MUSICA D’EVASIONE - GIGI D’ALESSIO RINVIATO A GIUDIZIO A ROMA: E’ ACCUSATO DI AVER EVASO OLTRE UN MILIONE E 700 MILA EURO TRA IRES E IVA NON VERSATA - SECONDO IL PM, IL CANTANTE, IN CONCORSO CON UN SOCIO E I RAPPRESENTANTI CHE SI SONO AVVICENDATI NELLA GESTIONE DELLA SUA “GGD PRODUCTIONS SRL”, HANNO PRESENTATO UNA DICHIARAZIONE DEI REDDITI NON CORRISPONDENTE AL REALE
Francesco Salvatore per “la Repubblica - Roma”
Ancora big della musica che incappano nella rete della giustizia per non aver pagato le imposte. Stavolta è il turno del cantante napoletano Gigi D' Alessio, che proprio ieri è stato rinviato a giudizio dal gup Paolo Balestrieri del tribunale di Roma per evasione fiscale. L'accusa nei suoi confronti è di aver evaso oltre un milione e 700mila euro fra Ires e Iva non versata.
Dichiarazione infedele e occultamento delle scritture contabili i reati contestati. Secondo il pubblico ministero Saverio Francesco Musolino, D'Alessio, in concorso con un socio e tre legali rappresentanti che si sono avvicendati nella Ggd Productions srl, società riconducibile al cantante, hanno presentato una dichiarazione dei redditi non corrispondente al reale.
Sotto accusa il periodo 2010: in sostanza D' Alessio e soci hanno omesso di indicare dei redditi per oltre 6 milioni di euro, evadendo l'Ires, l' imposta sul reddito delle società, per 997mila euro, e l' Iva, l' imposta sul valore aggiunto, per 770mila euro. Un risparmio importante, di fatto, restato nelle tasche dell'artista. Il raggiro nei confronti del fisco è stato accertato alcuni anni dopo dall' agenzia delle Entrate.
Poi è stata la guardia di Finanza, coordinata dalla procura, a ricostruire i passaggi. La vicenda risale ad aprile del 2010. D' Alessio e un suo socio, Antonio Francesco Albo (il primo deteneva il 5 per cento e il secondo il 95 per cento della Ggd Productions srl), hanno ceduto le loro quote a un prestanome, Marco Di Vincenzo. Questi, poi, attraverso un atto notarile, ha « simulatamente alienato tali partecipazioni alla Global Music Entertainment, società di diritto americano con sede in Delaware, cui apparentemente veniva consegnata la documentazione contabile e amministrativa della Ggd Productions srl».
A questo punto, però, si è persa traccia delle scritture contabili e non è stato possibile ricostruire il volume d' affari del cantante. Secondo il pm, però, la scomparsa non è stata affatto casuale, quanto piuttosto un modo per distruggere o occultare le stesse. A riprova del raggiro c' è anche un altro fatto. Dopo la compravendita delle quote fra Italia e Stati Uniti, l' allora legale rappresentante della Ggd, Giovanni Tramice, ha presentato una denuncia ai carabinieri, spiegando che gli era stata rubata la sua Mini Cooper, con dentro anche le scritture contabili della società. Tutte fandonie, per il pm.