NO ALLE NEURO-DROGHE! MENTRE GLI ANTICHI ITALIANI RESTANO LEGATI A COCA E CANNE, IN EUROPA IMPAZZANO LE “DROGHE FURBE” SEMI-LEGALI

Marco Zatterin per La Stampa

Agire in fretta con le "droghe furbe" che uccidono, grida la Commissione Ue. Uno slogan preciso, questo, che guida l'azione lanciata stamane da Bruxelles per rafforzare la capacità dell'Unione europea di rispondere alle minacce delle «legal highs», le nuove sostanze psicoattive utilizzate in alternativa alle droghe illecite quali cocaina ed ecstasy.

Sono gli stupefacenti che aggirano le regole, definiti per l'appunto "furbi", sostanze sintetiche e naturali non regolamentate che hanno inondato il mercato, e sono commercializzate in Internet, negli smart e head shos come droghe legali (smart drugs, legal highs, novel compounds, new psychoactive substances), pubblicizzate con strategie di marketing sofisticate e, in alcuni casi, intenzionalmente etichettate in modo erroneo con ingredienti diversi da quelli dell'effettiva composizione.

Gli stupefacenti mascherati sono un problema vero, avverte la Commissione. Il numero delle sostanze di questo tipo rilevate nell'UE è triplicato tra il 2009 e il 2012. Solo nel 2013 è stato segnalato più di un nuovo prodotto da sballo alla settimana. Bruxelles ritiene che la sfida vada affrontata con uno sforzo comune: con sempre maggior frequenza le sostanze sono disponibili via Internet e si diffondono rapidamente da uno Stato membro all'altro, tanto che l'80% delle nuove sostanze psicoattive è stato riscontrato in più di un paese.

Il sistema vigente, istituito nel 2005, varato per individuare e vietare le nuove droghe non è più considerato adeguato, anche se ha dato i suoi frutti. Nove sostanze sono state sinora sottoposte a misure di restrizione e a sanzioni penali. Nel 2010, la Commissione ha proposto ed ottenuto l'interdizione in tutta l'UE del mefedrone, una droga simile all'ecstasy.

A inizio 2013, è stata bandita la sostanza 4-MA, simile all'amfetamina. In giugno è stato proposto di vietare la droga di sintesi "5-IT". Ciò non toglie che Bruxelles intenda migliorare e accelerare la capacità dell'Unione di combattere le nuove sostanze psicoattive.

Ecco come.
Una procedura più rapida. Per vietare una sostanza nell'UE richiede almeno due anni. In futuro l'Unione potrà adottare decisioni entro dieci mesi. In casi particolarmente gravi, la procedura sarà ancora più breve in quanto sarà possibile ritirare immediatamente le sostanze dal mercato per il periodo di un anno.

Tale disposizione permetterà di sottrarre la sostanza dalla disponibilità dei consumatori, fintanto che non sia stata completata un'approfondita valutazione dei rischi. Il sistema attuale non ammette invece misure temporanee e la Commissione non può proporre una misura restrittiva nei confronti di una sostanza prima di aver ricevuto una relazione completa sulla valutazione dei rischi.

Un sistema più proporzionato.
La nuova normativa consentirà un approccio commisurato ai potenziali rischi: le sostanze che presentano un rischio moderato saranno soggette a restrizioni nel mercato dei beni di consumo mentre le sostanze che presentano un livello di rischio elevato saranno bandite da tutti i mercati. Solo nei confronti delle droghe più nocive, che comportano gravi rischi per la salute dei consumatori, saranno introdotte norme di diritto penale, come nel caso delle droghe illecite.

Il sistema attuale prevede invece due sole opzioni: nessun intervento a livello dell'UE o bando totale delle sostanze dai mercati corredato di sanzioni penali. La mancanza di alternative fa sì che, attualmente, l'Unione non interviene nei confronti di alcune sostanze nocive. Con il nuovo sistema l'Unione potrà affrontare un maggior numero di casi, con misure più proporzionate, adeguando i suoi interventi in funzione dei rischi connessi e tenendo conto dei legittimi usi industriali e commerciali.

Quando?
Il testo adottato oggi deve passare attraverso le forche del Parlamento europeo e del Consiglio, ovvero dei governi nazionali. L'auspicio è che questo accada entro aprile, cioè entro la fine legislatura. La stretta porterebbe così diventare operativa già entro il 2014.

Statistiche.
I ragazzi sono i più esposti ai rischi insiti nelle droghe furbe. Un sondaggio Eurobarometro sul rapporto tra i giovani e gli stupefacenti» ha rivelato che, in media, il 5% del campione nell'Ue ha fatto uso di tali sostanze almeno una volta, con un picco del 16% in Irlanda e di quasi il 10% in Polonia, Lettonia e Regno Unito.

Sono sostanze che comportano gravi rischi per la salute e la società nel suo complesso. Frequentemente, ammazzano. In Italia la diffusione è ancora limitata. Da noi vanno ancora la coca e le canne. E lo shopping Internet non convince.

 

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