È FINITA LA PACCHIA PER TIKTOK - GRAZIE ALLE NUOVE LEGGI EUROPEE SUI CONTENUTI DIGITALI, L'AGCOM PUÒ CHIEDERE, ENTRO 72 ORE, LA RIMOZIONE DI VIDEO VIOLENTI O DI DISINFORMAZIONE DALLA PIATTAFORMA E IL SOCIAL CINESE DEVE FARE PIPPA - NE' PUO' DIFENDERSI SOSTENENDO DI NON DOVER RISPONDERE ALLE DIRETTIVE VISTO CHE HA SEDE LEGALE IN IRLANDA - PENA SANZIONI MILIONARIE, CALCOLATE IN PERCENTUALE SUL FATTURATO AZIENDALE...
Estratto dell'articolo di Aldo Fontanarosa per "la Repubblica"
Per mesi, video violenti e violentissimi hanno circolato su Internet. Cliccatissimi e quasi intoccabili. Primo, perché erano opera di anonimi, di “scappati di casa” difficili da identificare. Secondo, perché i social che ospitavano questi filmati dell’orrore avevano sede legale in una Nazione europea diversa dall’Italia. E dunque noi, dal nostro Paese, mancavamo degli strumenti per chiederne una tempestiva cancellazione. […]
Adesso le cose stanno cambiando. Il merito è delle nuove regole europee di garanzia, delineate anche nel Digital Service Act. Il merito è del regolamento del Garante delle Comunicazioni (l’AgCom) che ha reso vive queste tutele europee. Succede così che TikTok abbia ospitato i video su una patatina, piccante al punto da mettere a rischio la salute di bambini e adolescenti. […]
Grazie alle sue nuove armi, il nostro […] Garante ne ha ordinato a TikTok la rimozione con un preciso ultimatum: dovete farlo entro 72 ore. […] E TikTok non ha potuto replicare, dalla sua filiale irlandese: tanto noi siamo a Dublino e voi dell’Ag-Com a Roma. […]
TikTok ha subito obbedito perché contraddire un “ordine” del Garante italiano ora protetto dallo scudo delle regole comunitarie - espone al rischio di multe milionarie.
Sanzioni calcolate in percentuale sul fatturato aziendale. E TikTok si è messa sull’attenti anche quando il Garante Agcom ha beccato i video sulla “cicatrice francese”. […]. I filmati reclutavano le ragazze e i ragazzi perché si stringessero con violenza le guance fino a procurarsi ematomi rossi e vistosi. Pochi giorni, e anche questa spazzatura è sparita.
cicatrice francese su tiktok 1
Giacomo Lasorella, presidente dell’AgCom, rivendica i due successi in Parlamento, mentre espone l’attività della sua autorità nell’ultimo anno. Sono la prova che le norme europee e italiane, se agili, possono acchiappare i social più sfuggenti. E lo schema di gioco ha funzionato anche con il documentario sul Donbass che Russia Today ha sistemato su YouTube e Telegram, a orologeria, nelle settimane più calde della guerra in Ucraina. Un esempio di propaganda moscovita, intriso di «incitamento all’odio razziale in violazione della dignità umana», scrive arrabbiata l’AgCom. Anche questo video è stato rimosso grazie alle norme comunitarie e nazionali.
Se dunque il giornalismo dell’odio è in agguato, ecco il Garante AgCom lodare l’editoria giornalistica professionale. Il settore continua a soffrire per la perdita di ricavi (invece la televisione tradizionale regge meglio le spallate di Netflix, Amazon Prime, Disney+). […] Serve una legge di riforma che guidi la trasformazione di questo settore, nel segno di una multimedialità compiuta e di un uso consapevole dell’intelligenza artificiale.
GIORNALISTI SOSTITUITI DALL INTELLIGENZA ARTIFICIALE 3
Solo una riforma generale permetterà di collocare gli aiuti pubblici in una cornice credibile. L’AgCom difende anche il suo regolamento sull’equo compenso. Dovrebbe garantire agli editori una remunerazione proporzionate per i loro contenuti originali che le piattaforme digitali diffondono su Internet. Il regolamento sta funzionando se «diversi accordi sono stati conclusi tra gli editori stessi e le piattaforme».