“HO RISCHIATO DI PERDERE UN OCCHIO O DI RIMANERE IN SEDIA A ROTELLE. FINO A OGGI NESSUNO MI HA ANCORA CHIESTO SCUSA” – LA RABBIA DI CRISTIAN SICURO, RESPONSABILE DI SALA DEL RISTORANTE "MAFFEI" DI VERONA AGGREDITO DA DUE CLIENTI DURANTE I GIORNI DEL “VINITALY” – “NON MI ERA MAI CAPITATO DI AVERE A CHE FARE CON UNA TAVOLATA DI PERSONE COSÌ MALEDUCATE, ERANO IN 18. URLAVANO DA UN TAVOLO ALL’ALTRO E PRENDEVANO DI MIRA UNA CAMERIERA CON BATTUTE SESSISTE, SI LANCIAVANO LE MAGNUM DI AMARONE” – “SALIVANO PER PAGARE IL CONTO. HO INCROCIATO LO SGUARDO CON QUEL RAGAZZO E…"
Estratto dell’articolo di Antonino Padovese per www.corriere.it
[…] Cristian Sicuro, 27 anni, pugliese di Gallipoli, il responsabile di sala aggredito da due giovani all’interno dello storico ristorante Maffei di Verona, […] Ha un occhio bendato e un forte dolore alla testa che gli fa compagnia da martedì, quando, al termine di una cena nei giorni più “caldi” dell’anno, quelli del Vinitaly, un giovane gli ha sferrato al viso e una donna gli ha rotto il setto nasale con un centrotavola di vetro.
Cristian Sicuro, come sta?
“Ancora non benissimo. Giovedì ho subito un intervento chirurgico in anestesia totale per il recupero funzionale del naso. Ma i medici mi hanno detto che avrei potuto perdere anche un occhio o rimanere in sedia a rotelle. Ho ancora molto dolore, mi hanno dato 30 giorni di prognosi e probabilmente più avanti dovrò subire un intervento di rinoplastica”.
Ma che cosa è successo quella sera?
“Ancora non riesco a rendermene conto. Lavoro al Maffei da gennaio 2022, non mi era mai capitato di avere a che fare con una tavolata di persone così maleducate, sicuramente fuori standard rispetto alla storia del nostro ristorante”.
Partiamo dall’inizio, in quanti erano?
“Erano in 18 ma avevano prenotato per 16. Era il penultimo giorno del Vinitaly e i ristoranti in città sono tutti pieni. Hanno chiamato alle 19 per avere un tavolo un’ora dopo. Ho proposto due tavoli, uno da dieci e uno da sei, al piano inferiore, dove c’è la nostra cantina, […] E abbiamo accettato anche un’altra loro richiesta a cui normalmente diciamo di no”. Quella di aprire una bottiglia di loro proprietà al ristorante. Ma ci hanno detto che avevano lo stand al Vinitaly e ci tenevano”.
Perché parlava di maleducazione?
“Perché si urlavano da un tavolo all’altro e perché continuavano a prendere di mira una cameriera. Non le ripeto le battute sessiste uscite dalla loro bocca quando la collega si è chinata per pulire il pavimento dopo che uno di loro ha fatto cadere un piatto di pasta. Poi hanno rotto alcuni bicchieri. E anche toccato le bottiglie da esposizione che abbiamo in cantina”.
Hanno rotto pure quelle?
“No, per fortuna no. Ma un cameriere mi ha richiamato mentre era al piano superiore, mi ha detto che si lanciavano le magnum di Amarone, che si facevano i selfie con le bottiglie. Sono sceso e ho detto: ‘Queste è meglio se le lasciate al loro posto’. Mi hanno ascoltato tutti, tranne il ragazzo che poi mi ha aggredito. Allora gliel’ho strappata dalle mani e l’ho rimessa io nell’espositore”.
Il giovane si era arrabbiato?
“No, non mi sembrava. Poi ho seguito altri clienti e visto che i due tavoli alla spicciolata salivano per pagare il conto. Ho incrociato lo sguardo con quel ragazzo, doveva essere mio coetaneo. Gli ho detto che quella sera lui e i suoi amici si erano comportati in modo maleducato. Poi, a un certo punto è passata la cameriera che aveva servito il loro tavolo. E io ho detto a lui: ‘Ecco, lei l’avete resa martire questa sera con le vostre battute’. Io non so che cosa gli sia successo, stavamo parlando tranquillamente, ci stavamo spiegando. Lui ha abbassato lo sguardo e mi ha sferrato un pugno in pieno viso, che è andato a colpire l’occhio sinistro”.
E’ successo così, da un momento all’altro?
“Sì. E mentre io mi tenevo l’occhio dal dolore ho fatto in tempo a vedere la sua ragazza che prendeva qualcosa, era un centrotavola in vetro, e me l’ha scagliato in faccia, provocandomi un fortissimo dolore al naso”.
[…] E i medici?
“Poi mi hanno visitato, pensavano di poter sistemare il naso manualmente ma poi guardando le lastre si è reso necessario un intervento chirurgico in anestesia totale”.
il video degli aggressori di cristian sicuro
E’ arrivata una telefonata di scuse?
“Ancora no. Per giorni il numero che avevano lasciato per la prenotazione suonava a vuoto. Tramite la bottiglia aperta al tavolo e alcuni discorsi che avevano fatto sono riuscito a trovare la ragazza sui social. Lui invece no. Altri li abbiamo trovati con il mio titolare sempre sui social. So che lui ha chiamato, ma tutti dicono che non li conoscevano quei due. Eppure le immagini delle telecamere di sicurezza sono evidenti, c’è qualcuno che copre la fuga del ragazzo che mi ha aggredito, che quasi lo scorta all’esterno”.
Che cosa si aspetta adesso?
“Mi aspetto che la giustizia faccia il suo corso. Il mio titolare ha già presentato denuncia e lo farò anche io nei prossimi giorni, […]”.
Che cosa vorrebbe dire ai due aggressori?
“Ma vi rendete conto di quello che avete fatto o ce l’avete nel Dna una molla che vi spinge a rovinare le persone con la violenza? Questo vorrei domandare. Ma veramente non so che cosa potrebbero rispondermi. Fino a oggi nessuno mi ha ancora chiesto scusa”.