turisti roma

DOPO DUE ANNI DI CHIUSURE, IL TURISMO ITALIANO RISCHIA IL COLPO DI GRAZIA PER COLPA DELLA GUERRA – TRA IL MANCATO INCASSO DAI TURISTI RUSSI E DISDETTE DA PARTE DEGLI AMERICANI, AD APRILE LE STRUTTURE RICETTIVE DOVRANNO RINUNCIARE A CIRCA 175MILA PERNOTTAMENTI E A QUASI 20 MILIONI DI EURO DI FATTURATO: “NEL 2019 AVEVAMO 1,3 MILIONI DI VISITATORI RUSSI IN ITALIA E SI TRATTA DI UNA DELLE NAZIONALITÀ CHE..."

Francesco BIsozzi per “il Messaggero”

TURISMO 2

 

La guerra in Ucraina mossa dalla Russia rischia di rivelarsi letale per il turismo made in Italy dopo due anni di Covid. Solo a Pasqua l'assenza dei visitatori provenienti da Mosca si tradurrà in alcune decine di milioni di euro mancati incassi per le nostre strutture ricettive. I turisti russi sono considerati top spender, al pari di americani e cinesi. Grandi amanti degli hotel a cinque stelle e delle boutique di abbigliamento griffate, nel 2019 sono stati circa 1,7 milioni i russi che hanno soggiornato in Italia per turismo, con 5,8 milioni di presenze. 

turisti a milano 3

 

I DATI 

Secondo i dati Enit prediligono cinque province: Rimini (qui prima della pandemia si concentrava il 14,9% della spesa totale dei turisti russi in Italia), Roma (14,9%), Venezia (9,1), Milano (8,8%) e Verona (7,1%). Ad aprile le strutture ricettive tricolori dovranno rinunciare per effetto della guerra in Ucraina a circa 175mila pernottamenti di turisti russi e a quasi 20 milioni di euro di fatturato, avverte Assoturismo. 

 

turisti 8

Una città come Roma perderà senza i turisti russi circa 150 milioni di euro nel 2022, calcola Federalberghi. Nel 2021 la meta di shopping preferita dai turisti provenienti da Mosca è stata Milano, con il 39% delle vendite totali nell'ambito degli acquisti tax free. In Sardegna e in particolare in Costa Smeralda, meta privilegiata degli yacht russi che adesso sono in fuga, è allarme rosso: nel mercato turistico isolano la Russia incide per l'1,5 per cento in termini di presenze, circa 220mila a stagione. 

 

Venezia turismo

A rischio anche Venezia. Il Veneto accoglieva nel 2019 un milione di visitatori russi. Nel 2021, a causa della pandemia, gli arrivi dalla Russia si sono drasticamente ridotti, con un crollo di oltre il 90% nella regione. In Toscana, secondo Coldiretti, erano attesi quest' anno non meno di 200mila turisti russi, concentrati tra Pasqua e agosto, altrettanti in Liguria, più di centomila in Puglia. Colpite pure le altre Capitali europee. 

 

turismo italiano

Prima del Covid a Parigi si contavano circa 2,5 milioni di pernottamenti legati al turismo in arrivo dalla Russia: i visitatori spendevano in media oltre 140 euro al giorno tra shopping e albergo. Pure Londra, Berlino e Madrid rischiano di pagare un conto salato per via dell'azzeramento dei flussi turistici provenienti da Est. In ansia gli addetti ai lavori. 

 

Così Franco Gattinoni, presidente della Federazione turismo organizzato di Confcommercio: «Nel 2019 avevamo 1,3 milioni di visitatori russi in Italia e si tratta certamente di una delle nazionalità che più spendono, per esempio, nell'ambito del tax free shopping. Ma la tragedia che stiamo vivendo va oltre qualunque numero, tanto da impattare in generale sul clima e sul senso di incertezza che sta attanagliando un po' tutti i viaggiatori, anche gli italiani che devono partire per l'estero». 

turismo italiano

 

Si rischia un effetto a cascata. «Immaginiamo che la situazione possa avere un impatto anche sugli stranieri che provengono dai Paesi limitrofi alla crisi, che magari temono le minacce di Mosca e che sono impegnati a far fronte all'arrivo di milioni di profughi ucraini», prosegue Gattinoni, «abbiamo perciò urgente bisogno di regole chiare e certe per poter programmare. Serve poi un monitoraggio del settore, che necessita ancora di sostegni per uscire definitivamente da questi due anni di crisi profonda». 

 

MENO AMERICANI 

TURISTI AMERICANI

La pensa alla stesso modo Ivana Jelinic. La presidente della Federazione italiana associazioni imprese viaggi e turismo racconta: «Stanno arrivando le prime disdette anche da parte degli americani che avevano scelto di passare nei prossimi mesi le vacanze in Italia. Sono preoccupati dalla vicinanza con l'Ucraina. Per i cinesi l'Italia è ancora off limit e in questo caso c'entrano le restrizioni anti-Covid. Proprio i visitatori statunitensi, cinesi e russi erano quelli che spendevano di più nel Belpaese». 

 

TURISTI AMERICANI

Di più. «Gli italiani cominciano a rivedere i loro piani per l'estate, aumentano le richieste per Spagna e Portogallo, più lontani dall'epicentro della crisi, mentre Grecia, Turchia e Francia non suscitano interesse in questa fase», continua Jelinic. Risultato? «Il nostro settore è in crisi, la pandemia ha causato perdite di fatturato dell'80 per cento. Le nostre aziende sono senza liquidità e non sono nemmeno nelle condizioni di poter sfruttare le agevolazioni offerte dal Pnrr, come il credito di imposta sugli investimenti in digitalizzazione», conclude la numero uno di Fiavet Confcommercio. 

 

turisti americani

Proprio ieri è partita l'iniziativa Digitour, il credito d'imposta per le agenzie viaggio che investono in digitalizzazione, misura promossa dal ministero del Turismo e gestita da Invitalia. Prevista dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, Digitour rappresenta un'opportunità per le agenzie di viaggio e i tour operator che ambiscono a compiere un salto di qualità soprattutto in termini di investimenti e attività di sviluppo digitali. 

 

turisti in italia

La dotazione complessiva della misura è di 98 milioni di euro: 18 milioni per il 2022, 10 milioni per il 2023, altri 10 milioni per il 2024 e 60 milioni per il 2025. Il 40 per cento delle risorse è destinato agli investimenti da realizzarsi al Sud, nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Ultimi Dagoreport

andrea scanzi

DAGOREPORT - ANDREA SCANZI, OSPITE DI CATTELAN, FA INCAZZARE L’INTERA REDAZIONE DEL “FATTO QUOTIDIANO” QUANDO SPIEGA PERCHÉ LE SUE “BELLE INTERVISTE” VENGONO ROVINATE DAI TITOLISTI A LAVORO AL DESK: “QUELLO CHE VIENE CHIAMATO IN GERGO ‘CULO DI PIETRA’ È COLUI CHE NON HA SPESSO UNA GRANDE VITA SOCIALE, PERCHÉ STA DENTRO LA REDAZIONE, NON SCRIVE, NON FIRMA E DEVE TITOLARE GLI ALTRI CHE MAGARI NON STANNO IN REDAZIONE E FANNO I FIGHI E MANDANO L'ARTICOLO, QUINDI SECONDO ME C'È ANCHE UNA CERTA FRUSTRAZIONE” - “LO FANNO UN PO’ PER PUNIRMI” - I COLLEGHI DEL “FATTO”, SIA A ROMA CHE A MILANO, HANNO CHIESTO AL CDR DI PRENDERE INIZIATIVE CONTRO SCANZI - CHE FARA’ TRAVAGLIO? - VIDEO!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON HA PER NULLA DIGERITO L’INTESA TRA USA E UCRAINA (MEDIATA CON TRUMP DA BIN SALMAN E STARMER) PER UN CESSATE IL FUOCO DI 30 GIORNI: IL “MACELLAIO” DI MOSCA (CIT. BIDEN) VOLEVA I NEGOZIATI SUBITO, NON LA TREGUA, CHE INVECE RICALCA LE RICHIESTE DI ZELENSKY – “MAD VLAD” SI STA RENDENDO CONTO CHE IN GIRO C’È UNO PIÙ PAZZO DI LUI: L’INSOSTENIBILE BIPOLARISMO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO È LOGORANTE ANCHE PER MOSCA. UNO CHE DOPO AVER ANNUNCIATO DI AVER SOSPESO ARMI E CIA A KIEV, OPLÀ!, ORA HA RINCULATO. E MINACCIA “SANZIONI DEVASTANTI” SE PUTIN NON ACCETTERÀ L’ACCORDO…

wanna marchi stefania nobile davide lacerenza

CRONACHE DI CASA MARCHI – QUANDO WANNA DICEVA AL “GENERO” LACERENZA: “PORCO, TI DOVRESTI VERGOGNARE, MERITI SOLO LA MORTE” – TRA LE INTERCETTAZIONI DELL’ORDINANZA DI ARRESTO DEL TITOLARE DELLA ''GINTONERIA'' E DI STEFANIA NOBILE, SONO CUSTODITE ALCUNE FRASI STRACULT DELL’EX TELE-IMBONITRICE – LA MITICA WANNA RACCONTA UNA SERATA IN CUI DAVIDONE “TIRA FUORI LA DROGA”: “L’HA FATTA DAVANTI A ME, IO HO AVUTO UNA CRISI E MI SONO MESSA A PIANGERE” – LA DIFESA DI FILIPPO CHAMPAGNE E LA “PREVISIONE”: “IO CREDO CHE ARRIVERÀ UNA NOTIZIA UNO DI ‘STI GIORNI. ARRIVERÀ LA POLIZIA, LI ARRESTERANNO TUTTI. PERCHÈ DAVIDE ADDIRITTURA SI PORTA SEMPRE DIETRO LO SPACCIATORE..."

