batteri resistenti agli antibiotici foto economist

A FORZA DI RIEMPIRCI DI ANTIBIOTICI PERSINO PER L'INFLUENZA E IL RAFFREDDORE, RISCHIAMO UNA "PANDEMIA SILENZIOSA" - LA FEDERAZIONE DEI FARMACISTI LANCIA L'ALLARME: ENTRO IL 2050 I SUPERBATTERI POTREBBERO DIVENTARE LA PRIMA CAUSA DI MORTE NEL MONDO, PIÙ DI INFARTO E ICTUS - CON 15MILA MORTI L'ANNO, L'ITALIA È AL PRIMO POSTO IN EUROPA PER DECESSI AI BATTERI RESISTENTI AGLI ANTIBIOTICI (QUASI LA METÀ DI TUTTO IL VECCHIO CONTINENTE)  

batterio antibiotico resistente 4

(ANSA)  - Entro il 2050 i batteri super-resistenti agli antibiotici potrebbero divenire la prima causa di morte nel mondo, prima di infarto e ictus. È l'allarme lanciato da Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (Fofi), in occasione della Giornata europea e della Settimana mondiale di sensibilizzazione sugli antibiotici "È lo scenario che ci attende se non si mettono in pratica comportamenti individuali responsabili e in assenza di politiche e interventi mirati", insiste l'esperto.

 

L'antibiotico-resistenza preoccupa in particolar modo l'Italia che continua ad essere 'maglia nera' in Europa, con 15mila morti l'anno per infezioni ospedaliere da batteri resistenti, quasi la metà del totale dei decessi, secondo l'Ecdc. Per arginare questa 'pandemia silenziosa' è quanto mai urgente intensificare gli sforzi delle istituzioni sanitarie e dei professionisti della salute su diversi fronti: promuovere un uso razionale degli antibiotici, dentro e fuori dagli ospedali, supportare la ricerca di nuove molecole e aumentare la consapevolezza della popolazione sul pericolo legato alla comparsa di batteri resistenti.

 

batterio antibiotico resistente 2

"La disinformazione - sottolinea Mandelli - è tra le principali cause di utilizzo inappropriato di antibiotici che si registra, ad esempio, per curare l'influenza o il raffreddore durante il periodo invernale". "Gli antibiotici sono una delle conquiste fondamentali della ricerca medica che rischiamo di compromettere a causa di un uso eccessivo, e in molti casi improprio, di questi farmaci. Utilizzarli correttamente è una responsabilità di tutti per evitare di ritrovarci in futuro senza strumenti efficaci per combattere le infezioni, ai danni soprattutto di chi è più fragile", conclude il presidente Fofi.

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