
UN PAESE ANO-RMALE - IN KENYA VENGONO PRATICATE LE ISPEZIONI ANALI AI RAGAZZI SOSPETTATI DI ESSERE GAY - E’ UN TEST CHE NON SERVE A CAPIRE SE LA PERSONA HA AVUTO RAPPORTI OMOSESSUALI MA E’ UN METODO DI UMILIAZIONE E DOMINAZIONE
petizione contro i test anali per gay
Jay Michaelson per “Daily Beast”
Ispezionare l’ano maschile per determinare se si tratti di persona omosessuale, è invasivo, umiliante, e parente della tortura. Eppure è una pratica ancora in uso in otto paesi. Oggi il Kenya ha fatto un passo in avanti accogliendo la petizione contro questi test anali forzati che la legge internazionale vieta, in quanto trattamento inumano, crudele e degradante.
Peraltro, per evidenziare il consenso del rapporto, l’esame non è adatto. Può soltanto evidenziare un trauma recente, o uno stupro. Ben diverso da un rapporto omosessuale consensuale. E’ chiaro che l’obiettivo del test sia l’umiliazione di chi è sospettato di essere gay.
Si devono spogliare e farsi penetrare l’ano dal dito del medico. E’ più uno stupro che una procedura medica. E’ dominazione e sodomizzazione, non sesso né medicina, e viola tutti i trattati e le convenzioni firmati dal Kenya, oltre alla costituzione del paese, che prevede il diritto alla privacy, alla dignità e all’uguaglianza.
in kenya i sospetti gay subiscono test anali
Gli avvocati governativi non erano preparati ad affrontare il caso e la Corte di Mombasa ha dato loro altre sette giorni di tempo. Gli esami anali forzati sono ancora in uso in Camerun, Egitto, Kenya, Libano, Tunisia, Turkmenistan, Uganda, Zambia. O meglio, questi sono i paesi dove la pratica è documentata. Altrove è consolidata ma non denunciata.
la petizione contro i test anali arriva alla corte di mombasa
i gay sono torturati in kenya