ALTRO CHE VIDEOGIOCHI VIOLENTI, TOCCA VIETARE LA “SIGNORA IN GIALLO”! MADRE E FIGLIO TENTANO DI UCCIDERE LA RICCA ZIA CON IL VELENO PER INTASCARNE L'EREDITÀ: “L'IDEA CI È VENUTA DAL TELEFILM”

ANZIANA AVVELENATAANZIANA AVVELENATA

Claudio Laugeri per "La Stampa"

Lo spunto è arrivato da un episodio della serie «La signora in giallo», dove i protagonisti avvelenavano l’anziano parente con il topicida per ricevere l’eredità. Alla fine «giustizia ha trionfato». Ma Elisabetta Martini, 62 anni, e il figlio Marco Coggiola, di 36, hanno creduto di aver imparato i segreti per il delitto perfetto. Sbagliavano. Sono stati arrestati dagli investigatori della Squadra Mobile (diretta da Luigi Silipo), che hanno addirittura filmato il tentativo di uccidere la zia P. M., di 97 anni, ricoverata nella casa di riposo «Villa dei Tigli», a Cavour.

 

IL PRECEDENTE

Elisabetta (difesa da Monica Commisso) è figlia della sorella dell’anziana diventata bersaglio del tentato omicidio, sventato dalla polizia. E Marco (avvocato Giuseppe Caprioli) è suo figlio. I due vivono con la pensione di reversibilità del marito di Elisabetta, morto da tempo. Hanno cercato di incrementare le entrate con un allevamento di cani. Ironia della sorte, la razza era il volpino. Ma gli affari non pare vadano molto bene. 

 

Tanto che già tre anni fa Elisabetta è finita nei guai. All’epoca era «amministratrice di sostegno» dei beni dell’anziana zia, ma «dimenticò» di pagare oltre 30 mila euro della retta per il soggiorno nella casa di cura. Il giudice civile le tolse il «portafogli» e la denunciò. Risultato: sei mesi «patteggiati» per appropriazione indebita. Da quel momento, i beni dell’anziana sono gestiti dall’avvocato Roberto Buffa, su incarico del giudice civile.

PROVANO A UCCIDERE LA ZIA MALATA COL VELENO PER TOPIPROVANO A UCCIDERE LA ZIA MALATA COL VELENO PER TOPI

 

L’IDEA E L’ESECUZIONE

Il telefilm ha ispirato Marco, che ha rilanciato l’idea alla madre. E lei ha accettato: «Ho deciso di uccidere mia zia 3-4 mesi fa, con il veleno per topi. Lei parlava spesso di “volerla fare finita”. Poi, ho pensato che avrei potuto ripianare i debiti con la vendita del suo appartamento» ha raccontato Elisabetta ai pm Anna Maria Loreto e Francesco Pelosi. Versione confermata davanti al giudice per le indagini preliminari Gianluca Robaldo. L’anziana è proprietaria di un alloggio con garage e in banca ha oltre mezzo milione di euro.

 

«L’idea era di somministrare il veleno un po’ per volta, in modo da simulare una morte per cause naturali» ha confessato Elisabetta. La prima volta risale a metà marzo. «Avevo inserito il veleno in una siringa e ho introdotto» il topicida «nel caffè e ho dato la tazza a mia zia». L’anziana faticava a deglutire e così «ho dovuto aiutarla io a bere» ha spiegato Elisabetta.

Lo stesso è avvenuto il 27 marzo, con tanto di ricovero in ospedale a Pinerolo. Sembrava l’effetto di un sovradosaggio di farmaci e l’anziana è stata rimandata in casa di cura. Altra siringata di veleno nel caffè il 3 aprile e nuovo ricovero in ospedale. Questa volta, però, il dirigente medico della casa di riposo ha intuito che i valori degli esami del sangue erano incompatibili con le condizioni generali e con le terapie dell’anziana.

 casa di riposo a Cavour dove e? ricoverata l’anziana avvelenata casa di riposo a Cavour dove e? ricoverata l’anziana avvelenata

L’INDAGINE

I medici dell’ospedale di Pinerolo hanno inviato campioni di sangue per un esame tossicologico a un centro specializzato di Pavia. Risultato: tracce di «Difenacoum», principio attivo dei topicidi. La segnalazione è rimbalzata all’avvocato Buffa e da lui al giudice tutelare, alla procura e agli agenti della Omicidi, coordinati da Luigi Mitola. 

 

La trappola per madre e figlio è scattata dopo un mese e mezzo di intercettazioni telefoniche, ma anche ambientali, con una «cimice» nella camera dell’anziana. In varie occasioni, i poliziotti hanno visto i movimenti sospetti di madre e figlio: lei vicino al letto, lui accanto alla porta a fare da «palo», con gesti e ammiccamenti per far capire quando era il momento di agire. 

 

Più volte hanno desistito e gli agenti hanno deciso di non intervenire.

