joe biden re abdallah benjamin netanyahu

A MANO AMMAN – LA GIORDANIA SI È CONFERMATO UN PARTNER CRUCIALE DI ISRAELE: NONOSTANTE SIA POPOLATO AL 60% DA PALESTINESI, LO STATO HA TENUTO FEDE ALL’ALLEANZA CON GLI STATI UNITI D’AMERICA E SABATO HA CONTRIBUITO AD ABBATTERE CACCIA E DRONI IRANIANI – IL REGNO TIENE IL PIEDE IN DUE STAFFE MA NON PUÒ FARE A MENO DEI SOLDI AMERICANI (A GENNAIO GLI USA HANNO SGANCIATO 845 MILIONI DI DOLLARI). MA NEL PAESE, COMPLICE LA GUERRA A GAZA, MONTA LA FRONDA CONTRARIA ALL’OCCIDENTE E A ISRAELE: IL MOVIMENTO DEI FRATELLI MUSULMANI STA DIVENTANDO SEMPRE PIÙ POPOLARE…

Estratto dell’articolo Marta Serafini per il “Corriere della Sera”

 

re abdullah di giordania con joe biden

«Per la Giordania sono ore complicate e delicate. Del resto è così dal 7 ottobre». Nasi all’insù per tutta la notte tra sabato e domenica ad Amman, dopo l’attacco lanciato da Teheran. La monarchia hashemita ha tenuto fede al ruolo di Stato cuscinetto e alleato di Washington nella regione, oltre che partner di Israele: ha intercettato «droni e missili» iraniani — alcuni frammenti sono caduti anche su territorio giordano senza causare feriti — e allo stesso tempo ha incassato la minaccia di Teheran («Se ostacolerete l’attacco, sarete i prossimi», è stato il messaggio recapitato dai Guardiani della rivoluzione).

 

attacco dell iran a israele cielo di gerusalemme

Un test importante per Netanyahu ma anche per l’amministrazione Biden che […] ha portato avanti la creazione di un ombrello di difesa regionale con la cooperazione dei Paesi europei, tra cui Gran Bretagna e Francia, e di diversi Stati sunniti della regione, compresa la Giordania, l’Arabia Saudita e gli Emirati.

 

Il sistema entrato in azione sabato notte si basa su una rete composta da sensori distribuiti in diversi Paesi, cui i partner contribuiscono con i radar posizionati vicino al confine iraniano. Durante i primi sei mesi di guerra si sono avuti diversi segnali del funzionamento di questo sistema di difesa regionale, soprannominato dagli americani Mead (Middle East Air Defense Alliance). Ed è di questa «alleanza» che fa parte anche la Giordania. Niente di ufficiale, però.

 

RE ABDALLAH II CON IL FRATELLASTRO HAMZAH NEL 2001

Il 2 febbraio, quando sono circolate notizie sui media della partecipazione giordana agli attacchi aerei statunitensi in Iraq come risposta ai raid sulle truppe statunitensi costato la vita a tre soldati americani proprio vicino al confine, Amman ha negato. A re Abdallah II, così come ai sauditi e agli emiratini, conviene ancora una volta tenere il piede in due scarpe.

 

Come spiega al Corriere Osama Al Sharif, commentatore politico e columnist giordano, Amman fa attenzione a non esacerbare i toni, come ribadito nella telefonata di ieri tra il re e Biden: «Il nostro governo ha ordinato la chiusura dello spazio aereo e ha operato per proteggere i propri cieli e la propria sovranità». Per la monarchia i nodi sono tanti e il rischio di un’escalation regionale del conflitto è reale.  […]

 

re di giordania abd allah ii e rania di giordania 2

A riavvolgere il nastro, i timori giordani di diventare teatro di una nuova proxy war non appaiono così infondati. Già alla fine di ottobre scorso, Amman ha chiesto a Washington di schierare il suo sistema di difesa missilistico Patriot ai confini. Dal 2020, le milizie appoggiate dall’Iran sono diventate sempre più attive sul confine tra Giordania e Siria, in particolare vicino alla base Usa di al-Tanf, appena un passo oltre il confine in Siria e sull’autostrada Bagdad-Damasco, la stessa che i gruppi sostenuti dall’Iran cercano di controllare per il traffico di armi e droga, in particolare di Captagon.

 

Un teatro in cui l’esercito giordano è stato coinvolto in scontri sempre più violenti e mortali. Nel 2021, re Abdallah II, ha firmato un accordo di difesa con gli Stati Uniti che consente il libero ingresso di forze, aerei e veicoli statunitensi per «cooperazione di addestramento e antiterrorismo».

 

re abdallah regina rania al hussein e rajwa al saif

E a gennaio Washington ha siglato un accordo da 845,1 milioni di dollari per sostenere il bilancio del Regno. Soldi cui è difficile rinunciare. Risolto un problema però se ne propone un altro. I cugini sunniti non contribuiscono di certo alla stabilità del Regno. Nel 2021, il principe Hamzah, fratellastro ed ex principe ereditario, è stato messo ai domiciliari, mentre quindici personalità di spicco sono state arrestate, tra cui l’ex alto funzionario Bassem Awadallah, famoso per la sua vicinanza con un altro principe ereditario, il reggente saudita Mohamed Ben Salman, e con gli Emirati Arabi Uniti.

 

rania e abdullah con jill biden matrimonio principe hussein di giordania

Dopo il 7 ottobre, inoltre, l’opinione pubblica del Paese — il 60%, dei giordani è di origine palestinese — ha iniziato a protestare per i raid israeliani su Gaza. E ora non passa giorno in cui gli osservatori non facciano notare come in Giordania la popolarità dei gruppi anti-occidentali come i Fratelli Musulmani sia aumentata. Tutti movimenti e tensioni cui Teheran e Mosca guardano sicuramente con interesse.

re di giordania abd allah ii e rania di giordania 1droni iraniani abbattuti da israele 2drone iraniano sui cieli di israeleATTACCO DELL IRAN A ISRAELE RANIA, BASMAH, HAMZAH, ABDALLAH II E NOOR DI GIORDANIA iron dome in funzione gabinetto di guerra israele re abdullah di giordania con joe biden

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