sofia castelli zakaria atqaoui

“SOFIA DORMIVA. HO PRESO UN COLTELLO E L’HO COLPITA AL COLLO. POI MI SONO SENTITO MALE” – LA CONFESSIONE DI ZAKARIA ATQUAOUI, IL 23ENNE CHE HA UCCISO SOFIA CASTELLI, A MILANO, PERCHÉ NON SOPPORTAVA L’IDEA CHE POTESSE AVERE UN ALTRO – L’AVVOCATA CHE LO DIFENDE, MARIE LOUISE MOZZARINI, È STATA MINACCIATA CON MESSAGGI DI “DISSENSO E BIASIMO” – IL GIP DI MONZA NON HA CONVALIDATO IL FERMO MA HA EMESSO UN’ORDINANZA DI CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE: “NON CONTROLLA I SUOI IMPULSI VIOLENTI"

zakaria atqaoui 2

1. MAIL SDEGNATE ALL'AVVOCATA DEL KILLER 'PERCHÉ LO DIFENDI?'

(ANSA) - L'avvocata Marie Louise Mozzarini è stata raggiunta da diversi messaggi di "sdegno, dissenso e biasimo", come lei stessa li ha definiti, per aver ricevuto e accettato l'incarico di difendere Zakaria Atquaoui, il 23enne italo-marocchino che ha confessato di aver ucciso la ex fidanzata sabato scorso a Cologno Monzese, in provincia di Milano.

 

In suo sostegno è intervenuta la Camera penale di Monza, che ha espresso "solidarietà alla collega", destinataria di "singolari richieste da parte di privati cittadini che la invitano a non assicurare al proprio assistito quelle garanzie processuali che spettano, per legge, a ciascun indagato".

 

2. ZAKARIA ATQUAOUI “NON CONTROLLA I SUOI IMPULSI VIOLENTI”, IL GIUDICE EMETTE UN’ORDINANZA DI CUSTODIA CAUTELARE PER IL FEMMINICIDIO DI SOFIA CASTELLI

Estratto da www.ilfattoquotidiano.it

 

sofia castelli 3

Il giudice per le indagini preliminari di Monza, che ieri ha interrogato per cinque ore Zakaria Atquaoui, non ha convalidato il fermo ma ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del 23enne reo confesso del femminicidio dell’ex fidanzata Sofia Castelli, 20 anni, accoltellata a morte alla gola sabato mattina all’alba nella sua casa di Cologno Monzese, in provincia di Milano.

 

Per il gip l’indagato “non controlla i suoi impulsi violenti”. Il giovane al giudice ieri ha ribadito quanto aveva già confessato poco dopo il delitto. La procura gli contesta l’accusa di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione.

 

Lo raccontano i suoi spostamenti fin dalla mattina di venerdì, che ha confermato durante l’interrogatorio di garanzia, quando con la scusa di portare un dolce a Sofia, ha rubato dal suo appartamento le chiavi di scorta, per poi usarle in serata e introdursi in casa sua. Ha atteso il suo rientro, seguendo i suoi spostamenti grazie alle storie che la giovane ha pubblicato su Instagram. Poi si è chiuso in un armadio, dopo aver preso da un cassetto della cucina un coltello da bistecca e quando lei si è addormentata, l’ha colpita a morte. Il gip ha riconosciuto l’aggravante della premeditazione. […]

 

zakaria atqaoui 1

3. LA CONFESSIONE DI ZAKARIA: «SOFIA DORMIVA, HO PRESO UN COLTELLO IN CUCINA E L'HO COLPITA. POI MI SONO SENTITO MALE»

Estratto dell’articolo di Pierpaolo Lio per www.corriere.it

 

«Sofia ha lasciato Zakaria perché non ce la faceva più». Dopo anni di relazione e di tira-e-molla, la ragazza non reggeva più il lato possessivo del fidanzato, che un paio di settimane prima del delitto aveva lasciato definitivamente. Ma anche dopo la rottura, lui continuava a seguirla: si presentava negli stessi locali, tempestava di messaggi le amiche per strappare delle informazioni, trovava il modo d’incontrarla (e in genere finiva con un litigio). «Zakaria a tutti costi voleva riallacciare la relazione (…). Era molto possessivo, le stava sempre addosso».

 

sofia castelli 2

A raccontarlo ai carabinieri, poco dopo la scoperta del cadavere della 20enne Sofia Castelli, è la sua amica di sempre. C’era anche lei nell’appartamento di Cologno Monzese dove abitava la studentessa assassinata dal 23enne italo-marocchino Zakaria Atqaoui. «Quando mi sono addormentata erano le 6 circa. Non ho sentito rumori», prosegue il racconto della giovane. «Mi sono svegliata alle 9 circa, perché mi ha telefonato mia madre. Stavo guardando Instagram quando in casa sono entrati i carabinieri».

