mafia ristoranti 1

LA MAFIA NON SERVE, APPARECCHIA – UN LOCALE SU CINQUE LEGATO ALLE COSCHE CRIMINALI: SERVONO PER RICICLARE DENARO SPORCO E DARE UN LAVORO “PULITO” A CHI HA LA FEDINA MACCHIATA – COME RICONOSCERLI? CONTROLLATE I FREQUENTI CAMBI DI GESTIONE E LA PROPRIETA’ AFFIDATA A NOVANTENNI

 

Andrea Cuomo per il Giornale

 

La piovra nel piatto. E senza patate. La malavita sta occupando le nostre tavole e nessuno sembra preoccuparsi granché. E badate: non è un problema solo del Meridione o di Roma. Si calcola che anche nella Milano della Grande Bontà, capitale della gastronomia, un ristorante su cinque abbia rapporti più o meno diretti con la malavita organizzata.

MAFIA RISTORANTI 2

 

Una percentuale che cresce quando si parla di nuove aperture. «Perché bisognerebbe chiedersi - dice Valerio M. Visintin, il critico mascherato del Corriere della Sera - perché ogni giorno apra una nuova insegna contro ogni logica commerciale. Abbiamo davvero bisogno di tutte queste pizzerie gourmet o non gourmet, hamburgherie, ramen bar? Se un giorno i milanesi decidessero di andare a cena tutti insieme, bambini e moribondi compresi, resterebbero dei coperti vuoti». Visintin è l' anima di Doof, una factory che già nel nome - il contrario di food - vuole guardare l' altra faccia della bolla del cibo.

 

MAFIA RISTORANTI 3

Dati precisi purtroppo non ce ne sono. «Ma alcuni elementi induttivi ci sono - dice Lino Enrico Stoppani, presidente della Fipe-Confcommercio - Primo, il forte turnover è sintomo di debolezza del nostro settore. Secondo, se guardiamo i dati delle confische, il 10% delle imprese confiscate in Lombardia sono ristoranti». Ma come si fa a capire se un' insegna puzza di mafia? «I continui cambi di gestione, l' intestazione di prestanome date a persone improbabili, ad anziani, sono campanelli d' allarme».

 

Colpa anche di una certa disinvoltura dell' intero sistema. «Oggi una società di pubblico esercizio, grazie alle liberalizzazioni, è apribile quasi senza burocrazia, basta una Scia e il Comune ha 60 giorni per verificare i requisiti morali, igienico-sanitari ma i controlli non vengono effettuati se non a campione. Quindi vanno implementati».

 

MAFIA RISTORANTI 1

Il prosperare della ristomafia (o ristocamorra) ha varie conseguenze negative. Intanto finanzia il crimine. E poi costituisce una concorrenza decisamente sleale nei confronti dei ristoratori onesti. «I commercianti per bene lamentano da anni la fine del principio della libera concorrenza, il dumping dei prezzi, la dequalificazione del settore, lo svilimento delle licenze».

 

Ma perché la criminalità organizzata si siede a tavola? «Un locale - spiega Alessandra Dolci, coordinatrice della Dda di Milano - è attrattivo per la criminalità perché consente il riciclaggio grazie alla movimentazione del denaro, il controllo del territorio soprattutto nelle realtà periferiche, come accadeva nello storico bar Lions di Corsico dove si incontravano i principali esponenti della 'ndrangheta della periferia milanese, poi offre posti di lavoro legali che vengono utilizzati anche per ripulire la reputazione di persone sottoposte a misure di prevenzione, perché allarga la cerchia delle relazioni sociali e comode basi logistiche».

RISTORANTI LA MAFIA Logo mafia

 

Per questo uno dei principali atout investigativi è «ascoltare le voci del quartiere». Secondo Visintin c' è anche un ruolo per la critica gastronomia in questa vicenda che schizza la tovaglia immacolata. «I critici potrebbero intanto evitare di celebrare come una festa ogni vernissage, perché in molti casi bisognerebbe avere cautela. Soprattutto quando si tratta di locali che fanno parte di invasioni di generi (come la pizza) e di regioni (come la Puglia). Se dessimo meno spazio alle inaugurazioni e più alla qualità dell' insegna eviteremmo di fare pubblicità a ristoranti di dubbia reputazione».

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA