dario angeletti

NESSUN REGOLAMENTO DI CONTI, IL MOVENTE DELL’OMICIDIO DI TARQUINIA È PASSIONALE - L’UNICO SOSPETTATO PER IL DELITTO DEL PROFESSOR DARIO ANGELETTI È UN EX COLLEGA: LA SUA AUTO FILMATA VICINO AL LUOGO DEL DELITTO - SI TRATTA DI UN 70ENNE RICOVERATO ALL’OSPEDALE DI VITERBO DOPO UN MALORE ALL’ARRIVO DEI CARABINIERI IN CASA SUA. NON PARLA, MA POTREBBE ESSERE INCHIODATO DA TELECAMERE, CELLE E TABULATI TELEFONICI. LA RICOSTRUZIONE DELL’ESECUZIONE

Rinaldo Frignani per corriere.it

 

dario angeletti

Niente luci di Natale nel centro di Tarquinia. Il sindaco Alessandro Giulivi ha annullato tutti gli eventi per l’8 dicembre. «Era il minimo che potessimo fare dopo quello che è successo: il professor Angeletti collaborava con noi da tempo in una serie di progetti ambientali. Una persona perbene, grande professionista», spiega il primo cittadino, proprio mentre i carabinieri interrogano all’ospedale Belcolle di Viterbo l’unico sospettato per l’omicidio del biologo marino e professore associato dell’Università della Tuscia. «Una persona molto vicina a lui», si limitano a confermare gli investigatori dell’Arma senza fornire troppi particolari, anche perché nei suoi confronti non sono stati ancora presi provvedimenti, sebbene sia guardato a vista nel reparto dove è ricoverato.

 

dario angeletti 19

Si tratterebbe di un ex collaboratore della stessa università, qualche anno più grande del docente ucciso, che in passato avrebbe lavorato con Angeletti al Centro Ittiogenico di Tarquinia che si trova a poche centinaia di metri dal parcheggio per camper dove il 50enne è stato trovato morto martedì pomeriggio, freddato da quello che sembra un colpo d’arma da fuoco di medio calibro.

 

La risposta ufficiale arriverà dall’autopsia oggi a Roma all’Istituto di medicina legale della Sapienza, ma nell’ultimo sopralluogo, proprio nel terreno dove era parcheggiata la Volvo grigia della vittima, è stato trovato un bossolo : sarà confrontato con l’ogiva che potrebbe essere recuperata nell’esame autoptico. Di sicuro chi ha ucciso Angeletti è salito a bordo della sua auto dal lato passeggero e l’ha colpito alla tempia destra.

 

dario angeletti 9

Un’esecuzione che all’inizio ha fatto sobbalzare tutta Tarquinia al pensiero di un regolamento di conti in stile malavitoso, tanto che il sindaco Giulivi ha dato incarico (confermato oggi dalla giunta) all’avvocato Paolo Pirani — il legale della famiglia di David Rossi, il capo della comunicazione di Mps morto in circostanze misteriose nel 2013 — «di difendere in tutte le sedi l’immagine della nostra città, oscurata da un evento drammatico come questo. Saremo parte civile contro chi ha ucciso il professore».

 

I carabinieri del comando provinciale di Viterbo e della compagnia di Tuscania, coordinati dalla Procura di Civitavecchia, hanno sentito parenti e amici della vittima, così come alcuni colleghi di lavoro. Interrogato anche uno dei due figli del docente, che viveva in campagna con lui, la sorella e la moglie, una veterinaria tedesca. La pista di un omicidio maturato nella sfera privata del 50enne , forse anche di quella sentimentale, sembra quella seguita con maggiore convinzione.

 

Angeletti, descritto da chi lo conosceva bene come un docente «molto appassionato del suo lavoro, amante delle moto e delle gite in barca a vela, disponibile con tutti, tanto più con i suoi studenti, e lontano da qualsiasi bega professionale», potrebbe essere finito in quel parcheggio dopo essersi dato un appuntamento con qualcuno che sapeva come arrivarci e andare via.

 

dario angeletti 2

Quindi una persona della zona, che tuttavia sarebbe stata ripresa mentre si allontanava in auto da alcune delle 90 telecamere di sicurezza che il Comune ha fatto installare negli ultimi mesi sul territorio. Anche per questo i carabinieri vogliono che l’uomo ricoverato, un 70enne, chiarisca alcune situazioni che lo riguardano, visto che l’auto ripresa è la sua. Chi indaga lo ha rintracciato martedì notte nella sua abitazione a San Martino al Cimino, nel viterbese: è stato colto da malore nel corso della perquisizione e accompagnato in ospedale. Non è grave e non avrebbe ammesso alcuna responsabilità. Ma ad inchiodarlo potrebbero arrivare altri elementi, come l’analisi delle celle e dei tabulati telefonici.

Ultimi Dagoreport

software israeliano paragon spyware whatsapp alfredo mantovano giorgia meloni peter thiel

DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO SOTTO CONTROLLO I GIORNALISTI COL SOFTWARE ISRAELIANO DI “PARAGON SOLUTIONS” - PECCATO CHE L’AZIENDA DI TEL AVIV, SCRIVE "THE GUARDIAN", NON FACCIA AFFARI CON PRIVATI, MA VENDA I SUOI PREGIATI SERVIZI DI HACKERAGGIO SOLO A “CLIENTI GOVERNATIVI” CHE DOVREBBERO UTILIZZARLI PER PREVENIRE IL CRIMINE - CHI AVEVA FIRMATO IL CONTRATTO STRACCIATO DAGLI ISRAELIANI PER "VIOLAZIONI"? QUAL È "L'ABUSO" CHE HA SPINTO PARAGON A DISDETTARE L'ACCORDO? – ANCHE IL MERCATO FIORENTE DELLO SPIONAGGIO GLOBALE HA IL SUO BOSS: È PETER THIEL, IL “CAVALIERE NERO” DELLA TECNO-DESTRA AMERICANA, CHE CON LA SOCIETA' PALANTIR APPLICA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL VECCHIO MESTIERE DELLO 007…

barbara berlusconi

DAGOREPORT - BERLUSCONI ALLA SCALA SI È VISTO UNA SOLA VOLTA, MA IL BERLUSCONISMO SÌ, E NON AVEVA FATTO MALE CON FEDELE CONFALONIERI, CHE FU PRESIDENTE DELLA FILARMONICA DELLA SCALA E BRUNO ERMOLLI, POTENTISSIMO VICEPRESIDENTE DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA - INVECE BARBARA B. LA SI VIDE DUE VOLTE, AL BRACCIO DI PATO, L’EX ATTACCANTE DEL MILAN. LA SUA NOMINA NEL CDA DELLA SCALA? DONNA, GIOVANE… E POI CON QUEL COGNOME! LA COMPETENZA? BEH… LA PASSIONE MMM…: PERCHÉ, DA QUEL GIORNO CHE VENNE CON PATO, NON SI È PRESA UN BEL PALCO ANZICHÉ TORNARE ALLA SCALA SOLO QUINDICI ANNI DOPO DA CONSIGLIERE/A?

vincenzo de luca elly schlein nicola salvati antonio misiani

DAGOREPORT – VINCENZO DE LUCA NON FA AMMUINA: IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA VA AVANTI NELLA SUA GUERRA A ELLY SCHLEIN - SULLA SUA PRESUNTA VICINANZA AL TESORIERE DEM, NICOLA SALVATI, ARRESTATO PER FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA, RIBATTE COLPO SU COLPO: “DOVREBBE CHIEDERE A UN VALOROSO STATISTA DI NOME MISIANI, CHE FA IL COMMISSARIO DEL PD CAMPANO” – LA STRATEGIA DELLO “SCERIFFO DI SALERNO”: SE NON OTTIENE IL TERZO MANDATO, DOVRÀ ESSERE LUI A SCEGLIERE IL CANDIDATO PRESIDENTE DEL PD. ALTRIMENTI, CORRERÀ COMUNQUE CON UNA SUA LISTA, RENDENDO IMPOSSIBILE LA VITTORIA IN CAMPANIA DI ELLY SCHLEIN…

osama almasri torturatore libico giorgia meloni alfredo mantovano giuseppe conte matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – LA SOLITA OPPOSIZIONE ALLE VONGOLE: SUL CASO ALMASRI SCHLEIN E CONTE E RENZI HANNO STREPITATO DI “CONIGLI” E ''PINOCCHI'' A NORDIO E PIANTEDOSI, ULULANDO CONTRO L’ASSENZA DELLA MELONI, INVECE DI INCHIODARE L'ALTRO RESPONSABILE, OLTRE ALLA PREMIER, DELLA PESSIMA GESTIONE DELL’AFFAIRE DEL BOIA LIBICO: ALFREDO MANTOVANO, AUTORITÀ DELEGATA ALL’INTELLIGENCE, CHE HA DATO ORDINE ALL'AISE DI CARAVELLI DI RIPORTARE A CASA CON UN AEREO DEI SERVIZI IL RAS LIBICO CHE E' STRAPAGATO PER BLOCCARE GLI SBARCHI DI MIGLIAIA DI NORDAFRICANI A LAMPEDUSA – EPPURE BASTAVA POCO PER EVITARE IL PASTROCCHIO: UNA VOLTA FERMATO DALLA POLIZIA A TORINO, ALMASRI NON DOVEVA ESSERE ARRESTATO MA RISPEDITO SUBITO IN LIBIA CON VOLO PRIVATO, CHIEDENDOGLI LA MASSIMA RISERVATEZZA - INVECE L'ARRIVO A TRIPOLI DEL TORTURATORE E STUPRATORE DEL CARCERE DI MITIGA CON IL FALCON DELL'AISE, RIPRESO DA TIVU' E FOTOGRAFI, FUOCHI D’ARTIFICIO E ABBRACCI, HA RESO EVIDENTE IL “RICATTO” DELLA LIBIA E LAMPANTE LO SPUTTANAMENTO DEL GOVERNO MELONI - VIDEO

ursula von der leyen giorgia meloni

URSULA VON DER LEYEN, CALZATO L'ELMETTO, HA PRESO PER LA COLLOTTOLA GIORGIA MELONI - A MARGINE DEL CONSIGLIO EUROPEO INFORMALE DI TRE GIORNI FA, L’HA AFFRONTATA CON UN DISCORSO CHIARISSIMO E DURISSIMO: “CARA GIORGIA, VA BENISSIMO SE CI VUOI DARE UNA MANO NEI RAPPORTI CON TRUMP, MA DEVI PRIMA CONCORDARE OGNI MOSSA CON ME. SE VAI PER CONTO TUO, POI SONO CAZZI TUOI” – LA REAZIONE DELLA SEMPRE COMBATTIVA GIORGIA? DA CAMALEONTE: HA ABBOZZATO, SI È MOSTRATA DISPONIBILE E HA RASSICURATO URSULA ("MI ADOPERO PER FARTI INCONTRARE TRUMP"). MA IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NON HA ABBOCCATO, PUNTUALIZZANDO CHE C’È UNA DIFFERENZA TRA IL FARE IL "PONTIERE" E FARE LA "TESTA DI PONTE" – IL “FORTINO” DI BRUXELLES: MACRON VUOLE “RITORSIONI” CONTRO TRUMP, MERZ SI ALLONTANA DAI NAZISTI “MUSK-ERATI” DI AFD. E SANCHEZ E TUSK…