400 mawozo giovanni cali cali' vanni haiti

L’INGEGNERE ITALIANO RAPITO IN UN CANTIERE AD HAITI È VANNI CALÌ, HA 74 ANNI ED È STATO ASSESSORE DELLA PROVINCIA DI CATANIA – GLI AUTORI DEL SEQUESTRO FAREBBERO PARTE DELLA GANG LOCALE '400 MAWOZO' E L’OBIETTIVO SAREBBE QUELLO DI OTTENERE UN RISCATTO – NEL PAESE I RAPIMENTI DI QUESTO TIPO SONO DIVENTATI SEMPRE PIÙ COMUNI – IL PRESIDENTE DELLA REGIONE SICILIA MUSUMECI: “SPERO IN UNA SOLUZIONE RAPIDA E SERENA PER TUTTI

Nello Musumeci

1 - HAITI: MUSUMECI, SPERO IN UNA SOLUZIONE RAPIDA E SERENA

(ANSA) - CATANIA, 02 GIU - "Spero in una soluzione rapida e serena per tutti, soprattutto per lui, per la sua famiglia e per i suoi amici". Così il governatore della Sicilia, Nello Musumeci, all'ANSA, sul rapimento ad Haiti dell'ingegnere Vanni Calì, che per diversi anni, dal 1995, è stato assessore della giunta della Provincia di Catania, di cui era il Presidente.

 

"E' stato in quegli anni - ricorda Musumeci - un grande assessore e un ottimo dirigente. Ha studiato a Catania e si è perfezionato al Politecnico di Torino, un professionista di altissimo livello, che si è formato lavorando nelle più grandi imprese di livello internazionale. Sono vicino alla sua famiglia - conclude il governatore - e spero con tutto il cuore che si arrivi a una soluzione serena per tutti e in tempi rapidi".

gang haiti 2

 

2 - E' IL CATANESE VANNI CALÌ L'INGEGNERE RAPITO AD HAITI: SEQUESTRO A SCOPO DI RISCATTO

Mario Barresi per www.lasicilia.it

 

È quella di Vanni Calì, 74 anni, ingegnere conosciutissimo a Catania, l’identità dell’italiano rapito ad Haiti.

 

Rapito ieri mattina nel cantiere dove stava lavorando, era lì per conto della ditta romana di costruzioni Bonifica Spa: si stava occupando della costruzione di una strada. Il rapimento sarebbe da ricondurre a scopi estorsivi, secondo quanto è trapelato ieri sera da fonti informate. La notizia è stata confermata dalla Farnesina.

vanni cali 2

 

Insieme all’ingegnere siciliano sembra che ci fosse anche un altro tecnico, di cui per ora si ignora la nazionalità, che potrebbe essere stato anch’egli sequestrato, sebbene al riguardo non ci siano conferme.

 

Haiti, uno fra i Paesi più poveri al mondo le cui condizioni si sono aggravate esponenzialmente con il terremoto del 2010, ha visto crescere negli ultimi anni la piaga dei sequestri a scopo di riscatto: 243 nel solo 2020, rispetto ai 78 dell’anno precedente. Fra i casi più recenti e clamorosi, il sequestro l'11 aprile di sette religiosi cattolici, tutti prelevati a forza da un albergo della capitale Port-au-Prince: tre preti e una suora haitiani, un sacerdote e una suora francesi, per i quali è stato chiesto il pagamento di un milione di dollari.

 

polizia haiti

Calì è responsabile della posa dell'asfalto sulla strada che collega i dipartimenti del Centro e del Nord di Haiti, sarebbe stato sequestrato da una nota gang locale chiamata “400 Mawozo”. Lo indicano fonti informate ad Haiti. Il sequestro, aggiungono, sarebbe avvenuto in una località chiamata Croix des Bouquets, un comune dell'entroterra non distante dalla capitale Port-au-Prince.

 

Apprensione e paura a Catania, città dove il professionista è molto stimato. Laurea sotto il Vulcano e specializzazione al Politecnico di Torino, Calì ha alternato ruoli professionali in aziende (fu dirigente della Cogei e capo missione in Togo per la Staim) a incarichi dirigenziali. Fu anche assessore ai Lavori pubblici nella giunta dell’allora presidente della Provincia, Nello Musumeci, ma restò come esperto e consulente tecnico anche col successore Giuseppe Castiglione.

 

polizia haiti.

Politicamente di destra (molto vicino a Enzo Trantino), alla Provincia l’ingegnere Calì è stato dirigente (Pianificazione territoriale, Protezione civile e Trasporti) per un decennio, fino al 2011. Prima di tornare in campo da “professionista imprenditore”, come ama definirsi, con una società di costruzioni specializzata in lavori all’estero.

 

massimo ambrosetti

La famiglia, ovviamente, è stata avvisata dalla Farnesina. Ed è chiusa in un comprensibile silenzio, all’insegna della paura. Ma anche della speranza.

 

«Haiti sta vivendo un’esplosione di rapimenti ed una condizione di insicurezza che condiziona tutta la popolazione», ha osservato l’ambasciatore d’Italia a Panama Massimo Ambrosetti, responsabile anche per Haiti, per il quale la tipologia di questo rapimento è senz'altro la stessa di quella vista nei casi già avvenuti, ossia a scopo di estorsione.

vanni cali

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...