 

omicidio sofia castelli

I militari arrivano su indicazione dello stesso Zakaria, che poco prima s’era consegnato a una pattuglia della polizia locale confessando l’omicidio. L’amica non s’è accorta di nulla. «Al mio risveglio la porta della camera da letto dove ho dormito era chiusa: l’avevo lasciata aperta». Dell’ex ragazzo di Sofia nascosto nell’armadio e dell’agguato nella stanza accanto, la ragazza non s’era accorta. «Mi sono buttata sul letto e mi sono addormentata subito».

 

«Sono sicura – spiegava agli investigatori – che quando siamo entrate in casa non c’erano altre persone. Eravamo sole io e Sofia. Non ho sentito rumori, trambusti». Le due giovani erano rientrate all’alba di sabato. Sono quasi le 6 del mattino quando fanno rientro nel palazzo di corso Roma. A quell’ora, Zakaria era già dentro l’appartamento. S’era intrufolato nel corso della serata – […]  usando un mazzo di chiavi che aveva rubato la mattina prima, durante l’ennesimo tentativo di parlare faccia a faccia e tentare di spiegarsi, di riconquistarla.

 

sofia castelli 1

[…] è […] la convinzione che lei abbia un altro a fare da carburante all’ossessione del 23enne. C’è in particolare una nuova amicizia maschile di Sofia che spaventa Zakaria […]. Anzi, nella testa dell’assassino, è «per colpa di quel ragazzo» che Sofia l’avrebbe lasciato. È proprio quel nome che spunta nelle chiacchiere tra le due ragazze che ascolta acquattato […] dentro l’armadio della camera da letto matrimoniale.

 

«Ho atteso che l’amica di Sofia se ne andasse, ma lei non se ne è andata – è la confessione del ragazzo -. Lì è scattato qualcosa, non riesco a spiegare cosa. Ho atteso che le ragazze si addormentassero (…) sono uscito dall’armadio, sono andato in cucina, ho afferrato un coltello poggiato sul lavandino, nel porta posate». Sono le 7 di sabato. «Sofia dormiva. Sono tornato in camera da letto e l’ho accoltellata». Sono tre fendenti al collo. «Poi non ricordo più nulla, mi sono sentito male». Fugge, si cambia gli abiti sporchi di sangue con quelli sottratti al padre della vittima all’interno dell’abitazione, si fuma un paio di sigarette, e si consegna.

 

Mercoledì il gip di Monza Elena Sechi ha deciso che il 23enne debba restare in carcere. Per lui l’accusa è di omicidio volontario con l’aggravante della premeditazione, di «aver usato mezzo insidioso» (e cioè essersi nascosto nell’armadio e averla accoltellata nel sonno) e di aver commesso il fatto per futili motivi. 

 

Ultimi Dagoreport

picierno bonaccini nardella decaro gori zingaretti pina stefano dario antonio giorgio nicola elly schlein

DAGOREPORT - A CONVINCERE GLI EUROPARLAMENTARI PD A NON VOTARE IN MASSA A FAVORE DEL PIANO “REARM EUROPE”, METTENDO COSI' IN MINORANZA ELLY SCHLEIN (E COSTRINGERLA ALLE DIMISSIONI) È STATO IL CINISMO POLITICO: TRA DUE MESI SI VOTA IN CINQUE REGIONI CHIAVE (CAMPANIA, MARCHE, PUGLIA, TOSCANA E VENETO) E RIBALTARE IL PARTITO ORA SAREBBE STATO L'ENNESIMO SUICIDIO DEM – FERMI TUTTI: LA RESA DEI CONTI TRA “BELLICISTI” E “PACIFINTI”, TRA I SINISTR-ELLY E I RIFORMISTI, È SOLO RINVIATA (D'ALTRONDE CON QUESTA SEGRETERIA, IL PD E' IRRILEVANTE, DESTINATO A RESTARE ALL'OPPOSIZIONE PER MOLTI ANNI)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO… 

