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CORNETTI E SCHERZETTI - "UNILEVER" SEPARA LA DIVISIONE DEI GELATI E ANNUNCIA UN PIANO DI RISPARMI DA 800 MILIONI DI EURO IN 3 ANNI CON UN TAGLIO DI OLTRE 7.500 POSTI DI LAVORO - IL RAMO DEI GELATI DEL COLOSSO BRITANNICO, CHE INCLUDE MARCHI COME "CORNETTO" E "MAGNUM", HA REALIZZATO UN FATTURATO DI 7,9 MILIARDI DI EURO NEL 2023 - IL "PIANO DI RISTRUTTURAZIONE" DELL'AZIENDA PIACE AI MERCATI, CHE...

1. UNILEVER SEPARA IL CORNETTO E TAGLIA 7.500 POSTI DI LAVORO

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(ANSA) - Il colosso britannico dei beni di consumo Unilever separerà la divisione dei gelati, ritenendo che possa avere migliori risultati come business stand-alone, e annuncia un piano di risparmi da 800 milioni di euro in tre anni che impatterà su 7.500 posti di lavoro. "La separazione delle attività ice cream creerà un business leader a livello mondiale, che opera in una categoria altamente attrattiva, con marchi che insieme hanno realizzato un fatturato di 7,9 miliardi di euro nel 2023", afferma Unilever, la cui divisione ice cream possiede 5 dei primi 10 marchi mondiali per vendita tra cui Walls (che include il Cornetto) e Magnum.

 

Unilever ritiene "una scissione di ice cream" come la modalità di separazione "più probabile" anche se "verranno prese in considerazione altre opzioni per massimizzare i ritorni per gli azionisti". Il completamento dell'operazione è atteso "entro la fine del 2025". "La separazione di Ice Cream e l'attuazione del programma di produttività contribuiranno a creare un'Unilever più semplice, più mirata e con prestazioni più elevate. Creerà inoltre un'azienda di gelati leader a livello mondiale, con forti prospettive di crescita e un futuro entusiasmante come azienda autonoma", ha commentato il presidente, Ian Meakins.

 

"Semplificare il nostro portafoglio e favorire una maggiore produttività ci consentirà di sbloccare ulteriormente il potenziale di questo business, sostenendo la nostra ambizione di posizionare Unilever come azienda leader a livello mondiale nel settore dei beni di consumo, in grado di offrire una crescita forte e sostenibile e una maggiore redditività", ha aggiunto il ceo Hein Schumacher, che ha promesso che la ristrutturazione avverrà "in consultazione con i rappresentanti dei dipendenti e con rispetto e attenzione per coloro che sono interessati".

 

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Secondo Unilever, la divisione gelati "ha un modello operativo molto diverso" rispetto al restante portafoglio di marchi" e dunque una sua scissione è "più utile alla crescita futura" sia di ice cream che di Unilever, che diventerà così "un'azienda più semplice e più focalizzata, che opererà nei quattro business della bellezza e del benessere, della cura personale, della cura della casa e della nutrizione". Ambiti che, sottolinea la nota, "hanno percorsi verso il mercato e/o sistemi di ricerca e sviluppo, di produzione e di distribuzione complementari, sia nei mercati sviluppati che nell'ampia presenza di Unilever in quelli emergenti".

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"In quanto business autonomo e più focalizzato, il team di gestione di ice cream avrà flessibilità operativa e finanziaria per far crescere la propria attività, allocare capitali e risorse a sostegno della strategia propria dell'azienda, inclusa l'ulteriore ottimizzazione della rete produttiva e logistica e lo sviluppo di capillari e flessibili canali distributivi flessibili". Sul fronte dei risparmi il programma di produttività dovrà portare a una maggiore focalizzazione e a "una crescita più rapida attraverso un'organizzazione più snella e responsabilizzata, resa possibile dagli investimenti in tecnologia". I costi di ristrutturazione attesi ammontano all'1,2% del fatturato del gruppo nei prossimi tre anni.

 

 

2. UNILEVER VOLA IN BORSA +6%, PIACE IPOTESI VENDITA DEI GELATI

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(ANSA) - Unilever corre in Borsa, apre a +6% e prosegue nel suo rally a +5,29% dopo l'annuncio di voler separare la sua attività nei gelati. Gli analisti sono positivi sull'operazione di ristrutturazione, data la crescita più lenta e i margini più bassi dell'unità. "Il piano di Unilever di separare il ramo gelati (7,9 miliardi di ricavi, 760 milioni di euro di utile operativo) per una probabile dismissione ha senso, elimina la stagionalità e il trascinamento verso bassi margini" sottolina un analista.

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