recep tayyip erdogan volodymyr zelensky antonio guterres

ERDOGAN, MACRON, XI JINPING: IL MONDO È IN PRESSING SU PUTIN – IL SULTANO TURCO IERI A LEOPOLI HA INCONTRATO ZELENSKY E SI È PROPOSTO (DI NUOVO) COME MEDIATORE. IL PRIMO DOSSIER DA RISOLVERE È QUELLO SULLA CENTRALE NUCLEARE DI ZAPORIZHZHIA. ANCHE MACRON HA RICOMINCIATO CON LO STALKING TELEFONICO SU “MAD VLAD”. CHE DÀ TUTTA LA COLPA AL PRESIDENTE UCRAINO: “C’È IL RISCHIO DI UNA CATASTROFE SU LARGA SCALA” – POSSIBILE UN INCONTRO TRA LO “ZAR” E XI JINPING ALLA METÀ DI SETTEMBRE

 

 

putin xi jinping

1 - WSJ, XI POTREBBE INCONTRARE PUTIN ALLA METÀ DI SETTEMBRE

(ANSA) - Il presidente cinese Xi Jinping potrebbe incontrare Vladimir Putin alla metà di settembre a margine di un vertice regionale dell'Asia Centrale. Lo riporta il Wall Street Journal citando alcune fonti, secondo le quali Xi avrebbe iniziato a valutare la trasferta dopo la visita della Speaker della Camera Nancy Pelosi a Taiwan.

 

macron putin

2 - UCRAINA: CREMLINO, MACRON HA CHIAMATO PUTIN

(ANSA) - Il presidente francese Emmanuel Macron ha chiamato oggi telefonicamente il leader russo Vladimir Putin. Lo fa sapere il Cremlino, citato dalla Tass.

 

3 - PUTIN A MACRON, RISCHIO CATASTROFE A ZAPORIZHZHIA

recep tayyip erdogan volodymyr zelensky

(ANSA) - Il presidente russo Vladimir Putin, nel corso della telefonata con il leader francese Emmanuel Macron, ha avvertito che i bombardamenti sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia - che i russi imputano a Kiev - pongono il rischio di una "catastrofe su larga scala". Lo fa sapere il Cremlino, citato dalla Tass, aggiungendo che i due leader hanno sottolineato l'importanza di inviare una missione dell'Aiea per controllare la situazione alla centrale nucleare.

 

4 - UCRAINA, CI PROVA ERDOGAN (CON L'ONU) PRIMO DOSSIER: LA CENTRALE NUCLEARE

Lorenzo Cremonesi per il “Corriere della Sera”

mezzi militari russi nella centrale nucleare di zaporizhzhia 3

 

Ancora non è chiaro quanto davvero sia possibile in questo momento rompere il cerchio della guerra e avviare negoziati concreti tra Mosca e Kiev per giungere al cessate il fuoco. Ma, se esiste oggi un mediatore potenzialmente in grado di farlo, allora Recep Tayyip Erdogan sembra l'uomo giusto. Questo il quadro di fondo all'incontro trilaterale tra il presidente turco, il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres e Volodymyr Zelensky tenuto ieri a Leopoli.

 

L ESERCITAZIONE MILITARE VOSTOK 2022

Si parla del grano, ci si allarga a trattare la questione potenzialmente drammatica della centrale nucleare contesa nella regione di Zaporizhzhia e tuttavia al cuore dei colloqui domina la speranza di porre fine al conflitto in tempi ragionevolmente brevi.

 

«Erdogan parla alla pari con i massimi partner della Nato e però è anche l'unico tra loro a trovare ascolto da Putin», spiegano a Kiev i consiglieri del presidente ucraino.

 

recep tayyip erdogan volodymyr zelensky antonio guterres 1

Gli stessi che a Erdogan avevano pensato in maggio, quando cercavano un aiuto per negoziare la liberazione degli ultimi combattenti accerchiati a Mariupol, e da cui poi sono tornati in luglio per concludere l'accordo relativo all'apertura dei porti nella regione di Odessa. La trattativa per Mariupol funzionò solo parzialmente: vista la malasorte toccata ai prigionieri della Azov finiti poi nelle carceri russe.

