christian whiteley-mason

“NON CI POSSO CREDERE!” UN MANAGER INGLESE 42ENNE PRENDE LA PATENTE DOPO 25 ANNI DI BOCCIATURE, 33 TENTATIVI E 14 DIVERSI ISTRUTTORI NEANCHE IL MARITO PENSAVA CHE CHRISTIAN SAREBBE MAI RIUSCITO A PASSARE L'ESAME E LO PRENDEVA IN GIRO DICENDOGLI: "TU SEI UN POTENZIALE INCIDENTE"

Federica Macagnone per il Messaggero

 

Christian Whiteley-MasonChristian Whiteley-Mason

«Sono ancora sotto choc: non riesco a crederci». Dopo l'esame di guida sostenuto in questi giorni, il primo a restare sbalordito dall'esito della prova è stato proprio lui: dopo aver tentato di ottenere la patente per 33 volte nell'arco di 25 anni, aver cambiato 14 istruttori e aver sborsato oltre 10mila sterline, questa volta ce l'ha fatta e, a 42 anni, si è ritrovato a festeggiare insieme a tanti 17enni promossi insieme a lui.

 

Christian Whiteley-Mason, manager nel campo dell'assistenza domiciliare di Barnsley nel South Yorkshire, in Inghilterra, aveva più o meno la loro età quando nel 1992 si presentò fiducioso per la prima volta ai test, senza sapere che quello sarebbe stato solo l'inizio di un calvario costellato da una serie infinita di delusioni e bocciature. «Davvero, non riesco a credere di esserci riuscito dopo tutti questi anni».

 

Neanche Darren, suo marito da dieci anni, pensava che Christian sarebbe mai riuscito a passare l'esame e lo prendeva in giro dicendogli: «Tu sei un potenziale incidente». E lui, che per 11 anni di fila non si era mai dato per vinto, neanche quando un istruttore gli disse di lasciar perdere perché non aveva speranze, sembrò arrendersi solo nel 2003, quando collezionò l'ennesima bocciatura e mise da parte momentaneamente le proprie velleità:

 

MACCHINE MACCHINE

«Ne avevo abbastanza, decisi che non ci avrei mai più riprovato». Passati i 40 anni, però, Christian si ritrovò a dover viaggiare sempre più spesso per lavoro e quindi a trovarsi in serie difficoltà: doveva spendere una fortuna in taxi o chiedere in continuazione passaggi a colleghi e amici che non sempre erano disponibili. Così a gennaio, spinto dalla necessità, ha disseppellito l'ascia di guerra e ha dato nuovamente l'assalto al suo sogno proibito, annunciando tra lo scetticismo generale che avrebbe tentato ancora di prendere la patente.

 

«Tutti ridevano e mi dicevano di non farlo, ma io ero assolutamente determinato, volevo dimostrare che potevo riuscirci - racconta Christian - Ci deve essere un Dio, perché ho pregato ogni notte: e alla fine ho superato tutti i test, che erano addirittura molto più difficili di quelli che avevo affrontato in passato.

 

C'erano prove di guida, test di teoria e di percezione dei rischi: sono così orgoglioso di me stesso, questa vittoria mi ha cambiato la vita, è come se avessi raggiunto tutto quello che volevo davvero raggiungere, era l'unica cosa che mi restava da fare. Il mio motto è sempre stato "non smettere di crederci"». Ora Christian potrà andare a lavorare su Percy, la Smart di seconda mano che ha appena acquistato. 

