bud e don nanni

MEJO DI BUD SPENCER! - UN PRETE A GENOVA NON PORGE L'ALTRA GUANCIA E METTE IN FUGA I LADRI SOPRESI A RUBARE IN CASA A SUON DI SCHIAFFONI: "ERANO IN TRE CONTRO UNO, HO ANCHE PROVATO A INSEGUIRLI...PER FARMI PERDONARE CELEBRERO’ UNA MESSA”

Giuseppe Barbera per Libero Quotidiano

DON LORENZO NANNI DON LORENZO NANNI

 

Un po' Bud Spencer, un po' don Camillo. Di certo un prete che sa difendere la sua chiesa e la canonica con le unghie. E anche a ceffoni, quando servono.

 

Don Lorenzo Nanni, 49 anni, sarà ricordato come il "don" che ha messo in fuga tre ladri, prendendoli letteralmente a schiaffoni dopo averli sorpresi nel suo alloggio sulle alture di Borgo Fornari, frazione di Ronco in Valle Scrivia, provincia di Genova.

 

Non ha porto l' altra guancia, e dice che per farsi perdonare - e anche per far perdonare i ladri - celebrerà una messa. Ma i parrocchiani già lo considerano un eroe.

 

Stazza da rugbista ma espressione (apparentemente) bonaria, aiuto parroco della chiesa di Nostra Signora delle Grazie a Genova Sampierdarena, dopo una visita veloce al pronto soccorso è già tornato in chiesa.

 

Pronto a confessare i suoi parrocchiani e a chiedere perdono al Signore dopo aver punito coloro che avevano violato uno dei dieci comandamenti: "Non rubare". «Io sto bene, non è nulla, solo un graffio.

DON LORENZO NANNIDON LORENZO NANNI

 

Mi sono fatto medicare ed è tutto a posto» sorride ora il "don", più preoccupato per il fatto che anche in una zona tranquilla come quella, alla periferia di Genova, non era mai successo nulla, e che ora deve abituarsi ai ladri.

 

In un' area, la Valle Scrivia, dove - come si dice - la gente è ancora abituata a tenere le chiavi nella toppa della porta di casa, magari senza chiuderla a più mandate.

 

È successo tutto in una manciata di minuti. Don Lorenzo aveva deciso di andare a trovare la mamma a Ronco.

 

Ed è in quel paese, sperduto sulle colline alle spalle della Superba, che il sacerdote ha suo malgrado vestito i panni del compianto Bud Spencer, colui che riusciva a risolvere ogni cosa rifilando sganassoni ai cattivi di turno.

 

Ma qui è tutto vero. «Avevo appena finito le preghiere del mattino - racconta - quando improvvisamente ho sentito alcuni rumori provenire dal soggiorno. Ho pensato che fosse mia madre rientrata dall' orto, e invece mi sono ritrovato davanti tre banditi.

bud spencer bomberbud spencer bomber

 

Avevano in testa cappellini da baseball e fazzoletti neri per coprire il viso. Avevano messo sottosopra la casa». In un primo momento lui li rimprovera, li mette in guardia. I ladri non scappano, lo affrontano.

 

Sono in tre contro uno, cosa vuoi che faccia questo prete? E invece a menare i ladri è il sacerdote. «Quando hanno capito che non avrebbero avuto la meglio - prosegue il don - hanno mollato il colpo e sono fuggiti.

 

Ho anche provato a inseguirli nel bosco, ma dopo una decina di metri ho desistito». Don Lorenzo Nanni non è un sacerdote qualunque. Da giovane aveva iniziato a lavorare all' Università e al Cnr attraverso il dottorato di ricerca.

 

Poi, nel 1998, aveva cambiato rotta. Arrivato a un certo punto della vita, ha capito che non potevo più giocare a nascondino con il Signore e ha deciso di entrare in seminario. Poi ordinato sacerdote nella Pentecoste del 2004: una vocazione tardiva ma efficace.

 

«Fin da ragazzo sentivo e pensavo a quest' idea. Ma, devo essere sincero, ogni volta cercavo di allontanarla e di non pensarci.

 

bud spencer  bomberbud spencer bomber

Poi ho iniziato a sentire il forte desiderio donare le mie energie agli altri, che fossero bambini o anziani, credenti o non credenti». E le energie non gli sono mai mancate.

Tra una messa e l' altra sempre in giro per la vallata: «In un solo anno ho fatto 30mila chilometri in auto di spostamenti fra una parrocchia e l' altra».

 

Nel 2008 la piccola disavventura, col suo nome apparso nella lista degli italiani intestatari di un conto bancario segreto in Liechtenstein, ma con tutti i parrocchiani che si sono subito schierati dalla sua parte.

 

«Io sono un orso, me lo dice sempre l' arcivescovo - commentava all' epoca -. Stanno facendo un' indagine, lasciamoli lavorare». La cosa si era poi chiarita. Un prete fatto a modo suo, dunque.

 

Quando era a Davagna, altro paese del Genovesato, seguiva i cacciatori della zona nelle battute di caccia al cinghiale, che alla cena di chiusura gli promettevano che sarebbero venuti alla Messa di mezzanotte alla vigilia di Natale. Una promessa che è sempre stata mantenuta.

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