 

FUMO DALLA CENTRALE NUCLEARE DI ZAPORIZHZHIA

Ma l'intesa sul grano firmata il 20 luglio sta funzionando a gonfie vele: Erdogan offrì a Guterres la possibilità di installare a Istanbul la sede dei commissari russi, ucraini, turchi e dell'Onu incaricati di verificare i carichi delle navi in partenza e arrivo dai porti ucraini. E dai primi di agosto il fantasma della fame nel mondo a causa del blocco del grano ucraino sembra più lontano: almeno 21 mercantili sono già salpati dalla costa di Odessa con il beneplacito di Mosca e altre 15 hanno lasciato Istanbul per attraccarvi.

 

Un successo che secondo Guterres, come ha detto dopo i 40 minuti di colloqui a Leopoli, dovrebbe contribuire allo «spirito di compromesso» per nuove intese. «Abbiamo parlato anche di nuovi scambi di prigionieri», ha detto Erdogan, auspicando che ciò possa aiutare a raggiungere la pace.

 

recep tayyip erdogan volodymyr zelensky antonio guterres

Insomma, dal grano al nucleare: il primo accordo dovrebbe aiutare a oliare l'ingranaggio del secondo e quindi portare a intese più ampie. Erdogan s' era incontrato con Putin agli inizi di agosto nella sua residenza a Soci, sul Mar Nero, dove avevano parlato di rafforzare i rapporti commerciali bilaterali. Qualche cosa di simile ha dunque ottenuto anche con Zelensky. «La Turchia contribuirà a ricostruire le nostre infrastrutture», ha dichiarato il presidente ucraino promettendo accordi milionari.

mezzi militari russi nella centrale nucleare di zaporizhzhia 1

 

Non è ancora chiaro però quali siano le intese su Zaporizhzhia, nel caso esistano.

Mosca e Kiev continuano ad accusarsi a vicenda di avere bombardato la zona dei sei reattori, rischiando di scatenare un incidente nucleare che potrebbe essere molto peggiore di quello avvenuto alla centrale di Chernobyl nel 1986.

 

«Sarebbe un suicidio», ha ribadito Guterres, chiedendo quindi l'instaurazione di una «zona demilitarizzata» attorno a Zaporizhzhia. Mosca rifiuta, sostenendo che i suoi soldati «proteggono la centrale». Guterres avrebbe invece trovato una formula di accordo con Zelensky per garantire la visita alla centrale di una commissione di ispettori dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica.

recep tayyip erdogan vladimir putin vertice di sochi

 

Ma i russi esigono di avere il completo controllo sulla delegazione e negano la possibilità che questa transiti dal territorio in mano alle forze ucraine. Sembra dunque che i negoziati siano destinati a continuare.

 

Mentre la guerra resta più acuta che mai. Mosca torna a ribadire che non ha alcun interesse ad «uno scontro nucleare» con l'Occidente e intanto schiera tre Mig-31 dotati di missili ipersonici a Kaliningrad, sul Baltico. Ma i bombardamenti sull'Ucraina sono feroci. Una ventina di civili sono morti a Kharkiv nelle ultime 24 ore.

ZELENSKY ERDOGAN PUTIN

 

5 - LA DIPLOMAZIA INCONTRO FRA PUTIN E ZELENSKY ERDOGAN MEDIA E CI CREDE

Giovanni Pigni per “la Stampa”

 

«La Turchia è dalla parte dell'Ucraina». Lo ha dichiarato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan al termine di un incontro trilaterale con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il Segretario generale dell'Onu Antonio Guterres.

 

Il trilaterale, tenutosi ieri a Leopoli, non lontano dal confine con la Polonia, è stato preceduto da incontri individuali tra i due leader ospiti e il presidente ucraino. All'ordine del giorno c'era l'accordo sul grano, l'emergenza della centrale nucleare di Zaporizhzhia e le prospettive di una soluzione politica del conflitto in Ucraina.