volodymyr zelensky bin salman putin donald trump xi jinping

DAGOREPORT – COME SI E' ARRIVATI AL CESSATE IL FUOCO DI 30 GIORNI TRA RUSSIA E UCRAINA? DECISIVI SONO STATI IL MASSICCIO LANCIO DI DRONI DI KIEV SU MOSCA, CHE HA COSTRETTO A CHIUDERE TRE AEROPORTI CAUSANDO TRE VITTIME CIVILI, E LA MEDIAZIONE DI BIN SALMAN CON TRUMP - E' BASTATO L’IMPEGNO MILITARE DI MACRON E STARMER PER DIMOSTRARE A PUTIN CHE KIEV PUÒ ANCORA FARE MOLTO MALE ALLE FRAGILI DIFESE RUSSE - NON SOLO: CON I CACCIA MIRAGE FRANCESI L'UCRAINA PUÒ ANDARE AVANTI ALTRI SEI-OTTO MESI: UN PERIODO INACCETTABILE PER TRUMP (ALL'INSEDIAMENTO AVEVA PROMESSO DI CHIUDERE LA GUERRA “IN 24 ORE”) – ORA CHE MOSCA SI MOSTRA “SCETTICA” DAVANTI ALLA TREGUA, IL TYCOON E IL SUO SICARIO, JD VANCE, UMILIERANNO PUBBLICAMENTE ANCHE PUTIN, O CONTINUERANNO A CORTEGGIARLO? - LA CINA ASPETTA AL VARCO E GODE PER IL TRACOLLO ECONOMICO AMERICANO: TRUMP MINIMIZZA IL TONFO DI WALL STREET (PERDITE PER 1000 MILIARDI) MA I GRANDI FONDI E I COLOSSI BANCARI LO HANNO GIÀ SCARICATO…

elly schlein nicola zingaretti donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - CHE FIGURA DI MERDA PER IL PD MALGUIDATO DA ELLY SCHLEIN: A BRUXELLES, TOCCATO IL FONDO, IL PD HA COMINCIATO A SCAVARE FACENDOSI SCAVALLARE ADDIRITTURA DAL PARTITO DI GIORGIA MELONI – SE FDI NON POTEVA NON VOTARE SÌ AL PROGETTO “REARM EUROPE” DELLA VON DER LEYEN, I DEM, CHE ADERISCONO AL PARTITO SOCIALISTA, SI SONO TRASFORMATI IN EURO-TAFAZZI: 10 HANNO VOTATO A FAVORE, 11 SI SONO ASTENUTI (E SOLO GRAZIE ALLA MEDIAZIONE DEL CAPOGRUPPO ZINGARETTI I FEDELISSIMI DI ELLY, DA TARQUINIO A STRADA, NON HANNO VOTATO CONTRO URSULA) – I FRATELLINI D’ITALIA, INVECE, DOPO AVER INGOIATO IL SI', PER NON FAR INCAZZARE TRUMP, SI SONO ASTENUTI SULLA RISOLUZIONE SULL’UCRAINA. LA SCUSA UFFICIALE? "NON TIENE CONTO" DELL’ACCORDO A RIAD TRA USA E UCRAINA. INVECE GLI EURO-MELONI PRETENDEVANO UN RINGRAZIAMENTO DEL  PARLAMENTO EUROPEO A "KING DONALD" PER IL CESSATE IL FUOCO TRA MOSCA E KIEV (CHE, TRA L'ALTRO, PUTIN NON HA ANCORA ACCETTATO...)

philippe donnet andrea orcel francesco gaetano caltagirone

DAGOREPORT: GENERALI IN VIETNAM - LA BATTAGLIA DEL LEONE NON È SOLO NELLE MANI DI ORCEL (UNCREDIT HA IL 10%), IRROMPE ANCHE ASSOGESTIONI (CHE GESTISCE IL VOTO DEI PICCOLI AZIONISTI) - AL CDA DEL PROSSIMO 24 APRILE, ORCEL POTREBBE SCEGLIERE LA LISTA DI MEDIOBANCA CHE RICANDIDA DONNET (E IN FUTURO AVER VIA LIBERA SU BANCA GENERALI) – ALTRA IPOTESI: ASTENERSI (IRREALE) OPPURE POTREBBE SOSTENERE ASSOGESTIONI CHE INTENDE PRESENTARE UNA LISTA PER TOGLIERE VOTI A MEDIOBANCA, AIUTANDO COSI’ CALTA (E MILLERI) A PROVARE A VINCERE L’ASSEMBLEA - COMUNQUE VADA, SI SPACCHEREBBE IN DUE IL CDA. A QUEL PUNTO, PER DONNET E NAGEL SARÀ UN VIETNAM QUOTIDIANO FINO A QUANDO CALTA & MILLERI PORTERANNO A TERMINE L’OPA DI MPS SU MEDIOBANCA CHE HA IN PANCIA IL 13% DI GENERALI…