 

Ultimi Dagoreport

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…

giuseppe conte beppe grillo ernesto maria ruffini matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – ABBATTUTO PER DUE VOLTE BEPPE GRILLO ALLA COSTITUENTE, UNA VOLTA CASSATO IL LIMITE DEI DUE MANDATI,  LIBERO DA LACCI E STRACCI, GIUSEPPE CONTE POTRA' FINALMENTE ANNUNCIARE, IN VISTA DELLE REGIONALI, L’ACCORDO CON IL PARTITO DI ELLY SCHLEIN – AD AIUTARE I DEM, CONCENTRATI SULLA CREAZIONE DI UN PARTITO DI CENTRO DI STAMPO CATTOLICO ORIENTATO A SINISTRA (MA FUORI DAL PD), C'E' ANCHE RENZI: MAGARI HA FINALMENTE CAPITO DI ESSERE PIÙ UTILE E MENO DIVISIVO COME MANOVRATORE DIETRO LE QUINTE CHE COME LEADER…

alessandro sallusti beppe sala mario calabresi duomo milano

DAGOREPORT – CERCASI UN SINDACO A MISURA DUOMO - A DESTRA NON SANNO CHE PESCI PRENDERE: SALLUSTI PIACE A FRATELLI D’ITALIA MA NON AI FRATELLI BERLUSCONI, CHE LO CONSIDERANO UN “TRADITORE” (IERI AI PIEDI DEL CAVALIERE, OGGI BIOGRAFO DI MELONI) – A SINISTRA, C'E' BEPPE SALA CHE VUOLE IL TERZO MANDATO, CERCANDO DI RECUPERARE IL CONSENSO PERDUTO SUL TEMA DELLA SICUREZZA CITTADINA CON L'ORGANIZZAZIONE DELLE OLIMPIADI DI MILANO-CORTINA 2026 - SI RAFFORZA L’IPOTESI DI CANDIDARE MARIO CALABRESI (IN BARBA ALLE SUE SMENTITE)...

nancy pelosi - donald trump - joe biden - michelle e barack obama

DAGOREPORT – FINALMENTE UNA DONNA CON LE PALLE: MICHELLE OBAMA NON CEDE AI VENTI DI TRUMPISMO E SI RIFIUTA DI PARTECIPARE ALL’INAUGURATION DAY. L’EX FIRST LADY SI ERA GIÀ RIFIUTATA DI ANDARE AL FUNERALE DI JIMMY CARTER: UNA VOLTA SAPUTO CHE AVREBBE DOVUTO POSARE LE CHIAPPONE ACCANTO A QUELLE DI TRUMP, SI È CHIAMATA FUORI – UNA SCELTA DI INDIPENDENZA E FERMEZZA CHE HA UN ENORME VALORE POLITICO, DI FRONTE A UNA SCHIERA DI BANDERUOLE AL VENTO CHE SALGONO SUL CARRO DEL TRUMPONE. E CHE IN FUTURO POTREBBE PAGARE…

giorgia meloni daniela santanche matteo salvini renzi

CHE SUCCEDE ORA CHE DANIELA SANTANCHÈ È STATA RINVIATA A GIUDIZIO PER FALSO IN BILANCIO? NIENTE! PER GIORGIA MELONI UN RIMPASTO È INDIGERIBILE, E PER QUESTO, ALMENO PER ORA, LASCERÀ LA "PITONESSA" AL SUO POSTO - LA DUCETTA TEME, A RAGIONE, UN EFFETTO A CASCATA DAGLI ESITI INCONTROLLABILI: SE ZOMPA UN MINISTRO, LEGA E FORZA ITALIA CHIEDERANNO POLTRONE – IL DAGOREPORT DI DICEMBRE CHE RIVELAVA IL PIANO STUDIATO INSIEME A FAZZOLARI: IL PROCESSO DI SALVINI ERA DI NATURA POLITICA, QUELLO DELLA “PITONESSA” È “ECONOMICO”, COME QUELLO SULLA FONDAZIONE OPEN CHE VEDEVA IMPUTATO RENZI. E VISTO CHE MATTEONZO È STATO POI ASSOLTO IN PRIMO GRADO, COME DEL RESTO IL "CAPITONE" PER IL CASO "OPEN ARMS", PERCHÉ LA “SANTADECHÈ” DOVREBBE LASCIARE? – IL SUSSULTO DI ELLY SCHLEIN: “MELONI PRETENDA LE DIMISSIONI DI SANTANCHÈ”