 

macron putin

«Mentre continuiamo a portare avanti i nostri sforzi per una soluzione» del conflitto, «rimaniamo dalla parte dei nostri amici ucraini», ha detto Erdogan. «Siamo pronti a mettere in campo il nostro ruolo di facilitatori e mediatori con l'obiettivo di riprendere il negoziato», ha aggiunto.

 

Al termine dell'incontro, Ankara e Kiev hanno firmato un memorandum, secondo cui la parte turca si impegna a partecipare alla ricostruzione delle infrastrutture ucraine distrutte durante la guerra. Zelensky ha apprezzato la visita di Erdogan, definendola «un potente messaggio di sostegno da parte di un Paese così importante» come la Turchia. Questo nonostante la posizione equidistante mantenuta dalla Turchia nel corso del conflitto con la Russia: Ankara non si è unita alle sanzioni occidentali contro Mosca e, nel mese precedente all'incontro con Zelensky, Erdogan ha visto due volte il presidente russo Vladimir Putin, prima a Teheran e poi a Sochi.

 

XI JINPING E VLADIMIR PUTIN

Tema centrale dell'incontro di ieri è stato l'accordo sul grano: grazie alla mediazione della Turchia e dell'Onu, 22 milioni di tonnellate di cereali, rimasti bloccati nei porti dell'ucraina a causa della guerra, possono ora essere esportati, scongiurando una potenziale crisi alimentare globale. Zelensky avrebbe ieri discusso con Guterres le prospettive per «perfezionare l'accordo».

 

I leader hanno anche discusso l'emergenza intorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia. Sotto il controllo delle forze russe, l'impianto è da settimane bersaglio di bombardamenti, con le due parti belligeranti che si accusano a vicenda di stare innescando una catastrofe atomica. Ogni danno alla centrale rappresenta «un suicidio», ha ribadito Guterres nella conferenza stampa successiva all'incontro.

 

VLADIMIR PUTIN XI JINPING BY EDOARDO BARALDI

«È urgente un accordo per ristabilire Zaporizhzhia come infrastruttura puramente civile e per garantire la sicurezza nell'area», ha poi aggiunto il Segretario generale dell'Onu. Guterres si è detto favorevole alla creazione di una zona demilitarizzata intorno alla centrale, con conseguente ritiro delle truppe russe. La proposta, sostenuta da Kiev e dagli Usa, è però stata respinta da Mosca.

 

Ivan Nechaev, un portavoce del ministero degli esteri russo, ha definito la proposta di demilitarizzazione «inaccettabile» in quanto renderebbe la centrale «ancora più vulnerabile». Come ha spiegato il portavoce, Mosca resta però favorevole a un'ispezione della centrale da parte di esperti dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (Aiea).

Anche Kiev è d'accordo ma ad una condizione: la delegazione dovrà raggiungere la centrale esclusivamente attraverso il territorio controllato da Kiev. Ipotesi criticata dalla parte russa, la quale ha dichiarato di non poter garantire l'incolumità degli esperti nel caso questi attraversino la linea del fronte.

 

recep tayyip erdogan vladimir putin vertice di sochi

Insomma, la sfiducia tra le due parti belligeranti resta molto alta. Poche ore prima che i tre leader si incontrassero a Leopoli, Mosca ha accusato Kiev di preparare un attacco alla centrale nucleare di Zaporizhzhia durante la visita del segretario Guterres per poi dare la colpa a Mosca. Resta dunque lontana, secondo l'Onu, la prospettiva di un accordo di cessate il fuoco.

 

Mentre i leader si incontravano, le ostilità non accennavano a placarsi nell'Est del Paese: come riferito dalle autorità ucraine, nella notte precedente un bombardamento russo ha colpito due dormitori nella città di Kharkiv, uccidendo dodici persone e ferendone venti. Secondo Zelensky, le trattative con la Russia saranno possibili solo quando le truppe russe «abbandoneranno il territorio ucraino illegalmente occupato».

meme sull incontro putin macron mezzi militari russi nella centrale nucleare di zaporizhzhia 2FUMO DALLA CENTRALE NUCLEARE DI ZAPORIZHZHIA 2FUMO DALLA CENTRALE NUCLEARE DI ZAPORIZHZHIA meme sull incontro putin macron 3

Ultimi Dagoreport

woody allen ian bremmer la terrazza

FLASH! – A CHE PUNTO E' LA NOTTE DELL’INTELLIGHENZIA VICINA AL PARTITO DEMOCRATICO USA - A CASA DELL'EX MOGLIE DI UN BANCHIERE, SI È TENUTA UNA CENA CON 50 OSPITI, TRA CUI WOODY ALLEN, IMPEGNATI A DIBATTERE SUL TEMA: QUAL È IL MOMENTO GIUSTO E IL PAESE PIÙ ADATTO PER SCAPPARE DALL’AMERICA TRUMPIANA? MEGLIO IL CHIANTISHIRE DELLA TOSCANA O L’ALGARVE PORTOGHESE? FINCHE' IL POLITOLOGO IAN BREMMER HA TUONATO: “TUTTI VOI AVETE CASE ALL’ESTERO, E POTETE FUGGIRE QUANDO VOLETE. MA SE QUI, OGGI, CI FOSSE UN OPERAIO DEMOCRATICO, VI FAREBBE A PEZZI…”

meloni musk trump

DAGOREPORT – TEMPI DURI PER GIORGIA - RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA IN EUROPA  DALL'ENTRATA IN SCENA DI MACRON E STARMER (SUBITO RICEVUTI ALLA CASA BIANCA), PER FAR VEDERE AL MONDO CHE CONTA ANCORA QUALCOSA LA STATISTA DELLA GARBATELLA STA FACENDO IL DIAVOLO A QUATTRO PER OTTENERE UN INCONTRO CON TRUMP ENTRO MARZO (IL 2 APRILE ENTRERANNO IN VIGORE I FOLLI DAZI AMERICANI SUI PRODOTTI EUROPEI) - MA IL CALIGOLA A STELLE E STRISCE LA STA IGNORANDO (SE NE FOTTE ANCHE DEL VOTO FAVOREVOLE DI FDI AL PIANO “REARM EUROPE” DI URSULA). E I RAPPORTI DI MELONI CON MUSK NON SONO PIÙ BUONI COME QUELLI DI UNA VOLTA (VEDI IL CASO STARLINK), CHE LE SPALANCARONO LE PORTE TRUMPIANE DI MAR-A-LAGO. PER RACCATTARE UN FACCIA A FACCIA CON "KING DONALD", L'ORFANELLA DI MUSK (E STROPPA) E' STATA COSTRETTA AD ATTIVARE LE VIE DIPLOMATICHE DELL'AMBASCIATORE ITALIANO A WASHINGTON, MARIANGELA ZAPPIA (AD OGGI TUTTO TACE) - NELLA TREPIDANTE ATTESA DI TRASVOLARE L'ATLANTICO, OGGI MELONI SI E' ACCONTENTATA DI UN VIAGGETTO A TORINO (I SATELLITI ARGOTEC), DANDO BUCA ALL’INCONTRO CON L'INDUSTRIA DELLA MODA MILANESE (PRIMA GLI ARMAMENTI, POI LE GONNE)... 

