tifosi italiani

“OGGI GLI ITALIANI SI DIVIDONO IN DUE CATEGORIE: QUELLI CHE AMMETTONO DI STARE DAVANTI ALLA TIVÙ E GLI SNOB CHE MENTONO” – MATTIOLI: “COMUNQUE VADA, SARÀ UN SUCCESSO SE LE REAZIONI SARANNO CONTENUTE. SIAMO NELL'EVO DI MARIO DRAGHI E LA PAROLA D'ORDINE È SOBRIETÀ, ANZI UNDERSTATEMENT. C'È ANCHE CHI SOMMESSAMENTE PROPONE CHE IN CASO DI VITTORIA L'ESPLOSIONE DI PATRIOTTISMO CON OSTENSIONE DI TRICOLORI E CANTO DELL'INNO POSSA, PASSATA LA FESTA, TRADURSI IN ALTRI COMPORTAMENTI ALTRETTANTO PATRIOTTICI TIPO PAGARE LE TASSE, FARE LA FILE E…”

Alberto Mattioli per “La Stampa”

 

tifosi italiani 9

Comunque vada, sarà un successo se le reazioni saranno contenute. Siamo nell'evo di Mario Draghi e la parola d'ordine è sobrietà, anzi understatement. Come osserva giustamente un vero signore come Costantino della Gherardesca dei due premier Draghi sembra molto più inglese di Boris Johnson, «e si vede benissimo che BoJo proprio non gli sta simpatico, troppo sbracato, troppo disordinato, per non parlare dei capelli». Quindi, per le reazioni al big match, ispirarsi a superMario: «In caso di vittoria, un leggero alzarsi dell'angolo della bocca esprimerà la gioia incontenibile. In caso di sconfitta, un lieve inarcarsi del sopracciglio indicherà la cocente delusione. E in ogni caso dopo la Brexit l'Inghilterra non fa più parte dell'Europa, quindi l'Italia ha vinto comunque».

mario draghi all accademia dei lincei

 

Sta di fatto che oggi gli italiani si dividono in due categorie: quelli che ammettono di stare davanti alla tivù e gli snob che mentono. «La partita la guarderò perfino io - sempre Costa -. Anche perché i miei fan mi scrivono su Instagram che sono uguale a Bonucci: ma nemmeno con un paio di plastiche...». Intanto si moltiplicano gli appelli alla calma, la blindatura di piazze e fontane, le rinunce ai maxischermi. Di recente, in qualche caso (troppi) il tifo è diventato teppismo e poi la variante Delta sconsiglia di assembrarsi, specie ai gggiovani non vaccinati (noi diversamente giovani e già vaccinati preferiamo comunque il divano).

 

tifosi italiani 3

E c'è anche chi sommessamente propone che in caso di vittoria l'esplosione di patriottismo con ostensione di Tricolori e canto dell'Inno possa, passata la festa, tradursi in altri comportamenti altrettanto patriottici tipo pagare le tasse, fare la file, non parcheggiare nei posti per disabili. E nel malauguratissimo caso che a vincere non si riesca? Negare, negare tutto: «Ah, davvero, c'era la partita? Sì, ero in casa ma no, non l'ho vista, stavo seguendo su Discovery un documentario sui lombrichi...». Oppure si può sempre prenderla con filosofia, per esempio leggendo il trattato De ludo globi,cioè Il gioco della palla di Nicolò Cusano (1463) oppure il classico Homo ludens di Huizinga.

 

italia 1

Altrimenti, si può provare a vendicarsi degli inglesi rilanciando la teoria in base alla quale Shakespeare era italiano, vero nome Florio Crollalanza (shake-speare, appunto), benché magari non ferratissimo in geografia se nei Due gentiluomini da Verona fa viaggiare Valentino da Verona a Milano in barca. Ma forse aveva ragione Gheddafi quando sosteneva che il Bardo fosse arabo, lo sceicco Esbij. Annullare per rappresaglia il prossimi viaggi nel Regno Unito pare invece eccessivo.

 

tifosi italiani 2

Ma si può sempre sperare che si disunisca parteggiando per i separatisti scozzesi, che tifano Italia e mettono in prima pagina Roberto Mancini con la faccia dipinta di blu come Braveheart. O, in generale, riprendere per ripicca tutti i luoghi comuni contro l'Inghilterra, anzi la perfida Albione o l'«Anglia avara» come sproloquiava Foscolo, pessima cucina, clima infame, abitanti che bevono troppo e si lavano troppo poco, insomma le consuete malignità. Ricordando magari Pierre Daninos: «Se l'Inghilterra non è mai stata invasa dopo il 1066 è perché gli stranieri hanno il terrore di doverci passare la domenica». Sempre che non ci sia la partita, beninteso.

tifosi italiani 4tifosi italiani 7tifosi italiani 6italiatifosi italiani 1tifosi italiani 8

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...