DUBAI E ALTRI GUAI - FRANCESCA CHAOUQUI: “MONSIGNOR VALLEJO BALDA ERA A DUBAI PER BENEFICENZA. INCONTRÒ, CON L’INTERMEDIAZIONE DI UN ALTO PRELATO DELL’OPUS DEI, ALCUNI INVESTITORI CINESI INTERESSATI A ADERIRE ALLE INIZIATIVE DEI ‘MESSAGGERI DELLA PACE’”
FRANCESCA CHAOUQUI E VALLEJO BALDA
"Gestisci bene il rapporto con l' adilà perché se sbagli ci facciamo male entrambi. Idem gli amici di Dubai. Idem i rapporti con tu sai chi". Con queste parole si raccomandava Francesca Immacolata Chaouqui al monsignore Lucio Vallejo Balda in una mail del 26 maggio 2015. Eppure, interrogata ieri dagli inquirenti vaticani sul misterioso viaggio di un anno fa del prelato spagnolo a Dubai, co-imputato nel processo "Vatileaks 2′, ha chiarito: "Sui fini oscuri o sulla eventuale inqualificabile condotta del prelato negli Emirati Arabi, non so niente".
Nessuna informazione in più arriva dalla pierre sulle false cartelle cliniche, con analisi del sangue di altri spacciate come quelle del Pontefice, da consegnare a presunti emissari cinesi di cui si sospettano legami con i servizi segreti di Pechino. Francesca Chaouqui ha dichiarato agli investigatori di essere a conoscenza del fatto che Balda, grazie all' intermediazione di alto prelato dell' Opus Dei, avrebbe incontrato a Dubai degli investigatori cinesi potenzialmente interessati a aderire alle iniziative benefiche dei Messaggeri della Pace. A loro dice di riferirsi nell' email acquisita grazie alle perizie informatiche.
nuzzi e fittipaldi sul banco degli imputati in vaticano accanto a francesca chaouqui e vallejo balda