IL MISTERO DEI BAMBINI SCOMPARSI - IN BRASILE LA POLIZIA HA SCOPERTO LA TRISTE FINE CHE HANNO FATTO TRE RAGAZZI DI 9, 11 E 12 ANNI, USCITI PER ANDARE A GIOCARE E MAI TORNATI - SECONDO GLI AGENTI SONO STATI PUNITI PER AVER RUBATO UN UCCELLO ORNAMENTALE A UNO DEI BOSS LOCALI - "HANNO PICCHIATO I BAMBINI E HANNO FINITO PER UCCIDERNE UNO. ALLORA HANNO DECISO DI GIUSTIZIARE ANCHE GLI ALTRI DUE" - I LORO CORPI SONO STATI POI SMEMBRATI E...
Dagotraduzione dal Guardian
Ultime immagini dei bambini scomparsi
Quasi un anno fa tre bambini di 9, 11 e 12 anni sono scomparsi vicino alle loro case, nel degrado della periferia settentrionale di Rio de Janeiro. Oggi la polizia ha accusato i membri del più grande cartello della droga di averli uccisi come rappresaglia per il furto di un uccello ornamentale.
I tre bambini hanno lasciato le loro case nella favela di Morro do Castelar il 27 dicembre pomeriggio per andare a giocare. Una telecamera di sicurezza li ha ripresi dirigidersi verso un mercato in una strada locale.
Nonostante le proteste nazionali e una lunga indagine di polizia, di Lucas, Alexandre e Fernando non si è saputo più nulla. Ma ora la polizia sostiene di aver risolto il caso: i piccoli sono stati rapiti dalla fazione del Comando Rosso che controlla la comunità.
Secondo il capo della squadra omicidi i tre bambini sono stati torturati e sottoposti a un brutale pestaggio, che ha ucciso uno dei tre, per aver presumibilmente rubato un uccello appartenente allo zio di un gangster locale. «Hanno picchiato i bambini, hanno esagerato e hanno finito per ucciderne uno, quindi hanno deciso che la soluzione era giustiziare anche gli altri due» ha detto Alcantara.
Gli omicidi hanno messo in luce la violenza insensata che affligge le favelas a basso reddito di Rio, sulle quali le autorità hanno in gran parte ceduto il controllo ai sicari sempre più bene armati impiegati da fazioni della droga o bande paramilitari.
La polizia sostiene che una trafficante locale, Ana Paula da Rosa Costa o "Zia Paula", avesse organizzato il contrabbando dei cadaveri dei bambini fuori dalla favela, smembrati e gettati in un fiume. I corpi devono ancora essere trovati.
Durante l'indagine, un testimone avrebbe affermato di aver sentito uno dei boss della droga di Castelar, Wille Castro da Silva, ammettere: «Abbiamo preso i bambini e li abbiamo uccisi».