Il momento propizio è arrivato alle 16 del 3 giugno, quando i due allevatori di volpini sono andati in clinica per somministrare l’ennesima dose di veleno. Questa volta, avevano scelto di mescolare il topicida a una gelatina di frutta. Elisabetta titubava, ma il figlio l’ha rassicurata «Dai, che cosa vuoi che succeda?». Nella stanza accanto, erano appostati gli agenti della Squadra Mobile. The end.

Ultimi Dagoreport

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI - LA MINISTRA DEL TURISMO, CON ARROGANZA MAI VISTA, DICHIARA URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DEL PARTITO E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”). INFINE LANCIA UN AVVERTIMENTO ALL’AMICO-GARANTE LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – ALT! LA "SANTADECHÈ" SMENTISCE TUTTO: "SE GIORGIA MELONI MI CHIEDESSE DI DIMETTERMI NON AVREI DUBBI. NON HO MAI DETTO 'CHISSENEFREGA". QUINDI NON UNO, MA QUATTRO GIORNALISTI HANNO CAPITO MALE E HANNO FATTO "RICOSTRUZIONI FANTASIOSE"?

giorgia meloni gioventu meloniana

DAGOREPORT -  NEL GIORNO DELLA MEMORIA LA MELONI HA SORPRESO FACENDO UNA BELLA ACROBAZIA SUL FAMIGERATO VENTENNIO: “SHOAH, UNA TRAGEDIA OPERA DI NAZISTI CON COMPLICITÀ FASCISTA” - LA DUCETTA CERCA DI EVOLVERSI IN SENSO LIBERALE? PROSEGUIRÀ TOGLIENDO LA “FIAMMA TRICOLORE” POST-FASCISTA DAL SIMBOLO DI FDI? - INTANTO, UNA DICHIARAZIONE CHE DIMOSTRA COME L’UNDERDOG ABBIA GRAN FIUTO POLITICO E  CAPACITÀ DI MANOVRA PER NEUTRALIZZARE LO ZOCCOLO NOSTALGICO DI FRATELLI D’ITALIA - SECONDO: DI FRONTE ALLA IMPETUOSA AVANZATA DELLA TECNODESTRA DI MUSK E TRUMP, LA CAMALEONTE GIORGIA HA CAPITO CHE NON HA ALCUN BISOGNO DI METTERSI IL FEZ IN TESTA. QUINDI VIA DI DOSSO NON SOLO LE SCORIE DEL FASCISMO, A CUI LA SINISTRA SI ATTACCA PER SPUTTANARLA, MA ANCHE MANDANDO IN SOFFITTA POPULISMO E SOVRANISMO E CAVALCARE L’ONDA DELLA TECNODESTRA - L’ABILITÀ DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA È DI SAPER GIRARE LA FRITTATA SEMPRE A SUO FAVORE, AVVANTAGGIATA DA UN’OPPOSIZIONE EVANESCENTE, ANNICHILITA DALLA SCONFITTA

gaetano caputi giorgia meloni giuseppe del deo

DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL PROCURATORE CAPO DI ROMA, FRANCESCO LO VOI: IL DOCUMENTO-BOMBA PUBBLICATO DA "DOMANI", CHE RIVELA LO SPIONAGGIO A DANNO DI GAETANO CAPUTI, CAPO DI GABINETTO DELLA MELONI, NON SAREBBE MAI DOVUTO FINIRE NEL FASCICOLO D'INDAGINE (NATO PROPRIO DA UNA DENUNCIA DI CAPUTI) - LA DUCETTA, DAL BAHREIN, HA URLATO CONTRO I SUOI E CONTRO L'AISI - E IL QUOTIDIANO DI FITTIPALDI CI METTE IL CARICO SCODELLANDO IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO, DOVE SI AMMETTE CHE PALAZZO CHIGI SPIAVA… PALAZZO CHIGI! – L’AISI RISPONDE CHE AD ATTIVARE L'INDAGINE È STATO GIUSEPPE DEL DEO, ALLORA VICE DELL’AISI (ORA NUMERO DUE DEL DIS), SU DISPOSIZIONE DELL'EX DIRETTORE DELL'AGENZIA INTERNA, MARIO PARENTE. DOMANDA: PARENTE DA CHI HA RICEVUTO TALE RICHIESTA? 

francesco saverio marini sabino cassese giorgia meloni premierato

DAGOREPORT – IL PREMIERATO? ANNACQUATO! DOMANI GIORGIA MELONI RIUNIRÀ I SUOI COSTITUZIONALISTI PREFERITI (MARINI E CASSESE) PER METTERE NERO SU BIANCO L’IPOTESI DI UN PREMIERATO “DI FATTO”. UNA RIUNIONE PRELIMINARE A CUI SEGUIRÀ UN INCONTRO CON I VERTICI DEL PARTITO PER TIRARE LE SOMME E VARARE LA NUOVA STRATEGIA: LA COSTITUZIONE NON SI TOCCA, PER FARE LA “MADRE DI TUTTE LE RIFORME” BASTA CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE – TROVATA LA QUADRA PER LA CONSULTA: MARINI IN QUOTA FDI, LUCIANI PER IL PD E…

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…