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INVECE DI PIANGERE LE MORTI BIANCHE, REGOLARIZZIAMO I LAVORATORI - BRUNO GIORDANO, ALLA GUIDA DELL'ISPETTORATO NAZIONALE DEL LAVORO: "SU DIECI AZIENDE DELL'EDILIZIA CONTROLLATE, NOVE NON ERANO IN REGOLA. ILLECITI FORMALI, LAVORO NERO, SFRUTTAMENTO, CAPORALATO, VIOLAZIONI DELLE MISURE DI SICUREZZA" - SI RISPARMIA SULLA FORMAZIONE E COSÌ GLI OPERAI "NON HANNO CONSAPEVOLEZZA DEI RISCHI CHE CORRONO"...

Niccolò Carratelli per "La Stampa"

 

bruno giordano ispettorato del lavoro

Su dieci aziende dell'edilizia controllate, nove non erano in regola. All'indomani del crollo della gru di Torino fanno rumore le parole di Bruno Giordano, da agosto alla guida dell'Ispettorato nazionale del lavoro.

 

«Questo è il risultato della nostra vigilanza straordinaria, effettuata dal 30 agosto a metà dicembre - spiega a La Stampa - parliamo di centinaia di aziende ispezionate ogni mese, in tutto alcune migliaia».

 

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E, nel 90% dei casi, sono state trovate irregolarità di vario tipo: «Illeciti formali, lavoro nero, sfruttamento dei lavoratori, caporalato - racconta Giordano - poi violazioni delle misure di sicurezza e prevenzione o delle norme sui contratti di subappalto».

 

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Ecco quello che, per il capo degli ispettori, è «il vero buco nero della sicurezza nell'edilizia: i subappalti, nell'ambito dei quali viene assunta manodopera irregolare e senza formazione adeguata».

 

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Quello che mette davvero a rischio gli operai, assicura, è la «non consapevolezza dei rischi che corrono, a causa della mancata formazione. Quest'ultima dovrebbe essere garantita agli operai, mentre spesso viene ritenuto un costo sui cui risparmiare. C'è proprio un «mercato della falsa formazione, con finti attestati, per far risultare in regola lavoratori senza nessuna preparazione», spiega Giordano, una carriera da magistrato, in passato gip a Milano e pretore a Torino.

 

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Troppo spesso, quando si tratta di sicurezza, le grandi aziende scaricano il rispetto delle norme sulle piccole (a cui danno il subappalto), che «pur di lavorare sono disposte a tutto: non a caso la maggior parte degli incidenti avviene nei cantieri gestiti in subappalto», precisa il direttore dell'Ispettorato.

 

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Che si appresta ad accogliere 2.480 nuovi ispettori nei primi sei mesi del 2022: «Sono stati assunti con i concorsi appena conclusi, i primi 1.300 prenderanno servizio a gennaio».

 

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Ma, aggiunge Giordano, non è tanto un problema di uomini o di risorse, il vero nodo da sciogliere è quello del coordinamento degli organi di vigilanza, «che è un obbligo per tutti e funziona in modo eterogeneo a seconda dei territori: con alcune Asl va bene, con altre meno».

 

L'attività è stata resa ancora più intensa dai bonus edilizi decisi dal governo, che hanno fatto ripartire il settore e che «non vanno demonizzati - dice Giordano - ma le nostre verifiche servono a evitare che la ripresa sia fatta sulla pelle dei lavoratori».

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