANDRO
Estratto dall'articolo di Conchita Sannino per “la Repubblica”
alessandro il tredicenne precipitato dal balcone a gragnano 2
Tappati in casa, in fuga dallo scandalo, pronti a difendersi. I ragazzi accusati di aver spinto Alessandro a compiere quell’assurdo volo - giovedì scorso, dal balcone della propria abitazione, saranno forse gli unici, oggi, a non scendere in strada, per prendere parte all’addio che gli sta preparando il paese. Sono quasi tutti imparentati tra loro, si scopre.
Figli di due nuclei compatti, gruppetti di ragazzi che si ergevano a piccoli ras, vendicatori di non si sa quale torto inventato e addebitato al “nemico”. La ex fidanzatina di quattordici anni che inseguiva una sua rivalsa insieme, a quanto pare, a sua sorella maggiorenne. Un altro bullo, sedicenne, con suo fratello di diciassette.
E ancora un altro diciottenne, stretto da vincoli con le prime due (e con un cugino quattordicenne): che in passato aveva addirittura picchiato uno più piccolo di lui di sei anni. Tutti legati. Tutti vicini, sempre in contatto, concordi: nell’inviare messaggi intimidatori, incrociarlo per strada, fargli temere il peggio, secondo l’ipotesi degli inquirenti, che li accusano, ormai nero su bianco, di istigazione al suicidio.
tredicenne precipita dal balcone a gragnano 1
Tutti contro uno: il fragile e bellissimo Alex, che a tredici anni, nonostante intelligenza e serenità familiare, nonostante una casa accogliente in cui non aveva mai sfogato le proprie angosce, ha deciso di schiantarsi al suolo, giovedì scorso, dal quarto piano del suo palazzo a Gragnano. Pur di sfuggire alla morsa di quei rancori paurosi e sordi, di quando l’adolescenza vira in ferocia.
Ieri, le due ore dedicate all’autopsia sui resti dell’innocente Alessandro, segnano la prima fase dell’inchiesta. È il medico legale Giovanni Zotti, incaricato dal procuratore di Torre Annunziata Nunzio Fragliasso, a dover rispondere entro sessanta giorni ai quesiti del magistrato.
Ma dalle prime indiscrezioni emerge una certezza: Alessandro era sanissimo come un pesce, è morto dopo l’impatto, purtroppo non subito, ma qualche minuto dopo. Il corpo è dissequestrato, e oggi sarà il momento del cordoglio di massa. Ma anche della vergogna e della rabbia. […]
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