campionati mondiali di macelleria

LI ABBIAMO FATTI A FETTINE - L'ITALIA FA IL PIENONE DI TITOLI AI CAMPIONATI MONDIALI DI MACELLERIA, E ARRIVA SECONDA DIETRO ALLA GERMANIA - LA SELEZIONE ITALIANA HA GUADAGNATO 3 MEDAGLIE D'ORO ED UNA DI BRONZO, TRA CUI WUELLA PER LA MIGLIORE TECNICA DEL DISOSSO: "È COME VINCERE I 100 METRI ALLE OLIMPIADI DI ATLETICA" - LE SQUADRE PARTECIPANTI HANNO AFFRONTATO UNA SERIE DI PROVE DELLA DURATA DI TRE ORE E MEZZA, CON MEZZO VITELLO, MEZZO MAIALE, UN AGNELLO E CINQUE POLLI, INIZIANDO DA...

Estratto dell'articolo di Paolo Travisi per “il Messaggero”

 

campionati mondiali di macelleria

Difficile da digerire un secondo posto all'ottava edizione dei campionati mondiali di macelleria, sopratutto se a primeggiare è la Germania con la monotona (e monosapore) tradizione del würstel. Possiamo consolarci, però, con la medaglia d'oro per la migliore tecnica del disosso ai mondiali di Sacramento, negli Stati Uniti: «È come vincere i 100 metri alle Olimpiadi di atletica», racconta Andrea Laganga, uno dei macellai professionisti del team italiano che ha guadagnato 3 medaglie d'oro ed una di bronzo. Dietro ai tedeschi, ma davanti alla solida tradizione di Irlanda, Gran Bretagna e Francia. […]

 

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LA GARA

Le squadre partecipanti hanno affrontato una serie di prove della durata di tre ore e mezza, cimentandosi con mezzo vitello, mezzo maiale, un agnello e cinque polli, iniziando dal disosso fino all'allestimento del banco espositivo. Ogni paese ha lavorato secondo il proprio stile e portando anche una scenografia ad arricchire la presentazione del loro antico mestiere. […] Per l'Italia, il tema scelto dal team di Laganga e soci, ha richiamato l'antica Roma.

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«Noi abbiamo vinto per la miglior tecnica del disosso, il miglior preparato di agnello, mentre la nostra macellaia si è aggiudicata il miglior prodotto di pollo».  Per la prima volta in America, oltre ai macellai senior hanno partecipato anche due giovani promesse, un under 35 e un apprendista under 25, vincendo un bronzo che vale quasi un oro. […]

 

LA TRADIZIONE

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[…] «In Italia si diventa macellai per tradizione, ma manca un ricambio generazionale, perché non c'è una scuola formativa e se un giovane fosse interessato non saprebbe come fare. Tra l'altro il macellaio che lavora nella grande distribuzione, spesso non ha una formazione a 360 gradi come un artigiano», spiega Laganga. Inoltre la vittoria di una macellaia in una delle sezioni ai mondiali di Sacramento, dimostra anche l'evoluzione di un mestiere, ritenuto per tradizione prettamente maschile. Al contrario nella macelleria di Mara Labella a Sermoneta, vicino a Latina, unica donna nel team italiano, la presenza maschile è in netta minoranza. […]

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