"DI SOLA RAGIONE NON SI CAMPA PROPRIO…" - MICHELE SERRA LEGGE I SEGNALI DIVINI: “IL NAPOLI HA PERSO AL MEAZZA CONTRO LA MIA INTER GIOCANDO MEGLIO, E PER UN MIX EVIDENTE DI DISAVVENTURE E MALASORTE. MI GUARDO BENE DA SOSPETTARE CHE QUESTO C'ENTRI QUALCOSA CON LA MANCATA LIQUEFAZIONE DEL (COSIDDETTO) SANGUE DI SAN GENNARO. PERÒ AL TELEFONO CON UN AMICO CE LO SIAMO DETTO: PER FORZA CHE IL NAPOLI HA PERSO. UN PO' ERA PER FARE DUE CHIACCHIERE AMENE, UN PO' PER...”
Michele Serra per “la Repubblica”
San Gennaro è un totem civico, lo spiega bene Marino Niola. È Napoli incarnata. È un caso di devozione municipalizzata, fior di sindaci comunisti hanno condiviso con cardinali non sempre illuminati la gestione della reliquia. Ha poco a che fare con il trascendente e il sacro, molto con le viscere e gli umori di una città teatrale, pulsante, esagerata, intelligente, amatissima, magica, criminale, geniale, insopportabile e tante altre cose ancora.
Parlando in via del tutto teorica, un laico dovrebbe riconoscersi nell'anatema volteriano e razionalista contro l' indecorosa devozione popolare per il "miracolo". Ma così non accade (almeno a me) nel caso di San Gennaro, ed è lo stesso tipo di sospensione del giudizio che mi attanaglia di fronte ad altre manifestazioni popolari al tempo stesso barbariche e profonde, vedi la corrida e il Palio di Siena.
Una parte di me le spregia e le deride, un'altra parte le ammira e addirittura le invidia: beato chi ha la fortuna di abbandonarsi a una fede comunitaria, sentirsi folla all'unisono, corpi di uno stesso corpo, ecco un privilegio che la ragione non riesce mai a concedere ai propri praticanti. Quello che voglio dire è quanto segue.
Il Napoli ha perso al Meazza contro la mia Inter giocando meglio, e per un mix abbastanza evidente di disavventure e malasorte. Mi guardo bene, ovviamente, da sospettare che questo c' entri qualcosa con la mancata liquefazione del (cosiddetto) sangue di Gennaro da Benevento, martire sotto Diocleziano, classico ibrido tra figura storica e ricamo leggendario. Però al telefono con un amico di Napoli ce lo siamo detto: per forza che il Napoli ha perso. Un po' era per fare due chiacchiere amene, un po' perché di sola ragione non si campa proprio.