davide lacerenza giuseppe cruciani selvaggia lucarelli

TE LO DÒ IO IL “MOSTRO”! – SELVAGGIA LUCARELLI, CHE SBATTE AL MURO GIUSEPPE CRUCIANI, REO DI ESSERE NIENT’ALTRO CHE IL “MEGAFONO” DI LACERENZA, DIMENTICA CHE L’AUTORE DEL PRIMO ARTICOLO CHE HA PORTATO ALLA RIBALTA LE NEFANDEZZE DELLO SCIROCCATO DELLA GINTONERIA E’ PROPRIO LEI, CON UNA BOMBASTICA INTERVISTA NEL 2020 SULLE PAGINE DI T.P.I. (“LA ZANZARA” ARRIVA SOLO NEL 2023) – POI TUTTI I MEDIA HANNO INZUPPATO IL BISCOTTO SULLA MILANO DA PIPPARE DI LACERENZA. IVI COMPRESO IL PALUDATO “CORRIERE DELLA SERA" CHE HA DEDICATO UNA PAGINATA DI INTERVISTA AL "MOSTRO", CON VIRGOLETTATI STRACULT (“LA SCOMMESSA DELLE SCOMMESSE ERA ROMPERE LE NOCI CON L’UCCELLO, VINCEVO SEMPRE!”) - ORA, A SCANDALO SCOPPIATO, I TRASH-PROTAGONISTI DELLE BALORDE SERATE MILANESI SPUNTANO COME FUNGHI TRA TV E GIORNALI. SE FILIPPO CHAMPAGNE È OSPITE DI VESPA A “PORTA A PORTA”, GILETTI RADDOPPIA: FILIPPO CHAMPAGNE E (DIETRO ESBORSO DI UN COMPENSO) LA ESCORT DAYANA Q DETTA “LA FABULOSA”… - VIDEO

andrea scanzi

DAGOREPORT - ANDREA SCANZI, OSPITE DI CATTELAN, FA INCAZZARE L’INTERA REDAZIONE DEL “FATTO QUOTIDIANO” QUANDO SPIEGA PERCHÉ LE SUE “BELLE INTERVISTE” VENGONO ROVINATE DAI TITOLISTI A LAVORO AL DESK: “QUELLO CHE VIENE CHIAMATO IN GERGO ‘CULO DI PIETRA’ È COLUI CHE NON HA SPESSO UNA GRANDE VITA SOCIALE, PERCHÉ STA DENTRO LA REDAZIONE, NON SCRIVE, NON FIRMA E DEVE TITOLARE GLI ALTRI CHE MAGARI NON STANNO IN REDAZIONE E FANNO I FIGHI E MANDANO L'ARTICOLO, QUINDI SECONDO ME C'È ANCHE UNA CERTA FRUSTRAZIONE” - “LO FANNO UN PO’ PER PUNIRMI” - I COLLEGHI DEL “FATTO”, SIA A ROMA CHE A MILANO, HANNO CHIESTO AL CDR DI PRENDERE INIZIATIVE CONTRO SCANZI - CHE FARA’ TRAVAGLIO? - LE SCUSE E LA PRECISAZIONE DI SCANZI - VIDEO!

roberto tomasi – andrea valeri blackstone – gianluca ricci macquarie – scannapieco – salvini autostrade

DAGOREPORT - DUE VISIONI CONTRAPPOSTE SUL FUTURO DI AUTOSTRADE PER L’ITALIA (ASPI) SI SONO CONFRONTATE AL CDA DI QUESTA MATTINA. DA UNA PARTE CDP (51%), DALL’ALTRA I FONDI BLACKSTONE (24,5%) E MACQUARIE (24,5%). IN BALLO, UN PIANO CHE HA COME PRIORITÀ LA MESSA IN SICUREZZA DELLA RETE AUTOSTRADALE. ALLA RICHIESTA DEI DUE FONDI DI VARARE UN SOSTANZIOSO AUMENTO DELLE TARIFFE, CHE PORTEREBBERO A UNA IMPENNATA DEI PREZZI SU OGNI GENERE DI MERCI E UN TRACOLLO DI CONSENSO PER IL GOVERNO MELONI, OGGI IN CDA CDP HA RISPOSTO CON UN CALCIONE DECIDENDO CHE NON SARANNO PIÙ DISTRIBUITI DIVIDENDI PARI AL 100% DELL’UTILE: PER L'ESERCIO 2024 SI LIMITERANNO AL 60% - CHE FINE FARA' IL CEO ROBERTO TOMASI?