woody allen ian bremmer la terrazza

FLASH! – A CHE PUNTO E' LA NOTTE DELL’INTELLIGHENZIA VICINA AL PARTITO DEMOCRATICO USA - A CASA DELL'EX MOGLIE DI UN BANCHIERE, SI È TENUTA UNA CENA CON 50 OSPITI, TRA CUI WOODY ALLEN, IMPEGNATI A DIBATTERE SUL TEMA: QUAL È IL MOMENTO GIUSTO E IL PAESE PIÙ ADATTO PER SCAPPARE DALL’AMERICA TRUMPIANA? MEGLIO IL CHIANTISHIRE DELLA TOSCANA O L’ALGARVE PORTOGHESE? FINCHE' IL POLITOLOGO IAN BREMMER HA TUONATO: “TUTTI VOI AVETE CASE ALL’ESTERO, E POTETE FUGGIRE QUANDO VOLETE. MA SE QUI, OGGI, CI FOSSE UN OPERAIO DEMOCRATICO, VI FAREBBE A PEZZI…”

meloni musk trump

DAGOREPORT – TEMPI DURI PER GIORGIA - RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA IN EUROPA  DALL'ENTRATA IN SCENA DI MACRON E STARMER (SUBITO RICEVUTI ALLA CASA BIANCA), PER FAR VEDERE AL MONDO CHE CONTA ANCORA QUALCOSA LA STATISTA DELLA GARBATELLA STA FACENDO IL DIAVOLO A QUATTRO PER OTTENERE UN INCONTRO CON TRUMP ENTRO MARZO (IL 2 APRILE ENTRERANNO IN VIGORE I FOLLI DAZI AMERICANI SUI PRODOTTI EUROPEI) - MA IL CALIGOLA A STELLE E STRISCE LA STA IGNORANDO (SE NE FOTTE ANCHE DEL VOTO FAVOREVOLE DI FDI AL PIANO “REARM EUROPE” DI URSULA). E I RAPPORTI DI MELONI CON MUSK NON SONO PIÙ BUONI COME QUELLI DI UNA VOLTA (VEDI IL CASO STARLINK), CHE LE SPALANCARONO LE PORTE TRUMPIANE DI MAR-A-LAGO. PER RACCATTARE UN FACCIA A FACCIA CON "KING DONALD", L'ORFANELLA DI MUSK (E STROPPA) E' STATA COSTRETTA AD ATTIVARE LE VIE DIPLOMATICHE DELL'AMBASCIATORE ITALIANO A WASHINGTON, MARIANGELA ZAPPIA (AD OGGI TUTTO TACE) - NELLA TREPIDANTE ATTESA DI TRASVOLARE L'ATLANTICO, OGGI MELONI SI E' ACCONTENTATA DI UN VIAGGETTO A TORINO (I SATELLITI ARGOTEC), DANDO BUCA ALL’INCONTRO CON L'INDUSTRIA DELLA MODA MILANESE (PRIMA GLI ARMAMENTI, POI LE GONNE)... 

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT: ELLY IN BILICO DOPO LA VERGOGNOSA SPACCATURA DEL PD ALL’EUROPARLAMENTO (UNICA VOCE DISSONANTE NEL PSE) SUL PIANO "REARM" DELLA VON DER LEYEN – SENZA LE TELEFONATE STRAPPACUORE DI ELLY AI 21 EUROPARLAMENTARI, E LA SUCCESSIVA MEDIAZIONE DI ZINGARETTI, CI SAREBBERO STATI 16 SÌ, 2 NO E TRE ASTENUTI. E LA SEGRETARIA CON 3 PASSAPORTI E UNA FIDANZATA SI SAREBBE DOVUTA DIMETTERE – NEL PD, CON FRANCESCHINI CHE CAMBIA CASACCA COME GIRA IL VENTO E COL PRESIDENTE BONACCINI CHE VOTA CONTRO LA SEGRETARIA, E’ INIZIATA LA RESA DEI CONTI: PER SALVARE LA POLTRONA DEL NAZARENO, SCHLEIN SPINGE PER UN CONGRESSO “TEMATICO” SULLA QUESTIONE ARMI - ZANDA E PRODI CONTRARI: LA VOGLIONO MANDARE A CASA CON UN VERO CONGRESSO DOVE VOTANO GLI ISCRITTI (NON QUELLI DEI GAZEBO) – A PROPOSITO DI "REARM": IL PD DI ELLY NON PUÒ NON SAPERE CHE, VENENDO A MANCARE L'OMBRELLO PROTETTIVO DEGLI STATI UNITI TRUMPIANI, CON QUEL CRIMINALE DI PUTIN ALLE PORTE, IL RIARMO DEI PAESI MEMBRI E' UN "MALE NECESSARIO", PRIMO PASSO PER DAR VITA A UNA FUTURA DIFESA COMUNE EUROPEA (PER METTERE D'ACCORDO I 27 PAESI DELLA UE LA BACCHETTA MAGICA NON FUNZIONA, CI VUOLE TEMPO E TANTO DENARO...)